Arricchire la propria casa con fiori e piante è davvero un’ottima scelta a patto che si abbiano il tempo e la pazienza necessari per averne cura. Le orchidee sono da sempre tra i fiori preferiti da mettere in casa e il motivo è sicuramente l’aspetto elegante e delicato. Ma di delicato non c’è solo l’aspetto: infatti queste sono piante che richiedono molta cura. Dunque se avete deciso di acquistarle è bene sapere come curare le orchidee.

Caratteristiche delle orchidee

Le orchidee sono dei bellissimi e raffinati esemplari di fiori, ed anche molto popolari soprattutto per la vasta gamma di colori. Si tratta di piante con radici aeree e dunque l’ideale sarebbe porle in vasi da appendere al soffitto, preferibilmente in vimini o fili metallici. A differenza delle altre piante le orchidee più che di terreno hanno bisogno di materiali spugnosi e frammenti di legno.

Come annaffiare le orchidee

Per curare le orchidee è necessario metterle in ambienti caldi e luminosi ma senza esporle a raggi diretti del sole o a fonti di calore. Un’altra cosa che dobbiamo sapere su come curare le orchidee è che queste hanno bisogno di una dose moderata di acqua. È opportuno cercare di utilizzare acqua contenente meno cloro possibile (quindi se possibile acqua piovana) e annaffiarle poco ma spesso, fino a 4 volte a settimana. Se andando ad annaffiare le orchidee ci accorgiamo che il terreno è ancora umido possiamo evitare di aggiungere acqua. Un paio di volte all’anno possiamo unire del fertilizzante all’acqua.

L’acqua

Non è consigliabile usare quella del rubinetto, perché contiene un’alta percentuale di cloro ed altre sostanze mal tollerate dalla pianta. Acqua piovana o acqua distillata, sono entrambe scelte ottimali per annaffiare l’orchidea e garantirle una salute eccellente. L’orchidea è una di quelle piante da fiore con cui si può fare l’idrocoltura.

Una orchidea

La tecnica

Per annaffiare l’orchidea la tecnica consigliata è quella per immersione: immergere completamente il vasetto della piantina in un recipiente pieno d’acqua e aspettare che tutte le radici si bagnino perfettamente (circa 30 minuti). In questo modo l’acqua penetra totalmente nelle radici della pianta. Far sgocciolare e asciugare all’aria per più di un’ora. Assicurarsi che non ci siano ristagni d’acqua nelle foglie e nei fiori prima di riporre la pianta al suo luogo abituale.

La frequenza delle innaffiature delle orchidee

Ogni quanto tempo va annaffiata l’orchidea? Poiché la temperatura e il tasso di umidità presenti negli ambienti non sono sempre gli stessi l’orchidea non ha una regola ben precisa sulla frequenza dell’innaffiatura, in genere dalle due alle quattro volte a settimana. È importante osservare i piccoli segnali: basterà far riferimento alle radici che fuoriescono dal vaso, se il colorito è di un verde intenso, significherò che sono cariche d’acqua, se diventano di un colore sulle tonalità dell’argento, sarà giunto il momento di apportare acqua.

Annaffiare l’orchidea a circa metà mattinata, dopo che ha già assorbito l’umidità mattutina ed utilizzerà le forze per la giornata. Attenzione: esse non devono mai essere esposte alla luce diretta del sole!

Come annaffiare l’orchidea quando si va in vacanza

Grande domanda: come si fa ad annaffiare l’orchidea quando si parte per le vacanze? La risposta è più semplice di quanto non si pensi. Non è necessario acquistare sofisticati sistemi di irrigazione, o nebulizzatori con il timer: alla vostra orchidea basterà essere sistemata nella vasca da bagno con tanta acqua e tenuta lontana dalla luce del sole.

Questo, naturalmente, se non avete nessuno a cui chiedere di seguire le istruzioni per innaffiarla per il tempo in cui non ci sarete. Tenete presente che innaffiare l’orchidea non è semplicissimo, quindi assicuratevi che la persona a cui affidate la vostra capisca davvero bene le indicazioni.

Come far durare le orchidee

Vediamo quindi alcuni trucchi per far durare a lungo le orchidee.

Come curare la fioritura 

La parte più delicata della pianta di orchidee è la fioritura. Per fare in modo che il fiore duri più a lungo dobbiamo cercare di pulire delicatamente ogni giorno le foglie con un panno umido in modo da cercare di tener lontani parassiti che sono quelli colpiscono maggiormente il fiore.

Il trattamento del fiore

Un primo sistema per far durare a lungo un’orchidea nata e cresciuta nel giardino è la somministrazione nel terreno di una soluzione a base di acqua e glucosio. Infatti le orchidee sono piante monocotiledoni. Ovvero con un seme che non possiede il cotiledone o altro tipo di tessuto nutrizionale, ma che si compone invece di un solo embrione. Per cui la sostanza nutritiva aggiunta agisce esclusivamente su quest’ultimo, fornendo l’apporto nutritivo originario. Un altro modo per far durare a lungo le orchidee, specie per la coltivazione in vaso dei fiori recisi, è quello di inserire gli steli per oltre il 50% in acqua. Questo trattamento si consiglia in particolar modo se l’orchidea in oggetto è quella dai petali bianchi o rosa.

L’orchidea in vaso

L’eleganza dell’orchidea la rende perfetta per decorare gli ambienti. Questa pianta fiorita può durare a lungo anche in casa, adottando le giuste cautele. La posizione è di fondamentale importanza poiché occorre ricreare il suo ambiente originario. Quelli ottimali saranno il bagno o la cucina, dotati dell’umidità adatta. Naturalmente le innaffiature dovranno essere regolari ed abbondanti. Basterà posizionarla in un recipiente ed irrorare il terreno con l’acqua diretta del rubinetto. Con questo sistema l’acqua in eccesso scivolerà via, evitando rischiosi ristagni.

Anche la luce è di fondamentale importanza per l’orchidea, purché non si tratti di raggi solari diretti. La composizione del concime ideale per l’orchidea deve costituirsi di azoto in misura doppia rispetto al potassio ed al fosforo. Si deve assolutamente mantenere l’orchidea nel vaso originale di acquisto. In quanto esso contiene un composto riproducente l’habitat naturale della pianta. Inoltre, trattandosi di una pianta casalinga, non si deve esporre all’aria aperta nella stagione estiva. Infine occorre tenere presente che l’orchidea non ama gli spostamenti. Per farla durare a lungo, occorre dunque mantenerla sempre nella stessa posizione.

ragazza tiene in mano un ramo di orchidea

I segnali negativi da individuare

Per sapere stiamo sbagliando qualcosa nella nostra cura delle orchidee basta saper riconoscere alcuni segnali negativi. Se sulle foglie e sui fiori notiamo delle macchie vuol dire che la pianta si trova in un ambiente troppo freddo e va spostato in uno più caldo. Se invece notiamo che le foglie si accartocciano e non nascono germogli allora la nostra pianta non ha abbastanza luce. Al contrario se le foglie ingialliscono, vuol dire che c’è troppa luce. Leggendo i segnali giusti e seguendo i consigli su come curare le orchidee possiamo far crescere le nostre piante in modo sano, tanto che ad un certo punto avremo bisogno di travasarle in un contenitore più grande.

Come far rifiorire le orchidee

Dopo averle raccolte, le orchidee possono rifiorire. Vediamo come.

Occorrente

  • Concime
  • Terriccio
  • Forbici da giardinaggio

Prestare attenzione alla temperatura

L’orchidea è un fiore che si sposa benissimo a qualsiasi tipologia d’occasione, ed in particolare per un anniversario o un compleanno. Per questo motivo la pianta in molti casi può esserci stata regalata, per cui considerando che non tutti gli esseri umani sono dei pollici verdi, bisogna prestare molta attenzione ad alcune caratteristiche come concimazione, illuminazione, temperaturaumidità e potatura. La temperatura risulta quindi un fattore importante per la vita e la crescita di questa pianta; infatti, l’orchidea ama il caldo ed un clima ideale che oscilla tra i 17° e i 25°.

Curare l’illuminazione della pianta

Altro fattore altrettanto importante da curare è l’illuminazione della pianta, poiché necessita di luce che non deve essere diretta, per evitare che si bruci. La posizione ideale dell’orchidea è sicuramente in una zona dell’appartamento esposta a sud o a est, oltre ad avere almeno il 70% di umidità. Chiaramente, essendo impossibile la riproduzione in scala ridotta della foresta pluviale all’interno della nostra abitazione, il posizionamento interno che dev’essere dato all’orchidea, è in un luogo parzialmente bagnato e umido. L’acqua che va ad evaporare dalla doccia per esempio, potrebbe risultare un’ottima collocazione per la pianta. L’orchidea è un fiore delicato che necessita di grandi attenzioni, ossia deve essere annaffiata solo quando il terriccio è asciutto ed inoltre concimata ogni 15 giorni e per tutto l’anno.

Scegliere un fertilizzante con azoto

Il fertilizzante da scegliere può essere liquido o solido, privilegiando quello ad alto contenuto di azoto, che deve essere usato quando la pianta è umida in modo da impedire una pericolosa concentrazione salina. Per far rifiorire un’orchidea bisogna prestare molta attenzione alla potatura, ed in tal caso il consiglio è di non tagliare interamente lo stelo ma di accorciarlo subito dopo il secondo internodo, in modo tale di evitare infestazioni da parte di funghi e parassiti. Ora non dovete fare altro che avere pazienza, e attendere i mesi invernali e primaverili per godere di una nuova fioritura.