Avere un orticello personale è il sogno che accomuna tantissime persone. Purtroppo nelle grandi città, dove gli spazi sono angusti e il verde scarseggia non è possibile avere un giardino a propria disposizione. Fortunatamente, grazie a dei semplici vasi, oggi qualsiasi persona può coltivare sul proprio terrazzo gli agrumi che desidera. In questo tutorial vengono dati alcuni utili consigli su come coltivare dei mandarini in vaso.
Mandarini in vaso
La frutta che si compra all’ortofrutta del supermercato o del mercato non è sempre molto saporita. Per questo motivo, se possibile, è meglio coltivarla in giardino. Anche chi non possiede un pezzo di terra, però, può pensare di fare alcune coltivazioni in vaso, sul balcone o terrazzo. È il caso dei mandarini, squisiti agrumi protagonisti dell’inverno. Coltivarli in vaso è facilissimo: vediamo come fare.
Mandarini in vaso: come coltivarli
La condizione indispensabile da cui partire è quella dell’esposizione al sole che ha il terrazzo. Infatti, la pianta di mandarino (come quasi tutti i vegetali, del resto) ha bisogno di un’ottima esposizione ai raggi solari in quanto deve stare in un ambiente caldo e accogliente. Se lo spazio che si ha a disposizione è all’aperto, ma è cupo e non viene raggiunto dai raggi del sole non è opportuno coltivare una pianta di mandarino.
No alle basse temperature
La pianta di mandarino, inoltre, soffre moltissimo le temperature basse. Se si abita in una città particolarmente fredda dove in inverno la temperatura scende anche al di sotto dei 10 gradi è consigliabile portare in casa il vaso con la pianta di mandarino per tenerla al caldo. È indispensabile però metterla nei pressi di una finestra che è esposta al sole; così facendo non le facciamo mai mancare i raggi solari.
Il terriccio e l’innaffiatura
È opportuno travasare una pianta di mandarini già formata; essa si può comprare in qualsiasi serra. Non è indispensabile che la pianta abbia o meno dei frutti già cresciuti; infatti, la pianta ha bisogno di tempo per “abituarsi” al nuovo terriccio che le forniamo nel vaso. Il terriccio non deve essere molto argilloso ed occorre innaffiarlo abbondantemente, ma senza creare ristagni. Durante il peridio estivo bisogna versare l’acqua sempre al calare del sole; in questo modo la pianta non si inaridisce. Il terreno va arricchito con concimi specifici per agrumi; essi vanno utilizzati in maniera periodica.
Le cure dei mandarini in vaso
L’acqua ed il concime non sono tutto. Nel periodo invernale, quando la pianta di mandarini è spoglia bisogna eseguire la potatura. È necessario tagliare tutti i rami secchi; in questo modo le proprietà nutritive della pianta non si disperdono e vengono concentrate soltanto sui rami sani e forti. È importante avere pazienza in quanto la nascita dei mandarini non è immediata. In media occorrono un paio d’anni prima di veder crescere i frutti. In questo periodo bisogna continuare ad avere cura della pianta.
Mandarini in vaso: come fare l’innesto
Vuoi moltiplicare i tuoi mandarini? Vediamo come praticare in modo corretto l’innesto. Per innesto si intende la tecnica di propagazione, che si può riprodurre in diversi modi e periodi per ottenere una nuova pianta. Il periodo d’innesto dipende dalla tecnica scelta, e varia da aprile a fine agosto. La tecnica più utilizzata per gli agrumi è l’innesto a spacco; seguono l’innesto a corona e l’innesto a gemma vegetante o a scudetto.
Innesto a spacco
L’innesto più semplice da praticare è quello a spacco (o a chiodo), da praticare con gemme giovani, di due anni, che non risultino troppo morbide o troppo dure. Scelte le gemme, bisogna eliminare le foglie che si trovano all’impugnatura. Una volta pulito il fondo, bisogna “spuntare” la punta con un coltello per ricreare la punta di un chiodo. Prepara la corteccia, praticando su di essa un taglio a “T” (perpendicolare al terreno), in una zona priva di gemme. Il taglio dovrà avere una profondità minima di quattro centimetri.
Ora che la gemma è pronta, bisogna disporre il chiodo nel setto predisposto del tronco, e fare sì che aderisce perfettamente. Se questo non avviene, continua a spuntate la gemma per pareggiarla al tronco. Inserisci nuovamente le due gemme e legale al tronco con della canapa, o filo sintetico che sia abbastanza resistente.
Proteggere l’innesto
Termina l’innesto, rivestendo l’intera superficie (tronco e incastri), con del mastice per innesti. Questo serve a proteggere l’innesto dagli agenti atmosferici, in particolare da pioggia e vento. Per favorire il mantenimento del giusto livello di umidità, serviti di un sacchetto di plastica, che riprodurrà l’effetto serra. Per proteggere ulteriormente l’innesto, copri il sacchetto di plastica con un sacchetto di carta, che farà da filtro per i raggi solari.
Innesto a corona
Il migliore dell’accorgimento da avere nella scelta della gemma, è che abbia un diametro di tre centimetri. La corretta scelta di questa, permette il corretto sviluppo dell’innesto a chiodo. Nel caso la gemma abbia un diametro maggiore di dieci centimetri, si consiglia di procedere con un innesto a corona; da eseguire tra aprile e maggio. Il procedimento è il medesimo, ma la preparazione del tronco, differisce leggermente. Dopo aver effettuato l’incisione a “T”, per la profondità di quattro centimetri; preparate la marza in modo che presenti una zeppa di uguale lunghezza del taglio inciso sul portainnesto. Ora inserite la marza e apportate le opportune protezioni (mastice e buste).
Mandarini cinesi in vaso
Il mandarino cinese è un albero da frutto di piccole dimensioni appartenente alla famiglia degli agrumi, che regala frutti gustosi dal sapore deciso ed il profumo intenso, e se cresce spontaneamente può raggiungere anche i tre metri di altezza. I rami sono ricchi di spine, mentre i frutti sono ovali e piuttosto piccoli dal sapore simile al mandarino, e di un colore giallastro fino all’arancione. I mandarini cinesi, oltre al loro impiego in cucina, sono anche preziosi alleati per la salute e il benessere, grazie agli oli essenziali davvero portentosi e ricchi di vitamine e sali minerali.
Essendo alquanto complicato riuscire a trovare i Mandarini Cinesi nei supermercati, un’ottima idea potrebbe essere quella di coltivare da sé questo piccolo albero, per un raccolto ricco di soddisfazioni. La coltivazione in vaso del mandarino cinese è molto diffusa nei nostri giardini, in quanto viene anche utilizzata come pianta ornamentale. Questo richiede molta attenzione e dedizione nella cura, quindi bisogna essere ben predisposti per iniziare una coltivazione di mandarino cinese.
Occorrente
- Semi
- Torba sminuzzata
- Concimi
- Vaso (in terracotta)
Coltivazione
Se desideri coltivare un Mandarino Cinese hai a disposizione tre opzioni tra cui scegliere: la prima è provare a far crescere la pianta utilizzando i semi, opzione purtroppo meno indicata in quanto, questo alberello, difficilmente nasce dal seme e ammesso che ciò succeda, non si può assolutamente essere sicuri riguardo la qualità della pianta e dei propri frutti.
La seconda opzione è valutabile nel caso in cui tu sia già in possesso di una pianta di questo genere e ne desideri una seconda, oppure se hai qualche parente o amico che vi può regalare un ramo dalla propria pianta: stiamo parlando dell’innesto. Questo metodo ti garantirà una maggiore riuscita del tuo progetto con una pianta più sana e robusta e, soprattutto, dalla crescita più rapida di quella in semi. Infine, ciò che garantisce un risultato davvero ottimale, è acquistare direttamente una pianta presso un consorzio specializzato: in questo modo avrai la possibilità di vedere sin da subito quello che sarà il risultato finale e dovrai solamente fare in modo che continui a crescere in modo sano e forte curandola in ogni suo aspetto con dedizione e passione.
Il mandarino cinese una pianta molto robusta che resiste bene al freddo, ma bisogna usare una certa accortezza quando c’è il gelo, quindi è meglio coprirla con un telo. Il trapianto si effettua tra febbraio e marzo, ed inoltre il vaso dovrà essere di un diametro pari al doppio rispetto a quello usato per la piantina iniziale. Sul fondo del vaso è necessario disporre dell’argilla espansa per permettere all’acqua di circolare, ed evitare quindi che si possano marcire le radici.
Trattamento
Subito dopo il trapianto bisogna annaffiare abbondantemente la pianta, ed in particolare nel periodo estivo in quanto le radici assorbono molta acqua. In primavera è utile aggiungere all’interno del vaso della torba sminuzzata per rendere il terriccio molto più fertile, e permettere alla pianta di crescere rigogliosa e piena di frutti. È utile inoltre mettere nel vaso anche del concime a base di azoto, fosforo e potassio per un maggiore vigore della piantina, e tale intervento bisogna farlo almeno tre volte l’anno. Nel periodo di maggiore siccità quindi luglio ed agosto, le piantine necessitano di frequenti annaffiature per produrre frutti in abbondanza.
Germogliazione
Il mandarino cinese ha bisogno di sei ore al giorno di sole diretto, mentre nel periodo invernale quando la temperatura scende sotto lo zero, allora conviene coprire la pianta con dei teli traspiranti oppure spostarla all’interno dell’abitazione ma non vicina a delle fonti di calore. La pianta riesce a produrre i primi frutti dopo circa due anni, e da quel momento in poi diventa sempre più rigogliosa. Se poi il mandarino cinese con il passar del tempo ha troppi rami, conviene ricorrere alla potatura almeno una volta all’anno, per fare in modo che i frutti si riproducano sempre e soprattutto in un buon quantitativo.