Se si amano piante e fiori, non ci si ferma, neppure in Agosto. Senza partire per le vacanze con cesoia e zappa, che magari non stanno in valigia, facciamoci accompagnare almeno da un po’di letture, green ovviamente.
In giardino: letture green in vacanza per coltivare al rientro
Mi sono ri-avvicinata alla lettura quando ho incontrato il mio paesaggio: qui finalmente, in questa terra saggia e selvaggia abbandonata da oltre 50 anni, mi è tornata voglia di leggere. Un po’ perché volevo imparare -presto e bene- a curare e rispettare quello che sarebbe diventato il mio giardino, e sui libri, se scelti con cura, si trova tutto, altro che Google. Un po’ invece perché in estate, complice la canicola che qui si allunga per settimane, nelle ore centrali della giornata è la natura che mi dice cosa fare. Ci si deve fermare. A leggere, appunto.
Cicerone già diceva “se possedete una biblioteca ed un giardino, avete tutto ciò che vi serve nella vita”: io ora gli do ragione, anche se ci ho messo un bel po’ ad avere entrambi, averli come dico io. Perché non basta “possedere” (e già il termine non è a mio avviso il più adatto se riferito ad un pezzo di terra da dividere con altri esseri viventi, piante incluse), ma occorre imparare a farne parte, ed allora sì che si vive in pace.
Giardino e biblioteca, qui da me, sono sempre in movimento: ogni anno cambia qualcosa, si aggiungono/regalano/scambiano piante e titoli. Ma ci sono libri che restano e resteranno per sempre. Sono quelli che mi hanno aiutato a creare la mia visione di ciò che ora vivo, coltivo, amo: il mio giardino.
Non so se ci ho messo più tempo a creare il mio piccolo Eden o a raccogliere le storie che ora conservo, per me e per tutti: entrambi fanno parte del mio paesaggio, che vorrei condividere con voi.
Libri giardinaggio: consigli di letture green
È difficilissimo consigliare dei libri a sconosciuti, ma penso in fondo che io sia accomunata a chi mi sta leggendo almeno per una cosa: la passione per piante e fiori felici. Ecco quindi la mia Top-Ten di letture green (in ordine sparso, perché altrimenti non potrei).
Libri datati come direbbe qualcuno (ma poi, che importanza ha la data di pubblicazione?). A me piace dire “libri che sono invecchiati bene, benissimo”, e qui torna un po’ il mio passato nella moda, quando apprezzavo davvero un capo anni dopo, molti anni dopo, ritrovandolo nell’armadio e vedendolo ancora attuale.
Vi segnalo storie e scrittori più o meno noti, testi tecnici ed altri poetici o filosofici: c’è un po’ di tutto, proprio come nel mio giardino. Se poi qualcuno vi appassiona, continuate a leggere tutto di chi lo ha scritto e insieme alla biblioteca iniziate a costruire la vostra idea di paesaggio, se ancora non lo avete fatto. E per paesaggio intendo il panorama quotidiano, magari solo il balcone di casa, che con nuovi occhi e idee può diventare una piccola giungla metropolitana, tutta vostra.
Ultima cosa, importante da dire: di ogni libro vi racconto perché è piaciuto a me, non necessariamente la storia che contiene. Come già dicevo, su Google si trovano tutte le sinossi ma difficilmente un commento genuino ed estemporaneo.
Buona lettura!
(E vi lascio anche i link per poter ordinare i volumi direttamente dall’editore, anche se passare in libreria sarebbe cosa buona e giusta. Ma in vacanza si diventa più pigri, e se si decide per un acquisto online meglio farlo alla fonte piuttosto che far man bassa su Amazon, non pensate?).
Top Ten clorofillica
Una seconda natura (Michael Pollan, ed. Adelphi)
Una riflessione filosofica e culturale sulla differenza tra giardino e paesaggio. E sull’importanza di consultare -sempre- il Genus Loci. Pollan andrebbe letto e riletto, il testo è densissimo di informazioni e aiuta a dissipare molti luoghi comuni sul giardinaggio.
Elogio delle vagabonde (Gilles Clément, ed. DeriveApprodi)
Il concetto di “giardino in movimento” arriva proprio da lui, grande paesaggista (e scrittore) francese. In questo libro ci racconta, con poesia e scienza, di come le erbe si muovano, ovviamente in una maniera diversa dalla nostra, spesso addirittura più performante. È un testo per amare ancora di più (e non solo) le piante.
La rivoluzione del filo di paglia (Masanobu Fukuoka, ed. Libreria Editrice Fiorentina)
E qui il gioco si fa duro, perché per affrontare la lettura di questo testo (che è e resterà per sempre la mia bibbia biofila) serve concentrazione e un minimo di conoscenza su natura, ambiente, e su se stessi (leggi: su come vogliamo vivere la natura e l’ambiente). La vera rivoluzione predicata nel titolo è data dall’ascolto e dall’osservazione attenta di Madre Natura, nulla di più semplice, nulla di più complesso.
La pazienza del giardiniere (Paolo Pejrone, ed. Einaudi)
Per coltivare con affetto, occorre scordarsi la fretta: lo dico sempre, la frase non è mia, ma sua. Paolo Pejrone in questo libro dà il meglio di sé e del suo sapere attraverso il racconto della propria filosofia in giardino, fatta di osservazione, ascolto e semplicità.
Perduto in Paradiso (Umberto Pasti, ed. Bompiani)
Letto tutto d’un fiato, poi riletto e conservato insieme alle “cose” più care. Ho capito che non sono sola, nella mia idea di giardino e nel rincorrere sogni impossibili. Da allora coltivo anche tantissimi Iris…
La confraternita del giardinieri (Andrea Wulf, ed. Ponte Alle Grazie)
L’odissea delle piante attraverso storia, passione, botanica: senza questi primi cacciatori di verde i nostri giardini sarebbero molto diversi. Un racconto fitto di informazioni, aneddoti, curiosità.
Plant revolution (Stefano Mancuso, ed. Giunti)
Il mio libro preferito di un vero “Green-Guru”: Mancuso ha la capacità (derivante dalla gioia e dalla leggerezza con le quali mette a disposizione il suo grande sapere) di raccontare le piante e il loro incredibile know-how come nessuno. Super, specie se si è in avvicinamento alla botanica perché il suo linguaggio è davvero per tutti.
Il Paradiso è un giardino selvatico (Antonio Perazzi, ed. Utet)
La bellezza di sapere per poi dimenticarsi tutto e iniziare a pensare ad un giardino che ti corrisponda. Grazie (anche) a Perazzi ho capito che si può progettare con quello che si ha intorno, basta guardare la natura con occhi liberi da pregiudizi estetici e mode. Gran bella lezione, anche di passione.
Le incredibili avventure delle piante viaggiatrici (Katia Astafieff, ed. ADD)
Lo so, questo è il secondo libro che parla di piante in viaggio (lo confesso, è un tema che mi affascina moltissimo, almeno da quando ho scoperto che loro -le piante- si muovono non solo nello spazio, ma anche nel tempo). In questo libro troverete meno concetti filosofici rispetto a quello di Clément e molti più esempi pratici, raccontati con humor, leggerezza e molti accenni storici.
Al giardino non l’ho ancora detto (Pia Pera, ed. Ponte alle Grazie)
Forse perché tra le letture green, questa per me è la più preziosa: é l’unico libro che non ho fotografato qui, nel mio giardino: da quando l’ho letto -anni fa- sta passando di mano in mano, di giardino in giardino, ma prima o poi ritornerà da me. Un racconto struggente, passionale, crudo, saggio, ineluttabile che difficilmente non vi strapperà una lacrima: io ho frignato dalla prima all’ultima pagina, perché ahimè sapevo come sarebbe finito. Ma tutto finisce, non è vero?
Fuori concorso, se vi va:
L’erba corre quando vuole (Laura Bianchi, ed. Libreria Editrice Fiorentina)
Questa è la mia storia, la storia di come -se si suda e sogna forte- tutto può succedere: compreso lasciare un lavoro colto e patinato che mi portava in giro per il mondo per inforcare calosce, zappa e… vivere felici e stanziali in un giardino, da dove, mentre scrivo, si vede il mare.