Avete mai provato la tecnica dell’idrocoltura? Non richiede troppo impegno e si può fare tranquillamente a casa. Poiché il nutrimento delle piante è garantito dall’acqua, al posto del terreno, per mantenere stabili le piante, si utilizza l’argilla espansa. Vediamo allora cosa serve per fare l’idrocoltura.

Un vaso doppio per idrocoltura

Il vaso doppio è fondamentale perché la parte centrale con il fondo reticolato dovrà contenere le radici e l’argilla espansa mentre la parte esterna dovrà essere riempita d’acqua. Mano a mano che la pianta ne avrà bisogno assorbirà la quantità d’acqua della quale necessita.

Argilla espansa

L’argilla espansa ha una doppia funzione: da un lato la sua porosità permette di avere un ambiente sempre umido per la pianta, dall’altra la sostiene evitando che si inclini o cada. L’argilla inoltre non sporca e previene la formazione di funghi e parassiti.

Piante adatte all’idrocoltura

Non tutte le piante però sono adatte a questo tipo di coltivazione anche se ce ne sono molte. Tra le piante verdi quelle che meglio si adattano all’idrocoltura sono il Ficus, la Calathea, il Pothos, la Dracena, il Philodendro, ecc.. Ci sono anche piante aromatiche che si adattano bene. Una tra queste è il rosmarino ricavato da talea radicata in acqua. Tra le piante fiorite la fa da padrona l’orchidea ma anche l’Hibiscus, l’Hanthurium e la Saintpaulia. Infine ci sono anche piante grasse che possono essere coltivate con la tecnica dell’idrocoltura come l’Aloe e la Crassulacea. Prima di acquistare la pianta chiedi al tuo fioraio di fiducia se la pianta può essere coltivata così.

Acqua non molto dura

Preferisci sempre acqua dolce e se quella del rubinetto è troppo dura usane una in bottiglia. Sarebbe preferibile usare dell’acqua distillata. Alcuni vasi, inoltre, hanno un indicatore di livello che serve proprio per controllare la quantità di acqua presente.

Fertilizzanti

Dal tipo di pianta dipenderà anche il fertilizzante specifico da usare. Andrebbe diluito in acqua. Versane un misurino e ricopri le radici per un terzo lasciando la pianta così per circa un mesetto.