Si dice un Iris o una Iris?
La cosa più bella del lavoro che faccio, coltivare e scrivere di piante belle e felici, è che non smetto mai di imparare. Confesso, per cinquant’anni mi sono rivolta alla pianta al maschile -UN Iris- e solo adesso, leggendo info qua e là per non scrivervi solo di esperienze personali (leggi: il mio rapporto con le Iris con le quali condivido il Giardino Felice) mi imbatto nel sito di Treccani e scopro ciò che per voi è magari una ovvietà: Iris è un nome (di fiore) femminile. UNA Iris!
Detto ciò vi ringrazio perché se non ci fosse questa condivisione, se non ci fossero queste piccole incursioni botaniche settimanali, io imparerei molto meno. Ma ora, a premessa fatta, vi racconto tutto quello che so (e che ho avuto modo di sperimentare) di questa pianta bella, semplice, autosufficiente e ricca di significati simbolici.
La parola chiave è varietà
Al genere botanico delle Iris appartengono oltre duecento specie differenti per periodo di fioritura, colore, portamento e soprattutto esigenze colturali, che variano da specie a specie. Alcune riescono a vivere bene a temperature piuttosto rigide mentre altre, più freddolose, hanno bisogno di temperature superiori ai 10 gradi. Idem per le esigenze idriche: ce ne sono che amano gli ambienti umidi (come Iris lacustris) e altre che resistono al secco più secco, adattandosi a vivere (felici) anche in piccoli spazi rocciosi. Sto pensando alle “mie” Iris pallida, specie che ha lentamente e docilmente invaso il giardino. Quest’ultima è una autoctona davvero tosta che resiste a tutto o quasi, e davvero ve la consiglio per luoghi aridi e a bassa manutenzione.
Una cosa che le accomuna tutte però c’è: amano il sole, quindi riponetele laddove sapete che le possa raggiungere, assicurandovi così una bella fioritura.
Ad ognuno la sua Iris
Proprio per i fabbisogni molto diversi che ogni specie ha, io consiglio a tutti di provare a ospitare delle Iris perché ne esiste una giusta -basta trovarla- per ogni pollice, anche i diversamente verdi. E non lo dico solo per la loro rusticità e l’alto grado di adattamento al vostro stile di vita, ma anche perché sono belle sempre, anche quando non sono in fiore. Infatti le foglie nastriformi e longilinee sono altrettanto decorative delle corolle, e per tutto l’anno borderanno il vostro giardino con piccole creste frastagliate ed irregolari.
Che strano che le Iris -ora- si vedano così poco nei giardini, soppiantate da piante più alla moda e meno “nostrane”. È davvero un gran peccato perché sono botaniche eleganti, forse un po’ d’altri tempi, legate ai ricordi delle nonne che le chiamavano Giaggioli. Sì, questo nome viene spesso utilizzato per indicare tutto il genere Iris, anche se più correttamente ne definisce solo qualche specie tra le più diffuse in Italia come Iris florentina, una pianta importantissima per l’industria profumiera. Sapevate che la sua essenza così preziosa viene ottenuta dal rizoma e non dal fiore?
Pillola verde
La propagazione della pianta avviene per divisione dei rizomi, che a lungo andare diventano troppo densi nel suolo. Ogni 2/3 anni occorre dissotterrarli e tagliarli con cesoie ben affilate e sterilizzate. Prima di rimettere le nuove piante ottenute a dimora, bisogna cimare le foglie, lasciando una lunghezza di circa 15cm dall’attaccatura. Fatto ciò, occorre pazientare perché c’è la possibilità che le nuove piante non fioriscano per quella stagione, dovendosi prima fortificare e sentirsi “a casa”.
Ultimo consiglio: i rizomi dell’Iris vanno posti quasi in superficie e mai disposti nel terreno in profondità. Così facendo si eviteranno i marciumi e la pianta crescerà sana e bella.
Curiosità
Il nome della pianta di Iris deriva dal greco ed è associato a Iris o Iride, la messaggera degli dei, rappresentata dall’arcobaleno che annuncia il ritorno del sole. Quasi tutte le specie infatti fioriscono ad inizio Primavera a parte qualche eccezione come le mie Iris pallida, diffuse per lo più in luoghi aridi e rocciosi, che iniziano a fiorire già a Dicembre e perdurano fino a primavera inoltrata.
Nel linguaggio dei fiori, le Iris sono simbolo di “buone nuove” e per questo vengono offerte per augurare l’arrivo di novità positive.