La talea che arriva da Milano

Ebbene si, la mamma biologica di tutti i miei oleandri (in dieci anni di talee ora ne ho più di un centinaio, questa è forse la specie più facile da moltiplicare) arriva da Milano proprio come me. Era filiforme, fioriva male e le foglie erano poco vispe – a causa della pessima esposizione a nord che le era capitata sul terrazzo – ma aveva una gran voglia di vivere. Possibilmente al mare, ma questo ancora non lo sapeva.

Talee di Carpobrotus edulis (fico degli Ottentotti), una succulenta invasiva e di facilissima propagazione

Ora, dopo anni con le radici finalmente a terra, è diventata la vera matrona di casa. Un cespuglio più largo che lungo (alto più di 4 metri), vive indipendente e felice sotto al sole del mediterraneo. Controlla dall’alto la sua enorme prole, identica a lei, che sempre come lei ha trovato casa nel mio Giardino Felice.

Talee di Echium fastuosum in preparazione

Se lei e le altre botaniche “originarie” che ospito sono le madri biologiche di quasi tutte le piante che vivono qui, io sono quella putativa di centinaia di nuove vite che anche grazie a me, o almeno mi piace pensarlo, hanno avuto modo di svilupparsi, crescere e sistemarsi sulle nostre terrazze condivise e vista mare.

Una, nessuna, centomila talee nel Giardino Felice

Qui ho iniziato da subito a moltiplicare. Ancora circondata da una fitta macchia di rovi, ancora non sapendo usare il decespugliatore, ancora all’oscuro su tutto ciò che significava fare la giardiniera. Io, mentre scoprivo che avevo un disperato bisogno di dare vita, di creare bellezza e discendenza, mi accorgevo che il “mio modo” era quello vegetale.

Rami di rosa pronti a radicare

Di tutti i metodi di propagazione agamica (quelli cioè che avvengono per via vegetativa, non prevedendo l’uso degli organi sessuali della pianta) ho da subito prediletto la talea. Ripeto, ero davvero alle prime armi. Non avevo ancora sviluppato quella pazienza tipica dei soli giardinieri esperti, quindi la talea, tra tutte le possibilità (innesto, margotta, propaggine..) mi sembrava la più facile e controllabile. Inoltre se sbagliavo non uccidevo nessuno, mi bastava potare nuovamente “mamma pianta” e riprovare all’infinito. E fu così che -piano piano, anno dopo anno- le terrazze ricoperte da rovi si sono trasformate in un giardino autosufficiente, biodiverso e pieno di vita (ma sempre un po’ selvaggio).

Talee di rosa e bougainvillea appena messe a dimora.

Talea: moltiplicare all’infinito

Come sempre, quando si ha a che fare con l’imprevedibilità degli esseri viventi, qui parlo di piante, elencare regole precise per un attecchimento sicuro è pressoché impossibile. Se è vero che ognuno di noi è unico, bisogna entrare nell’ottica di idee che anche per le botaniche è così.

Future piante in ammollo, in attesa di esser messe nel terriccio.

Quindi provo a raccontarvi come fare una talea in modo piuttosto generico: solo con l’ascolto, l’osservazione e tanta tanta pazienza (leggi: provare, riprovare, accettare di sbagliare) alla fine si capirà “a naso” cosa e quando fare.

  • Preparare il rametto. Lungo circa una spanna, tagliato in obliquo con cesoie affilate e disinfettate, contenente almeno tre nodi. Eliminare poi tutte le foglie, lasciandone una o due, magari ridotte, sulla cima della talea. Sul diametro del ramo, ancora una volta, dipende: una rosa? Regolatevi sulla larghezza di una matita. Salvia, lavanda e rosmarino? Molto molto meno: perché sarebbero tronchi e non rametti!
Rami di rosa appena raccolti e pronti per esser preparati. Talea verde, da fare in estate
  • Messa a dimora. C’è chi preferisce mettere i rami in acqua, perché vuole controllare passo-passo la crescita della radice, e chi invece è più fatalista e inserisce già le talee nel terriccio (almeno due dei sopracitati tre nodi devono essere comunque immersi). Io ho provato un po’ tutto, e dalla mia esperienza consiglio acqua per oleandri (infallibile), brugmansia, tradescantia, pomodoro, basilico e ficus elastica, mentre la messa a terra per rosa, aromatiche, ulivo, ortensia, bouganivillea, rincospermo, melograno, bignonia.
Talea in acqua. Io la uso soprattutto per oleandro, brugmansia e ficus elastica
  • Dove. Riporre le talee in un luogo ombreggiato, mai con luce solare diretta, temperatura mite, possibilmente senza grandi sbalzi e umidità elevata e costante (in caso, aiutatevi coprendo il vaso con un sacchetto di plastica trasparente e precedentemente traforato, questo serve a creare il giusto microclima). Tenete il terriccio sempre fresco, quasi umido, e in caso di talea in acqua (meglio se piovana) controllatene il livello e rabboccate all’occorrenza.
Rami di rosa preparati per la propagazione
  • Quanto tempo ci vuole? Questa di solito è la domanda-tormentone, alla quale io ovviamente non so mai rispondere, e temporeggio con un generico “dipende”. Dipende dalla stagione, ma soprattutto dal tipo di pianta e dalla sua prontezza a creare nuove radici. Anche noi reagiamo tutti in maniera diversa, non è vero?

Gli aiutini

Tutto è pronto per le talee di rosa e rosmarino
  • Aiutino 1. Se volete, acquistate una polvere radicante reperibile in tutti i vivai. Se invece avete delle aspirine scadute, provate con quelle, dopo averle polverizzate.
  • Aiutino 2. Lo so che quantità non significa qualità, ma nel caso delle talee…è sinonimo di successo. Non pensate che da ogni rametto otterrete una nuova pianta, abbondate quando preparerete le vostre talee. Per una pianta in più, in caso, c’è sempre spazio, giusto?

Pillola verde: terriccio fai da te

Terriccio pronto

Il miglior terriccio per far radicare le talee è un mix fai-da-te che si migliora con l’esperienza, le vittorie e, soprattutto, le sconfitte botaniche.

Una regola dalla quale partire però c’è, e prevede 1/3 di terriccio universale (o terra di giardino setacciata a dovere), 1/3 di sabbia fine di fiume (non di mare, che è salata!), 1/3 di torba (io però uso fibre vegetali riciclate dal mio giardino, come corteccia sfilacciata, sfalci essiccati e triturati o a volte fibra di cocco).

Talee in terriccio, ricoperte da un sacchetto di plastica traforato per ricreare la giusta umidità che serve per l’attecchimento

Perché sostituisco la torba, che è un vero toccasana? Lo so, a volte sono integralista nelle mie scelte, e mi complico la vita, ma la torba -che impiega circa 100 anni per generare uno spessore di 5 centimetri di materiale organico- è una scelta poco ecologica: le torbiere stanno scomparendo ormai da tutta Europa proprio a causa dell’eccessiva richiesta dal settore floro-vivaistico.

Curiosità: talea verde o legnosa?

Vi complico ancora un po’ di più la vita, ma serve saperlo: quando si parla di talee, occorre precisare che si possono preparare in due modi diversi. Dipende dalla pianta, ma soprattutto dal periodo in cui si decide di propagare.

L’inverno è il momento migliore per le talee legnose, specie di rosa

Parliamo di talee legnose, quelle che si fanno proprio in questa stagione, sul finire dell’inverno, quando preleviamo dalla pianta madre una porzione di ramo di almeno un anno di età, già parzialmente lignificata. Io eseguo con successo talee legnose di rosa, e di bougainville. Per talea verde invece si intende quella di fine primavera/inizio estate, con il taglio di rami apicali (le cime per intenderci) nuovi dell’anno, generalmente ancora di colore verde. Questa propagazione è perfetta per ficus elastica, brugmansia, oleandro: io faccio radicare le future piante tra maggio e giugno in acqua piovana, e poi le metto in vaso con terriccio prima dell’inizio dell’inverno.

Prima di mettere la talea nel terriccio, è bene privarla di gran parte delle foglie per alleggerire le sue necessità vegetative

Gallery: le talee nel Giardino Felice e consigli extra


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– Bastoncini segna-specie. Io li recupero dai ghiaccioli o dai gelati.

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– Cesoie disinfettate e super affilate per fare un taglio netto e preciso

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– Rami pronti per esser messi a propagare.

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– Talea di rosa di due anni

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– Talee di bougainvillea, di facile attecchimento

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– Talee in ammollo prima di esser messe nel terriccio. meglio usare acqua piovana.

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– Talee miste di aromatiche (rosmarino, salvia, lavanda)

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– Vaso con telee di rosa