Crassula ovata: arbusto sì, ma con calma

Per anni, per lavoro, sono stata decine di volte a Città del Capo, in Sud Africa. Alcuni inverni addirittura svernavo lì: si restava per giorni a scattare i servizi di moda dell’estate, perché le stagioni sono opposte rispetto all’Italia.

Il luogo era ideale: location molto diverse, dalla metropoli al deserto più selvaggio, con il vantaggio di non “subire” gli effetti nefasti del fuso orario ed esser riposata da subito per lavorare, appena atterrata, nonostante le oltre 14 ore di viaggio aereo. Ci sono stata così spesso e ho girato nei dintorni a caccia di luoghi belli e poco fotografati, senza mai accorgermi che, in mezzo a quella vegetazione spontanea così diversa dalla nostra, viveva pure lei, la Crassula ovata. Pianta originaria dell’Africa meridionale e del Mozambico, ma più precisamente autoctona della Provincia del Capo Occidentale. Come ho fatto a non vederla mai? Sarà che allora facevo casting alle modelle, non alle botaniche, e cercavo abiti, non piante. Un vero peccato, una occasione mancata per far conoscenza di questa bella e sensuale succulenta nel suo habitat naturale.

Dettaglio dei fiori stellati e delle foglie bagnate dalla pioggia.

Anni dopo, quando ero già qui nel mio Giardino Felice (almeno con la testa, il mio corpo faceva ancora avanti/indietro da Milano) imparai a conoscerla bene grazie ai due esemplari belli in forma (enormi!) regalati da mia zia Luigia con un augurio tutto suo: “sono come me, invecchiando iniziano a non amare il freddo, prendile tu che al mare vivranno bene e io non dovrò più far fatica a riporle in inverno”. Da queste due piante -che crescono lentamente ma lo fanno- diventate poi veri e propri arbusti (anche se più correttamente si dovrebbe dire “succulente con portamento arbustivo”) derivano tutte le Crassule ovate che ospito in giardino. Ma ce ne sono altre regalate qui e là (ma sempre ad amici biofili: i vegetali sono esseri viventi proprio come noi e gli animali, occorre quindi fare attenzione a chi li si affiderà).

Piccola Crassula ovata ottenuta per talea.

Coltivare senza potare

Vi racconto un po’ di loro, le Crassule che qui da me hanno trovato casa. Sono piante di bocca piuttosto buona, adattandosi ad un ampio spettro di temperature (incluso anche il gelo, ma leggero e breve). A differenza di molte altre succulente, a loro piace ricevere un po’ di acqua in più, ma fate attenzione perché, se dovessero scegliere loro, preferirebbero soffrire la sete che avere i piedi sempre a mollo. Ciò significa che vanno bagnate quando il terreno diventa molto asciutto in superficie e comunque mai in inverno, specie se tenute fuori. Mai e poi mai, anche, ristagni idrici nel sottovaso (che sarebbe comunque meglio non avere).

Piccoli esemplari di Crassula ovata in convivenza pacifica con altre succulente.

Per quanto riguarda la posizione, preferiscono luoghi luminosi per fiorire al meglio e sviluppare quel caratteristico margine arrossato attorno alle foglie dal colore verde brillante, ma si adattano anche ad una ombra parziale. Attenzione anche al sole diretto e forte dell’estate, potrebbe danneggiarle, specie se dentro casa e dietro a vetrate sulle quali arrivano raggi diretti.

In estate meglio ombreggiare leggermente le piante di Crassula ovata.

Come già dicevo, in climi miti la pianta può vivere bene in esterno durante tutto l’anno (e lo preferisce, perché ama ambienti arieggiati); ma se decidete di lasciarla all’aperto dovrete esser sicuri che le temperature notturne non scendano di norma sotto i 4/5 gradi centigradi.

Infine una caratteristica tipica delle succulente che gioca a favore dei neofiti green: la Crassula ovata non ha bisogno di esser potata per vivere bene. Se volete farle una coccola in più, eventualmente ripulitela dalle foglie secche, che sono comunque poche.

Una pianta bella ma non buona

Dettaglio della fioritura, piccola ma necessaria al sostentamento degli insetti impollinatori.

Il nome ovata, relativo alla specie, deriva dal latino e significa “a forma di uovo”. Si riferisce alle foglie piuttosto tonde e succose, che possono sembrare appetibili agli animali domestici. Occorre però fare attenzione perché la Crassula, se per l’uomo è tossica ma non pericolosa (dipende sempre e comunque dalla quantità), risulta invece molto più temibile per i nostri animali, e non solo le foglie: la pianta è velenosa in tutte le sue parti.

Pillola verde: fioritura australe

Ecco i grandi vasi contenenti le piante madri.

Essendo un specie originaria dell’emisfero australe, fa tutto “al contrario” rispetto alle piante autoctone. Se posta nelle giuste condizioni ambientali, la fioritura avverrà in inverno, quando a casa sua sarebbe estate, con una profusione di piccole corolle stellate bianco candido. Qui nel Tigullio i primi boccioli si sono aperti timidamente a fine gennaio e ancora oggi le piante sono in fioritura.

Curiosità: succulenta di buon auspicio

Mix di succulente nel mio giardino roccioso in verticale.

Nel linguaggio dei fiori la Crassula ovata è portatrice di prosperità, fortuna e ricchezza. Il suo significato arriva dalla lontana Cina, dove le si attribuisce la capacità di portare benessere economico nella casa in cui viene ospitata.