Arredare il balcone è una vera e propria arte. Possiamo metterci anche degli oggetti come vasi, sculture e divanetti. Nella seguente guida, passo dopo passo, vi daremo dei suggerimenti circa le migliori piante da balcone.
Le migliori piante da balcone
Con l’arrivo della primavera e delle belle giornate, dedicarsi al giardinaggio è un hobby che molte persone adorano praticare. Non tutti però hanno un giardino a disposizione. Ma niente paura: anche un balcone o un terrazzino sono luoghi ideali per ospitare piante e fiori, per dare un tocco di colore e di calore all’ambiente. Vediamo quindi quali sono le migliori piante da balcone e come curarle.
Le migliori piante da balcone: piante che necessitano di luce del sole
Prima di tutto dobbiamo capire se il balcone è a nord o a sud. È importante capire per quante ore al giorno i dai raggi del sole lo illuminano e quanto spazio disponibile abbiamo per posizionarvi le piante. Se il balcone è a sud è bene mettere delle piante che necessitano del calore e della luce del sole.
Se il nostro terrazzino è in cemento ricordiamoci che il sole in estate si accumula e si disperde lentamente fino a notte fonda. Potrebbe accadere che nonostante il balcone sia verso sud, il sole faccia fatica a filtrare. Questo a causa della presenza di manufatti o condomini situati proprio a ridosso dello stesso. Possiamo collocare delle fioriere sul lato più esteso del balcone, ma anche delle piante all’interno dello stesso.
Le migliori piante da balcone: piante aromatiche, fiorite e grasse
Le piante migliori per un balcone esposto a nord sono tutte le piante aromatiche, le quali sono anche delle ottime piante ornamentali. Ne sono un esempio il timo, l’erba cipollina, tutte piante che richiedono poche cure. È consigliabile posizionare anche delle piante fiorite come la lavanda dal profumo avvolgente e dai colori festosi.
Anche i garofani turchi dai colori pastello che amano il sole e che non richiedono particolari cure o le piccole margherite perenni. Per quanto riguarda i gerani francesi, fanno molti fiori e durano a lungo. La scelta può anche ricadere sull’erica che è anch’essa perenne dai fiori color amaranto. All’interno del balcone possiamo mettere delle piante grasse come l’aloe vera e succulente di vario tipo.
Le migliori piante da balcone: piante rampicanti
Le piante rampicanti possono essere una risposta a esigenze diverse: non c’è bisogno di un enorme giardino, perché si possono piantare anche in vaso e mettere sul balcone, e l’effetto decorativo che producono è davvero bello. Grazie al fatto che ricoprono i muri possiamo dire che facciano davvero “arredamento” sul balcone. L’ideale è scegliere piante rampicanti con i fiori, che spesso sono anche profumatissime, ma soprattutto estremamente semplici da coltivare.
Oltre all’aspetto estetico le piante rampicanti hanno anche diverse utilità pratiche, vale a dire:
- Se le lasci sviluppare sulle pareti della casa hanno l’effetto di assorbire il calore e mantenere la casa più fresca
- Sono utili per creare privacy usate a mo’ di separatore in caso di balconi comunicanti o molto vicini
- Costruiscono una protezione dal vento
- Fanno ombra e proteggono dal sole
Come scegliere il rampicante giusto per il tuo balcone e come curarlo? Molto dipende dai tuoi gusti, ma anche dall’esposizione del balcone. Andiamo a vedere quali sono i rampicanti migliori da mettere in balcone.
Gelsomino
Fiorisce in primavera, è profumato e resiste abbastanza bene al gelo. Fra le tante varietà ci sono il Grandiflorum (gelsomino di Spagna) che fa fiori da luglio a Natale, ma è delicato; e il Sambac che ha un profumo inebriante, ma soffre il freddo.
Se non vuoi il balcone nudo in inverno, procurati un falso gelsomino (Trachelospermum jasminoides), che è sempreverde.
In generale non è difficile coltivare il gelsomino in vaso: basta scegliere una varietà adatta che non cresca troppo (ma in questo meglio affidarsi al vivaista). Va posizionato a mezz’ombra e al riparo dal vento, e in più è importante sistemarlo vicino a una superficie su cui possa arrampicarsi, magari con l’aiuto di un graticcio. Il suo profumo forte è inconfondibile.
Glicine
Rustico, resistente, facile da coltivare, ama il sole ma si adatta anche alla mezz’ombra. Produce una grande massa di fiori, cresce vigoroso, a volte un po’ invadente (non è raro vederlo “uscire” dai giardini e inerpicarsi ovunque). La fioritura è mediamente breve e arriva in primavera, ma è di una bellezza davvero stupefacente oltre che profumatissima.
Fra le varietà più belle che fanno corolle lilla ci sono la Prolific e la Amethyst, mentre fra i cultivar di glicine giapponese (Wisteria floribunda) la Lilac Rose ha grappoli rosa, la Longissima alba bianco puro.
Coltivarlo in vaso si può, ma bisogna fare attenzione a dove posizionarlo: meglio in un punto soleggiato, e nei pressi di un muro o un supporto su cui possa arrampicarsi. Per avere una bella fioritura pota regolarmente in gennaio e in luglio togliendo i rami secchi o troppo lunghi, ma non concimarlo mai.
Passiflora
Le più belle sono l’Incarnata e la Cincinnata. La prima viene dagli Usa, non teme il gelo e cresce velocissima; la seconda è una brasiliana più delicata, ma dai fiori stupendi. Noi però ti consigliamo la Incense, un ibrido che ha ereditato il meglio delle due: resiste al freddo, regala una fioritura prolungata dalle mille sfumature viola-blu ed è facilissima da coltivare. Ha bisogno di sole, terriccio sabbioso e ben drenato e tanta acqua. Infatti è la pianta perfetta se hai un balcone esposto a sud. La passiflora si contraddistingue per i suoi fiori davvero particolarissimi e molto belli. In effetti sono anche la parte più delicata di una pianta altrimenti molto resistente: quando annaffi, non versare acqua sui fiori e sui boccioli per non danneggiarli. Alcune tipologie di passiflora danno anche frutti: si tratta del famoso frutto della passione. Attenzione però a essere sicura di quello che coltivi: se vuoi una passiflora che dia frutti edibili chiedi al vivaista.
Aristolochia
È una pianta semirustica, molto vigorosa che cresce in fretta. Tra la primavera e l’autunno regala continue fioriture. L’Aristolochia littoralis o elegans, di origine brasiliana, ha magnifiche foglie a cuore e corolle di un intenso rosso-mattone, con venature chiare; richiede terriccio fertile e annaffiature abbondanti.
Fai attenzione: i fiori di molte aristolochie emanano un cattivo odore. Scegli la Littoralis e non avrai sgradite sorprese.
Come coltivare le piante rampicanti in balcone
Per coltivare le piante rampicanti in balcone, scaviamo all’interno del terreno una buca che abbia un diametro di almeno 35-40 cm e concimiamo utilizzando un concime di tipo organico. In alternativa, possiamo anche utilizzare della cornunghia, ovvero uno speciale concime di natura animale, mescolato con elementi minerali. Ripuliamo la zona attorno alla quale abbiamo effettuato l’intervento e interriamo pianta rampicante. Bisogna innanzitutto fare in modo che questa possa rimanere nella medesima profondità nella quale si trovava quando era posta all’interno nel vaso originario. Piantiamo l’elemento e ricopriamo poi il terreno con del pacciame. Lasciamo che la pianta possa attecchire al terreno ed irroriamo moderatamente di acqua solo dopo che siano effettivamente trascorsi un paio di giorni dal suo interramento. Dopo qualche tempo, la pianta inizierà a svilupparsi in modo molto rapido. A questo punto occorrerà allargarla a ventaglio ed attaccarla ad un supporto. Questo per consentire alla pianta rampicante di crescere lungo la direzione effettivamente desiderata. Alcune tipologie di piante rampicanti sono provviste di radici aeree che permettono alla pianta stessa di attaccarsi ai muri o ad eventuali staccionate presenti sul balcone. Altre, viceversa, dispongono solamente di tralci e per questo motivo devono essere obbligatoriamente agganciate a dei supporti speciali. Optiamo dunque per supporti sicuri, come fili metallici, graticci o pergolati, ovvero gli strumenti più idonei per permettere alla pianta rampicante di crescere in modo armonico ed esteticamente apprezzabile.
Piante da balcone da moltiplicare
Cosa vuol dire “moltiplicare le piante”? Molto semplice: vuol dire ricavare una pianta nuova da un’altra pianta. Le tecniche per moltiplicare le piante sono numerose, e alcune di esse sono anche abbastanza complesse e riservate a giardinieri esperti. Tuttavia esistono alcune piante facili da moltiplicare, e puoi provare a farlo anche solo prendendo un rametto o delle foglie da un’altra pianta.
Se ti piace l’idea di moltiplicare fiori e arbusti, questa è la stagione giusta per imparare questa arte. È il momento in cui tutte le piante sono al top della forma e, quel che è più interessante, le trovi facilmente ovunque: nei prati, in campagna, sui tetti delle case di montagna, nelle aiuole in riva al mare. Ogni specie si riproduce in modo diverso.
Se ti imbatti in una di quelle che ti indichiamo di seguito, prova anche tu. Dopo aver raccolto semi, rametti e radici, procurati qualche vasetto, una manciata di buona terra e un grosso bicchiere da riempire d’acqua. Poi segui le nostre istruzioni. Sarà un passatempo divertente, e che soddisfazione quando in primavera vedrai spuntare nuove piantine!
Lupino
Cresce lungo i sentieri di montagna e lo riconosci per le spighe coloratissime, dal rosa al blu. Passata la fioritura, maturano i baccelli simili a fagioli. Raccoglili, mettili a essiccare all’aria e poi sgranali per conservarne i semi in una bustina.
COME SI FA: Entro febbraio, metti 2 o 3 semi in un vasetto di torba con terriccio da semina. Bagna poco e tienilo in casa fino ai primi germogli, poi mettilo all’aperto. A maggio, interra le piantine nelle fioriere, senza togliere il vasetto che si scioglie naturalmente. Puoi usare la stessa tecnica con nasturzio e portulaca.
Piante grasse
Tra le piante succulente, il sedum e il sempervivum (tipici dei climi freschi), sono facili da moltiplicare. Le foglie formano delle rosette che, grazie alle minuscole ma robuste radici, crescono aderenti alle pietre o sulle tegole.
COME SI FA Prendi una foglia o, se la pianta è ben sviluppata, una rosetta. Lascia che il succo secchi all’aria per una giornata e interrala per pochi millimetri in un vasetto di sabbia grossolana, mista a poca terra e sassolini. Tieni all’aria aperta e dai un goccio d’acqua quando spuntano nuove foglioline. In primavera potrebbe già fiorire.
Gerani
È un peccato lasciare appassire i gerani senza conservarne un pezzetto.
COME SI FA: Quando trovi una varietà che ti piace, stacca due o tre rametti robusti senza fiori. Elimina le foglie più basse senza danneggiare i piccoli rigonfiamenti da cui nascono le radici. Fai un taglio a croce all’estremità e interrali con del terriccio universale in un vasetto di terracotta. Disponi le talee vicine al bordo. Tieni in casa e non bagnare per una settimana. Poi, nebulizza acqua solo sulle foglie per tutto l’inverno. In primavera rinvasa nelle cassette del balcone.
Oleandro
È una pianta ornamentale che cresce ovunque, ama il sole e che per tutta l’estate rallegra la vista con fiori sgargianti. Sai che puoi coltivarla anche sul balcone?
COME SI FA: Taglia un pezzetto di ramo giovane senza fiori e immergilo subito in un barattolo di vetro pieno d’acqua. Dopo un mese vedrai spuntare le radici. Prima che diventino lunghe, rinvasale in vasi di terracotta e tieni le talee in casa per tutto l’inverno. Fai un secondo rinvaso in un contenitore più grande a inizio primavera, quando potrai portare l’oleandro sul balcone.
Timo e menta
Ecco due aromi che crescono lungo i margini dei sentieri e formano cespuglietti semilegnosi dalla base voluminosa, grazie all’esuberanza delle radici.
COME SI FA Con una zappetta, scalza la terra al piede della piantina fino a scoprire una parte di radici: sarà facile staccarle insieme ai rametti e alle foglie. Mettile a radicare in un piccolo vaso con terra mista a sassolini. Non bagnare per una decina di giorni; quando vedi che attecchiscono, innaffia (poco) e prosegui tutto l’inverno. In primavera rinvasa e metti le piantine in balcone.