Foliage arcobaleno

Arrivo da “un mondo”, quello della moda, dove per essere cool devi (dovevi?) anche sfoggiare sobrietà. Una sobrietà griffata e in bianco e nero, almeno “ai miei tempi”. Ora che vivo in campagna, nel mio giardino felice ho dato sfogo alla mia passione per tutto l’arcobaleno, senza temere la volgarità. Resto una esteta, quindi valuto sempre la tonalità e l’abbinamento cromatico, a volte ancora sbagliando.

bougainvillea
Infinita varietà di sfumature calde

Così mi è venuto proprio naturale e da subito, quando cioè il mio giardino era ancora molto selvaggio ed incolto, iniziare a vestirlo con specie botaniche sgargianti proprio adottando Bougainville di diverse tonalità. Ora i loro colori si fondono appoggiati ad un muro alto oltre tre metri e lungo circa 20. Creano una palette cromatica molto vistosa e dall’effetto wow anche a grande distanza. Sì, in piena fioritura la vede anche la mia amica che abita dall’altro lato della baia.

io e la mia prima bouga, oggi alta oltre 4 metri

Allora non sapevo molto di lei, la Bouga, la chiamo così in confidenza da sempre. Il suo nome botanico è quello forse più storpiato di tutto il regno vegetale. Di solito si omettono una o più vocali oppure le si invertono. Ma eliminiamo i rischi di errore se teniamo a mente che viene da Louis-Antoine de Bougainville, il Conte esploratore e gran navigatore francese grazie al quale questa rampicante tropicale fu avvistata per la prima volta nei Caraibi. Se la cosa ti incuriosisce passa subito a Curiosità.

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Mazzolino ottobrino

Appena ho iniziato a studiarla e osservarla meglio, dal vivo e sui libri, ho scoperto un termine botanico a me allora sconosciuto: brattea, ossia una foglia modificata che sta sempre attorno ad un fiore per proteggerlo dal gelo o dai parassiti. Che gentilezza! Ebbene, tutto il colore delle Bouga arriva proprio da queste foglioline che oltre ad esser difensive sono pure molto belle travestite da corolle.

Bougainvillea: I colori dei Caraibi nel Mediterraneo

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dettaglio delle brattee (foglie modificate)

Scoperta in Brasile nel 1768 durante uno di quei viaggi di esplorazione naturalistica così frequenti nel 18mo secolo, la Bougainvillea fece poi il giro del mondo per la sua bellezza vistosa e carica di gioia. E qui nel nostro Mediterraneo dal clima mite si è trovata così bene che ormai fa parte del paesaggio costiero, dando sfoggio dei suoi colori sgargianti fino all’autunno inoltrato, ne esistono di giallo, rosa, rosso, viola ma anche di un più sobrio bianco.

ecco alcune delle tonalità che ospito nel mio giardino felice

Ecco le sue caratteristiche:

  • pianta sempreverde sarmentosa (cioè con rami lunghi e flessibili, adatti ad esser direzionati) e molto vigorosa
  • può assumere forma cespugliosa o rampicante ed arrivare a diversi metri di altezza, ne ho viste che superavano serene i sei
  • dotata di spine piuttosto robuste, quindi attenzione a dove la si colloca e alle esigenze colturali
  • adatta sia al vaso che in piena terra, (quest’ultima soluzione solo nei climi miti dove le temperature non scendono sotto lo zero termico)
  • ama il sole, quindi va posizionata dove potrà riceverne parecchio (e possibilmente contro ad una parete che la protegga da freddo e vento)
  • si accontenta di poca acqua, e se in piena terra, dopo un paio di anni riesce a fare tutto da sola. In vaso occorre un terreno ben sciolto, perché non le piace il ristagno idrico
  • non ha bisogno di potature, se non quelle per eliminare il secco o di contenimento (e le tollera pure bene, non bisogna esser mastri topiarii per avvicinarsi a lei. Ma ricordatevi di farlo con maniche lunghe e guanti, perché le sue spine al contrario non perdonano. E con cesoie sempre affilate e disinfettate con alcol, giusto per non trasmetterle qualche brutta malattia virale)

Pillola Verde

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talea di pochi mesi non ancora fiorita

La Bougainvillea può esser riprodotta per talea verde (rametto apicale, giovane e “fresco”, prelevato in primavera; o legnosa, ramo più maturo e già leggermente lignificato, da prelevare ora). Per entrambi i metodi, occorre inserire il ramo (del diametro di circa una matita e lungo una ventina di centimetri, privato di fiori, brattee e di almeno metà delle foglie verdi) in terriccio da semina ben sciolto, eventualmente alleggerito con sabbia.

potatura

Vi consiglio di usare anche una polvere radicante sul taglio obliquo del ramo che verrà interrato. Trovate questa polverina in tutti i vivai, altrimenti potete provare con una aspirina scaduta e sminuzzata: lo dico perché, sebbene non difficile, la bougainvillea radica con una facilità media. Ma non scoraggiatevi, basta provare e riprovare: alla fine il giardinaggio è questo: sperimentare, attendere, sognare con le mani sempre immerse nella terra.

Curiosità sulla Bougainvillea (1): la pianta del benvenuto

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da sola, per una tavola minimal ma colorata

Nel linguaggio dei fiori, la Bougainvillea assume un significato simbolico positivo e solare. I suoi rami colorati abbelliscono l’ambiente. Per questo motivo nel Mediterraneo viene messa accanto all’ingresso delle case: rende omaggio agli ospiti con un vistoso benvenuto.

Curiosità sulla Bougainvillea (2): una scoperta tutta al femminile

La Bougainvillea è stata scoperta da una donna (Jeanne Baret) travestita però da uomo perché ai suoi tempi i viaggi di esplorazione naturalistica erano destinati solo agli uomini. Sto parlando della seconda metà del 1700, il periodo d’oro dei “Cacciatori di piante”, ora sappiamo che c’erano anche delle cacciatrici, anche se in incognito.

combo mediterraneo/ bougainvillea e fico d’India

Jeanne fece parte della spedizione di Louis-Antoine de Bougainville al quale venne poi dedicato questo fiore stupendo (ancora una volta, non da lei ma dal suo compagno e amante, il naturalista Philibert Commerçon che per averla accanto a sé la spacciava per il suo valletto e si prese quindi il merito di tale scoperta). Jeanne fu anche la prima donna a compiere la circumnavigazione del globo e per fortuna, e giustizia storica, il suo valore unito alla grande conoscenza botanica furono riconosciuti in patria, seppur molti anni dopo. Dite che il cartone animato Lady Oscar, il preferito di molte bambine indipendenti e sognatrici degli anni ’70, si sia ispirato proprio a lei?


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– al tramonto, esplosione di colore


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– appoggiata ad un muro a secco


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