A causa dei cambiamenti climatici in atto, come lo scioglimento dei ghiacci, la distruzione degli ecosistemi e l’innalzamento del livello dei mari, alcuni dei luoghi più spettacolari della terra potrebbero rimanere tali ancora per poco.
Dalla grande barriera corallina in Belize fino ai nostri ghiacciai alpini, da città splendide come Venezia, fino al Mar Morto: sono solo alcuni di quei luoghi spettacolari del pianeta che, tra una manciata di decenni, potrebbero non esistere più o essere irrimediabilmente diversi da come sono ora, a causa del convergere di fattori diversi.
Fermo restando che l’impegno a preservarli dev’essere costante, scoprite quali sono le meraviglie che rischiamo di perdere e ricordate che, per mantenere intatta la loro bellezza, è importante viaggiare nel rispetto dell’ambiente, assaporando la bellezza dei paesaggi, della flora e della fauna senza arrecare danni .
Le regioni dell’Africa Subsahariana vengono “mangiate” dal deserto del Sahara, che si estende di quasi un chilometro al mese verso il Mar Mediterraneo provocando la desertificazione delle zone circostanti.
Si sta sciogliendo a un ritmo sostenuto, proprio come tutti gli altri ghiacciai delle Alpi, è fortemente a rischio.
L’arcipelago delle Galapagos , formato da tredici isole vulcaniche, si trova nell’Oceano Pacifico e ha ispirato la teoria dell’evoluzione di Darwin grazie alle moltissime specie animali che lo popolano: la sua posizione isolata e il suo essere collocato proprio sulla linea equatoriale ha permesso lo sviluppo di migliaia di specie endemiche, che si trovano solo qui. Purtroppo ancora per poco, perché questo microcosmo vario e bellissimo è oggi in serio pericolo: l’inquinamento terrestre e marino, l’aumento della temperatura dell’acqua e la pesca illegale e sempre più selvaggia stanno alterando gli equilibri che lo regolano.
Il Bangladesh è uno Stato particolarmente sfortunato per la sua posizione geografica, è minacciato dai sempre più frequenti allagamenti, causati dalle piogge torrenziali, e dagli uragani, alternati a periodi di siccità che provocano carestie. Non bisogna dimenticare che, proprio per questi motivi, è anche uno dei Paesi più poveri del mondo.
La Belize Barrier Reef , nel Mar dei Caraibi, presenta un ecosistema ricchissimo e pieno di specie rare e in estinzione. Questa barriera corallina, Patrimonio dell’Umanità Unesco e seconda solo alla grande barriera corallina australiana, è però minacciata da cambiamenti climatici, inquinamento, innalzamento della temperatura degli oceani, uragani e turismo massiccio. Il 40% della barriera corallina è purtroppo già stato distrutto.
Il Mar Morto si trova nella depressione più profonda della Terra ed è caratterizzato da una salinità di 10 volte superiore a quella marina. Negli ultimi anni si è ridotto di un terzo e si è abbassato di più di venti metri. In questo caso è l’abbassamento del livello delle acque che potrebbe determinare la sua fine: l’evaporazione fortissima dovuta alle alte temperature non è compensata dall’acqua che il fiume Giordano immette nel mare, spesso utilizzata anche per scopi agricoli e industriali. Gli esperti ritengono che potrebbe scomparire entro i prossimi 50 anni.
A Venezia il fenomeno dell’acqua alta è sempre più frequente e nel prossimo futuro la città potrebbe essere sommersa nel caso di scioglimento dei ghiacci del Polo Nord. Venezia, amata dai turisti di tutto il mondo per il fascino dei suoi canali, le isolette lagunari labirintiche e pittoresche, le sue chiese millenarie e le sue bellissime architetture, combatte con questo fenomeno praticamente da sempre, ma ora il pericolo è che venga completamente sommersa. Esiste un piano di interventi e sarà costruita una diga per arginare le acque della laguna: bisogna fare davvero di tutto affinché sopravviva questo luogo unico al mondo, simbolo mondiale di bellezza e romanticismo.
Il Madagascar è un’isola dell’Oceano Indiano ed è caratterizzata da un’enorme ricchezza di flora e di fauna (i lemuri ne sono un esempio), conservata grazie anche a lunghi secoli di isolamento. La minaccia per le sue foreste viene dalle attività umane di disboscamento per ricavare terreni agricoli. Un altro grosso problema dell’isola è la caccia di frodo.
Il bacino fiume azzurro (Yangtze ) ospita un’ampia varietà di specie vegetali e animali, tra cui il panda gigante e il lipote (detto anche delfino dello Yangtze). La massiccia industrializzazione e il continuo transito di navi ne hanno fatto uno dei fiumi più inquinati al mondo, mentre lo sviluppo agricolo ha determinato la scomparsa della maggior parte delle foreste che lo costeggiavano.