La certificazione per matrimoni green

La voglia di green contagia anche i matrimoni. Quelli più cool si festeggiano in mezzo alla natura, in masserie di eccellenza o su spiagge incontaminate. Ma non solo. Adesso questi eventi possono essere a impatto zero. La certificazione è stata messa a punto dall’associazione che riunisce le wedding planners italiane (associazioneitalianaweddingplanner.it), con la consulenza del broker di certificazione Audit in Italy (verifiche.info).

In cosa consiste questo standard lo spiega Silvia Sottocasa, tra le prime ad avere ottenuto il marchio Impatto Zero per la sua attività, che svolge nell’incontaminato arcipelago Toscano, dall’Isola d’Elba a Pianosa (elbaweddingstyle.com). «Da sempre propongo ai miei sposi cibi a chilometro zero e di stagione e sono attentissima a non inquinare, ma ora so calcolare l’impatto ambientale in tutte le fasi degli eventi che organizzo e conosco le soluzioni giuste per ridurlo» ha detto. Qui suggerisce a cosa fare attenzione se si vuole festeggiare le nozze lasciando un’impronta leggera.


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– A tavola gli ospiti si accolgono con un mazzetto di aromatiche e ricevono in dono una piantina nel cono in iuta o la marmellata fatta in casa, impacchettata con carta da riciclo.

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– Anche la torta nuziale produce rifiuti, se è enorme e per costruirla a strati si utilizza il polistirolo. Questa la mangi tutta ed è decorata con i fiori della Flower Farm.
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– Una piantina nel cono in iuta: ideale per le bomboniere.
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– Marmellata fatta in casa: ideale per le bomboniere.
Dini Holtrop
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– Il bouquet con le rose di Dini Holtrop, campionessa mondiale di decorazione floreale.

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– Puoi usare fiori sostenibili anche per le decorazioni e sulla torta nuziale.

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– Le partecipazioni nuziali con i semini, un invito a coltivare nuove piante.

L’abito da sposa

È il tuo momento, vuoi sentirti una principessa, ma investire migliaia di euro per un vestito che indosserai una volta sola è veramente un peccato oltre che, decisamente, uno spreco. Se ne sono accorti anche i brand del settore. Pronovias (pronovias.com) ha una linea di capi disegnati per essere trasformati in abito da sera: dopo la cerimonia riporti il vestito e loro lo modificano gratuitamente. Mentre Nicole Milano (nicolemilano.com) ha lanciato la linea WeDoEco, con taffetà o tulle da fibra recuperata e strass in vetro riciclato. L’alternativa è il vintage, che trionfa nelle cerimonie con abiti di marca di seconda mano (angelovintage.com). E se hai il vestito da sposa di tua mamma, Amai te lo cuce addosso, rendendolo attuale, così continui la tradizione di famiglia (amaispose.it).

Le partecipazioni al matrimonio

Per i bigliettini d’invito scegli l’e-mail, ma se hai nostalgia della carta, l’ultima tendenza sono gli inviti di Partecipiante (partecipiante.it), in un pregiato cartoncino che nella fibra contiene dei semi da coltivare. Tra le carte riciclate, quelle a base di fibra di cotone hanno una texture particolarmente chic. Puoi scegliere anche la linea Crush di Favini a base di scarti vegetali, come l’uva o la crusca. Stampalanatura (stampalanatura.com) le usa come base per stampe botaniche a effetto su partecipazioni, ma anche menu e tableau mariage.

La location della festa di nozze

Sono di tendenza le ambientazioni en plein air, con l’illuminazione affidata a candele e lampade a led. Per la mise en place, invece, privilegia gli elementi del territorio, come i legni levigati dall’acqua al mare, fiori e frutti dell’entroterra. Fortemente sconsigliato ogni tipo di usa e getta. Per i calici, un segnabicchiere evita di doverne lavare in quantità, sprecando acqua e detersivo. No anche ai palloncini, che dopo un breve volo diventano comuni rifiuti in plastica e ai fuochi di artificio, che inquinano e rischiano di creare incendi.

Il pranzo di nozze

Ti diamo tre dritte per il pranzo: biologico, a chilometro zero e di stagione. Scegli il pescato locale, piuttosto che il gamberone che ha viaggiato migliaia di chilometri. E al posto delle multipiano ricoperte di fondente (hanno spesso supporti in polistirolo difficili da smaltire), punta su una torta più originale: un po’ più piccola e, magari, da abbinare a dolci locali ma tutta da mangiare. Nei banchetti nuziali poi si è già sazi dopo l’aperitivo e a stento si assaggiano i dolci. Una soluzione simpatica è regalare ai tuoi ospiti una doggy bag da portare a casa. Ma ci sono anche associazioni che ritirano quello che non è stato consumato, come Avanzi Popolo (avanzipopolo.it) ed Equoevento (equoevento.org).

I fiori

La coltivazione di fiori perfetti richiede anche una grande quantità di pesticidi. La cosa migliore è affidarsi a una flower farm aderente al movimento Slow Flower (slowflowersitaly.it). Coltivano in modo biologico, ma sono piccole produzioni, non bastano a far fronte a tutte le richieste. Olga’s Flower Farm ha un e-shop e consegna fiori recisi in tutta Italia (off2017.eu). In alternativa puoi cercare un vivaio italiano con il bollino GGN. Significa che aderisce al Global Gap (globalgap.org/it), ottimizzando tutte le fasi della produzione in modo da ridurre il consumo di acqua, concimi chimici e pesticidi. Anche i fiori di Marginpar, che arrivano dall’Africa, hanno svariate certificazioni di sostenibilità e sono bellissimi. Cerca un fiorista che li vende (marginpar.com).

Le bomboniere

Con i prodotti del territorio sostieni anche gli artigiani e le aziende locali. Come bomboniere sono trendy la bottiglia d’olio monocultivar Igp, i liquori d’erbe e la marmellata fatta in casa. Se ti preme mandare agli ospiti un messaggio militante, affidati alle bomboniere delle associazioni ecologiste. Con quelle di Greenpeace per esempio tuteli le api e le balene, ma anche con il Wwf puoi contribuire a salvare specie in estinzione.


2,5 tonnellate di CO2 è l’impronta ecologica di un matrimonio con 100 invitati


50 alberi impiegano un paio di anni per compensarla


Le wedding planners certificate si affidano a società specializzate come Azzero CO2 (azzeroco2.it). Ma puoi acquistare anche tu degli alberi su treedom.net, aderire alla campagna Custodiscimi del Comune di Milano (forestami.org) o scegliere il Progetto Posidonia di ZeroCO2 (zeroco2.eco) e Worldrise (worldrise.org) per piantare 2500 alghe posidoniacee nel Golfo Aranci, in Sardegna. Ricorda poi che a inquinare di più sono gli spostamenti. Un evento di 200 persone con parenti che si spostano da Nord a Sud può arrivare anche a 7 tonnellate di CO2.