Le ortensie sono delle piante uniche e speciali, che possono essere poste dovunque si desidera, perché si adattano era bene. Chi di noi non conosce le ortensie e non le ha desiderate per abbellire il proprio giardino o il proprio terrazzo? Molti di noi però hanno desistito dall’acquisto per paura di non essere all’altezza nel prendersi cura delle ortensie. In realtà è molto facile le ortensie non sono richieste particolari capacità o conoscenze basta rispettare alcune regole fondamentali del giardinaggio.

Come prendersi cura delle ortensie

Con il nome di ortensia intendiamo tutta quella serie di piante appartenenti al genere Hydrangea. Altro non sono che delle semplici piante arbustive originarie dell’Asia ma ormai diffuse in tutto il mondo. Esistono diverse specie di ortensie ma tutte caratterizzate da dei bellissimi fiori, di colore vario, organizzate in infiorescenze sferiche. Per iniziare bisogna scegliere le varietà più adatte per l’interno della casa e per l’esterno. Nel primo caso optiamo per le specie arbustive, nel secondo per quelle rampicanti o decidue.

L’ortensia è caratterizzata da bellissimi fiori di diverse tonalità (blu, rosso, rosa, viola, bianco) che cambiano a seconda del pH del terreno nel quale essa viene coltivata. Poiché si tratta di una pianta molto robusta, l’ortensia si adatta a qualunque tipo di terreno. Le ortensie, hanno la naturale predisposizione a mutare di colore, ed in particolare dei fiori. Tutto ciò dipende dal tipo di terriccio in cui viene coltivata. Se ne scegliamo uno di tipo sub-acido, allora otterremo delle ortensie dal vivace color rosaceo. Con un terriccio piuttosto acido, il colore sarà tendenzialmente azzurrino. Una volta che le ortensie raggiungono l’età adulta, vanno messe a dimora nel terrapieno, o in vasi di almeno 25 centimetri di larghezza, meglio se in una posizione riparata da vento e pioggia.

Ortensie: il clima ottimale

Il clima ideale per coltivare al meglio le ortensie, non deve essere particolarmente caldo, ma fresco ed umido. Le ortensie amano la luce ma non deve essere esposta direttamente ai raggi solari e la temperatura ideale per la fioritura si aggira intorno ai 16-18 c°. Le ortensie amano gli ambienti umidi e necessitano di annaffiature frequenti. Bisogna però prestare molta attenzione ai ristagni, in quanto potrebbero far marcire le radici. Almeno ad ogni cambio di stagione, le ortensie richiedono una concimazione a base di prodotti organici, e quindi in aggiunta a del letame, conviene utilizzare (dopo una buona sarchiatura del terreno), del compost nuovo, con l’aggiunta di torba sminuzzata. È stato visto inoltre che le ortensie tendono ad assorbire dal terreno grandi quantità di potassio quindi si consiglia l’utilizzo di un concime con alte concentrazioni di questo elemento. 

Decorare con le ortensie

Alcuni accorgimenti per la cura delle ortensie nei vari mesi dell’anno

Il miglior sistema per ovviare a questo inconveniente, anche in previsione delle piogge invernali, è di interrare delle tavolette di torba, per garantire un maggior drenaggio del terreno. Durante il periodo primaverile-estivo dobbiamo annaffiare abbondantemente le ortensie. Si consiglia, inoltre, di nebulizzare anche la chioma per creare un ambiente umido ideale. Mi raccomando a non esagerare per evitare la formazione di muffe e parassiti.

Come già accennato nei passi precedenti, ci sono anche le ortensie di tipo arbustivo, e come tali vanno (seppur in minima parte), potate. Si consiglia di potare le piante da giardino a fine inverno mentre quelle da appartamento ad inizio autunno. I rami e fiori secchi sono le porzioni da tagliare.

Come piantare le ortensie

Il periodo migliore per la coltivazione dell’ortensia è l’autunno e, più precisamente, tra ottobre e novembre. Lo spazio nel quale la piantina va interrata deve essere grande almeno il doppio delle radici in modo tale da creare lo spazio necessario per la sua crescita. Se si posizionano più talee nello stesso vaso, è meglio tenerle ad una certa distanza per fare in modo che esse abbiano il giusto nutrimento e la giusta quantità di luce. La prima cosa da fare consiste nell’individuare il germoglio e in seguito prelevarlo con un taglio netto e preciso utilizzando una lametta oppure un coltellino bene affilato. Una volta preso il rametto nuovo, fate un taglio obliquo all’estremità e poi mettetelo a radicare (vicino alla pianta madre) nella sabbia o nella polvere rizogena, ricca di ormoni, che favorisce la moltiplicazione.

La nuova talea necessita di assidue ed abbondanti innaffiature e di un’adeguata esposizione alla luce del sole. Per mantenere la giusta umidità nel substrato è consigliabile nebulizzare il vaso per lo meno due volte al giorno. In inverno potete proteggere efficacemente le radici, dalle gelate e dal freddo, mettendo sul terreno della paglia oppure del tessuto. Durante la primavera l’ortensia inizia a germogliare e a dare vita ai primi fiori. In questa fase si possono usare dei fertilizzanti, sciolti nell’acqua, per dare più nutrimento al terreno. Per rinvasare le talee, in vasi più grandi, bisognerà invece aspettare la primavera successiva. Seguendo questi semplici accorgimenti avrete in casa o in giardino delle rigogliose e coloratissime ortensie.

Come prendersi cura delle ortensie in vaso

Le piante acquistate da un fioraio devono essere invasate intorno a ottobre e novembre oppure tra marzo e aprile, in un terreno ricco mescolato con torba e compost per la fertilità e con ghiaia o sassi per il drenaggio. La composizione del terreno è fondamentale per il colore dei fiori e per una buona e corretta crescita. Per quanto riguarda la messa a dimora nel vaso è necessario effettuare una buca profonda almeno il doppio rispetto alle radici della pianta, posizionarla all’interno e quindi successivamente andare a ricoprirla con il terreno ed innaffiarla abbondantemente.

Le ortensie in vaso devono essere innaffiate in modo frequente ed abbondante nei periodi primaverili ed estivi, o potrebbero avere grossi problemi, infatti queste piante come già detto in precedenza devono avere il terreno sempre umido. È da evitare assolutamente il ristagno dell’acqua, mentre si può dare vigore alla pianta nebulizzando la chioma. Nei periodi freddi le innaffiature devono avvenire solo quando il terreno è troppo secco. Quando le temperature sono troppe fredde, ricoprite per esempio con della paglia le vostre orchidee.

La concimazione della pianta deve avvenire aggiungendo del potassio all’acqua di innaffiatura. Questa operazione va fatta con costanza in primavera e in estate, una volta a settimana, saltuariamente nelle altre stagioni, quindi con meno costanza. La potatura andrà eseguita generalmente dopo la fine del periodo estivo, andando quindi ad eliminare le foglie secche presenti.

Come potare le ortensie

Le ortensie sono delle piante generalmente molto resistenti, ma possono saltare una fioritura se sono state colpite dal freddo o se sono state potate nella maniera sbagliata. Ecco perché la potatura delle ortensie deve essere fatta nei tempi e nei modi corretti.

Quando potare le ortensie

La prima cosa da sapere per potare le ortensie è, chiaramente, il genere al quale la nostra pianta appartiene. Abbiamo, infatti, detto che le ortensie sono di diverse qualità ed è quindi indispensabile saperle riconoscere, visto che ogni “tipologia” di pianta prevede tempi di potatura differenti. In linea di massima, però, si può affermare che le ortensie devono essere potate sia in autunno, non appena termina la fioritura, sia in estate, prima che inizi la stagione calda. 

come coltivare ortensie

Individuare la specie

Tuttavia, potare le ortensie è molto importante in quanto, in caso contrario, la pianta potrebbe assumere un aspetto un po’ troppo disordinato e scomposto, cominciando, inoltre, a produrre fiori troppo piccoli e deboli. Per capire come potere le ortensie bisogna, come detto, individuare la specie. In linea di massima le diverse specie del genere hydrandea si possono suddividere in due categorie: le ortensie che fioriscono sul legno dell’anno, ovvero le H.arborescens e le H.paniculta; le ortensie che fioriscono sul legno dell’anno precedente, vale a dire la H.macrophylla, H.serrata, H.quercifolia, H.aspera, H.involucrata e H. anomala.

Le ortensie sul legno dell’anno precedente

Per le ortensie che fioriscono sul legno dell’anno precedente, una buona potatura deve mirare unicamente alla ripulitura del secco, alla eliminazione degli steli più deboli e alla rimozione di tutti i fiori secchi che devono essere tagliati al di sopra dell’ultima coppia di gemme. Alcuni consigliano di non eliminare il fiore secco almeno sino alla primavera, in quanto si pensa che possa fungere da protezione alle nuove gemme.

Cura delle ortensie: quali rami potare

Durante la fase di potatura è bene evitare di tagliare i rami giovani, in quanto sono quelli che danno vita alla fioritura. Invece, devono essere eliminati i rami vecchi, tagliandoli a circa 30/40 cm dal suolo; inoltre, devono essere potati anche eventuali rami secchi e quelli troppo deboli. È da evitare la potatura radicale, in quanto determinerebbe una riduzione e un ritardo nella fioritura.

Come potare i rami

Per la potatura delle ortensie, l’ideale è utilizzare delle forbici a cricchetto: queste, infatti, essendo particolarmente robuste, indipendentemente dall’operatore che se ne occupa, consentono di effettuare un taglio netto anche dei rami più duri che si trovano alla base, senza danneggiare la pianta. La procedura che consente di potare efficacemente i rami consiste, innanzitutto, nel disinfettare per bene le forbici; quindi, si deve eseguire un taglio netto, evitando le schiacciature.