L’idrocoltura è una tecnica di coltivazione delle piante che non richiede terra, ma solo acqua e al massimo delle palline di argilla espansa per dare sostegno alla pianta. Ideale in casa, ci permette anche di rendere le piante molto decorative (basta scegliere il vasetto giusto) ed elimina anche il problema sporcizia che può essere creato dalla terra nei vasi.
Idrocoltura: come coltivare le piante in acqua
Utillizzando l’idrocultura, a nutrire la pianta, al posto della terra, è l’acqua.
Infatti non tutti sanno che tantissime piante sono in grado di crescere benissimo anche senza terra. Quasi tutte le piante possono essere coltivate con questo metodo, persino le cactacee e le piante grasse, proprio quelle che hanno meno bisogno di acqua!
Quali piante si possono mettere in acqua?
Alcune piante sono più adatte di altre per l’idrocoltura. Per esempio, le piante da fiore potrebbero avere difficoltà a crescere con le radici immerse in acqua, mentre sono ideali da coltivare con questo metodo le piante da appartamento. Per esempio, le piante a foglia, come la dracaena, il filodendro, il croton, alcune felci e la clusia, ma anche le comuni sanseveria, le orchidee e la tradescanzia. A queste si aggiungono anche il ficus e alcune piante aromatiche, come il basilico, il prezzemolo e il rosmarino.
Che acqua usare per idrocoltura?
Per praticare l’idrocoltura, è consigliabile utilizzare l’acqua distillata, che servirà a riempire l’idrovaso per circa un terzo della sua altezza. Questo perché l’acqua del rubinetto potrebbe risultare con una concentrazione elevata di calcare, sostanza non adatta a questa tipologia di coltivazione. Soprattutto all’inizio, quando ancora la pianta deve svilupparsi, è bene evitare l’acqua corrente e utilizzarne una distillata e più pulita.
Quando cambiare l’acqua in idroponica?
A differenza dell’idrocoltura, che si utilizza soprattutto per le piante di dimensioni più grandi, l’idroponica è consigliata per quelle più piccole. I principi, comunque, sono i medesimi. Il consiglio è di raggiungere un livello di acqua minimo prima di riempire nuovamente il contenitore con nuova acqua.
In generale, l’acqua in idroponica va cambiata all’incirca dopo 25 giorni dall’inizio dell’idrocoltura e, successivamente, bisogna mantenere lo stesso intervallo di tempo. Così l’acqua rimarrà sempre pulita e fresca. È comunque meglio valutare il cambio dell’acqua in base al tipo di piante che si decide di coltivare in idroponica.
Come passare una pianta da terra a idrocoltura?
Il passaggio di una pianta coltivata con la terra all’idrocoltura è parecchio delicato e se non fatto correttamente può portare alla morte della pianta. Innanzitutto, bisogna estrarre la pianta dal vaso e ripulirla di tutta la terra presente.
Accertarsi poi che la pianta sia sana e lavare le radici sotto l’acqua corrente. Inserire la pianta nel vaso scelto e aggiungere l’argilla espansa tra le radici, scuotendo delicatamente il vaso in modo tale che vengano riempiti tutti gli spazi. Infine, dare dei piccoli colpetti al contenitore per consentire alle radici di sistemarsi in modo ideale.
Quali vasi usare per l’idrocoltura
I contenitori trasparenti sono molto utili perché consentono di tenere sotto controllo il rapporto tra le radici e la quantità d’acqua: in questo modo non ci sarà bisogno dell’indicatore di livello normalmente presente nei vasi per idrocoltura.
Inoltre i vasi trasparenti con l’acqua a vista sono anche molto decorativi, anche se bisogna fare attenzione a tenerli puliti.
Come si prepara il substrato per l’idrocoltura
Come abbiamo spiegato sopra, le piante vengono sostenute da uno strato di palline di argilla espansa, ma questo substrato può essere arricchito anche di altri materiali.
Per dare alla pianta un aspetto più decorativo, il substrato, oltre che in argilla, può essere realizzato con conchiglie, biglie di vetro, sassolini colorati.
Il substrato deve essere quindi arricchito con del concime in granuli.
Il concime in granuli non si dissolve del tutto nell’acqua, quindi la pianta potrebbe ancora avere bisogno di nutrimento. Leggi attentamente le istruzioni presenti sulla confezione del fertilizzante: in genere una dose basta per 6 mesi. Segui le istruzioni e scegli come riempire il vaso. Ecco delle idee décor a cui potrai ispirarti.
Altre idee decorative
Il materiale ideale per coltivare piante in idrocoltura non deve essere né troppo fine né troppo grosso: infatti, deve lasciare passare le radici per garantire una corretta crescita della pianta. Puoi riciclare tutto quello che raccogli durante passeggiate sulla spiaggia, dalle conchiglie ai frammenti di mattoni o di vetri smussati dal lavorio del mare. I sassolini sono perfetti, a patto di lavarli con acqua dolce. Per eliminare i cattivi odori, si può eventualmente utilizzare anche un po’ di candeggina.
Esistono in commercio granuli che trattengono l’acqua trasformandosi in gel: questi possono essere utilizzati per l’idrocoltura. Mettine un po’ sul fondo del recipiente che hai deciso di utilizzare, poi aggiungi progressivamente l’acqua. Quando il mix avrà raggiunto la consistenza di un gel solido, sistema le radici della tua pianta. Puoi colorare il gel con tinte alimentari.
E adesso andiamo a vedere nel dettaglio tutti i consigli per coltivare piante in idrocoltura
La scelta della talea
La primavera è il momento migliore per preparare un’idrocoltura. Si può partire indifferentemente da una talea fatta crescere nell’acqua o da una pianta coltivata in terra. In quest’ultimo caso sceglila giovane: sopporterà meglio il cambio di coltivazione. Lava le radici e rimuovi tutti i residui di terra mettendole sotto il getto d’acqua del rubinetto. Taglia con un paio di cesoie le radici che si sono danneggiate durante l’operazione di pulizia.
La messa a dimora
Riempi il vaso per due terzi della sua altezza con il substrato che hai deciso di utilizzare. Sistema la pianta districando le radici e riempi gli spazi vuoti con lo stesso materiale del fondo. Con l’aiuto di un bastoncino spingi sul fondo le radici: alla fine del lavoro devi riuscire a sollevare la pianta per la base senza che esca dal vaso.
Le cure
Versa un misurino di fertilizzante specifico. Copri d’acqua le radici per un terzo e tienile così per un mese. In seguito potrai lasciare che l’acqua diminuisca e le radici rimangano all’asciutto anche 1-2 giorni. Se non te ne puoi occupare, metti l’acqua 1-2 cm al di sotto della superficie del substrato: la pianta resisterà per una quindicina di giorni.