Agrumi: una questione di famiglia botanica, ma non solo
Quando mi capita di parlare o scrivere di limoni, il racconto si dirige sempre su grandi e piccole storie di famiglia, non solo la “sua”, quella botanica intendo.
La prima pianta di questa specie che ho avuto modo di frequentare viveva a casa di mio zio Nando, un meccanico d’altri tempi con la passione per gli agrumi. Li teneva tutti in giardino, in provincia di Como, in grandi vasi di terracotta in equilibrio su piccoli carrelli dalle grandi ruote, funzionali ma un po’ sgraziati, probabilmente fatti da lui. Così in inverno, perché il clima padano é (era?) molto diverso da quello del Tigullio, li metteva al calduccio in officina, che era grande, luminosa, tiepida e c’era posto per tutti, anche per loro che in cambio la rendevano più bella.
Con gli anni, ero una ragazzina, ho aiutato lo zio a coltivare la sua passione -nata molto prima della mia- per questo genere di piante che in botanica è detto Citrus ed appartiene alla famiglia delle Rutaceae. Sì, il limone è uno dei circa 1600 membri di questo grande e popoloso clan botanico.
Ogni Natale sceglievo una specie differente e gliela regalavo con tanto di istruzioni recuperate in vivaio per poterla ospitare al meglio (sto parlando di quell’era “pre” internet, dove per imparare serviva una persona in carne ed ossa in grado di raccontare e tanta buona memoria, oltre che saper ascoltare).
Storia di un tramando botanico e del limone viaggiatore
Successe poi, oltre venti anni dopo, circa 10 anni fa e per altro in contemporanea, che zio chiudesse la sua officina per andare pensione, ed io perdessi il cuore per questo terreno terrazzato e selvaggio nel Tigullio per…andarci a vivere (ma dopo, molto dopo, questa è ancora un’altra storia).
Il delicato passaggio ereditario di esseri viventi e consenzienti sembrò ad entrambi giusto e ben accolto dal resto della famiglia. Fu così che il limone dello zio Nando, insieme ad un arancio navel, un chinotto, un lime, un mandarino e un pompelmo, vennero caricati sul furgoncino del mio primo trasloco e, finalmente, messi a terra con vista mare.
Da allora vivono qui con me felici, sani e carichi di frutti. Ma soprattutto belli da morire, specie in inverno, quando il giardino -si dice- offre meno.
Col tempo sono diventati i capostipiti della mia grande famiglia allargata di Citrus, che adesso include altre specie come ponciro (ve lo ricordate? Se volete saperne di più cliccate qui), pomelo, pompelmo rosa, combava e clementino (oltre ad altri limoni, altri aranci… e tutti quelli che da seme e in serra si stanno preparando poco alla volta alla loro postazione definitiva in giardino).
Ps: i Citrus sono grandi viaggiatori, ovviamente non perché hanno fatto parte del mio trasloco. Loro arrivano da molto lontano, da diverse zone dell’Asia, nonostante siano ora il simbolo del Mediterraneo. Il limone, per esempio, era già conosciuto dagli antichi romani e proviene da India e Cina.
Alberi ornamentali in ogni stagione
La crescita di molti Citrus è meno rapida di altre piante da frutto, ed è anche per questo che, nonostante sia innegabile il loro piacere nell’affondare le radici all’infinito nella terra, possono vivere molto bene in vaso, specialmente laddove il clima è più ostile. Fruttificheranno un po’ di meno, va bene, ma il loro valore ornamentale non solo resta indiscusso, ma addirittura viene potenziato perché il limone non ha bisogno di compagnia per creare bellezza: fa tutto da solo, ed in ogni stagione.
È sempreverde, fiorisce inebriando l’aria, fruttifica rendendo la pianta ancora più scenografica. E poi il frutto è edule: cosa volere di più? Che sia facile da ospitare, direte voi. E anche su questo il buon limone vi accontenta.
Limoni: cure e coccole per piante sane e belle
Gli agrumi sono spesso identificati come piante delicate e un po’ cagionevoli, ma basta conoscerli per sapere che non è proprio così. Certo, si ammalano, di solito in primavera. Ma i sintomi sono evidenti e le cure molto, molto facili. Esserini bianchi, immobili, simili a batuffoli? Cocciniglia cotonosa. Piccoli parassiti più scuri e mobili? Afidi. Le foglie hanno una patina nera, simile a carbone e persistente dopo un temporale? Si tratta di fumaggine, questa volta un fungo, non un animale. Niente di irreparabile, ci sono diversi rimedi fai-da-te (sapone di Marsiglia, alcol, sapone molle…) oppure spray già pronti all’uso in ogni vivaio, ricordandosi di sceglierne uno biologico per poter mangiare i frutti fin da subito, non dovendo rispettare i tempi di carenza tipici di alcuni fitofarmaci.
Prevenire è comunque sempre meglio di curare, ed io consiglio una buona coccola alla pianta, soprattutto in primavera, con semi di lupino macinati: un toccasana super naturale per tutti gli agrumi ed in generale per le acidofile. Anche questi reperibili nei vivai, basta integrarli superficialmente nel terriccio alla base del limone, avendo cura di non lasciarli troppo in vista perché piacciono terribilmente anche agli uccelli, non solo agli agrumi.
Agrume metropolitano
Vivendo bene anche in vaso, avendo una crescita piuttosto lenta, essendo sempreverde e pure molto carino… Il limone ben si presta ad esser ospitato su terrazzi e balconi di città, messo in una posizione soleggiata, possibilmente con esposizione a sud o sud/est. Se le temperature scendono, accostatelo ad un muro e proteggetelo con un cappottino di tessuto-non-tessuto, pacciamandolo anche al piede con materiale organico o cartone, pannolenci, oppure coperture specifiche se ci tenete ad un look super curato.
Pillola verde: per fare un frutto ci vuole un seme, e viceversa
Sebbene con la propagazione da seme non si otterrà una pianta dalle caratteristiche botaniche identiche alla madre (un po’ come per i figli, no?), è comunque bello ed estremamente facile creare nuove vite con questa tecnica. Basta prendere un frutto molto maturo (spesso nella polpa si vedono già i semi in germinazione, con una piccola radice formata) e biologico, ricavarne i semi e sotterrarli a circa un centimetro in terra ricca e fine. Occorre mantenere i vasetti in un luogo tiepido, soleggiato (con luce diffusa, non diretta), e garantire un buon tasso di umidità per vedere la comparsa delle prime timide foglie, i cotiledoni, già dopo circa 10 giorni, due settimane al massimo.
Curiosità: un limone in ogni stagione
Se volete avere una fioritura più leggera ma continuativa, e di conseguenza frutti pronti a scalare durante tutto l’anno, io vi consiglio di optare per il limone lunario, detto anche 4 stagioni. Il suo nome indica proprio questa caratteristica botanica: fiorisce e fruttifica in tutte le lune.