Sono sempre di più i rifiuti di plastica che si accumulano nei mari e negli oceani della Terra, una situazione dovuta al fatto che ogni anno sono ben 8 milioni le tonnellate di questo materiale che finiscono nelle acque del pianeta, a questo ritmo, si stima, che entro il 2050 nuoterà tra le onde più plastica che pesci.
Un vero disastro ambientale che mette gravemente a rischio l’intero ecosistema marino dal quale dipende la nostra stessa esistenza.
Sono tanti, infatti, i doni che provengono da questo “patrimonio blu”: cibo, ossigeno, ma non solo. Mari e Oceani sono alleati fondamentali per regolare il clima sulla Terra, comprometterne ancora di più il loro equilibrio non farebbe altro che aggravare la crisi climatica in atto. Per non parlare del problema crescente delle microplastiche mangiate dai pesci…
Ma cosa fare? Come
invertire una rotta che sembra già segnata?
Se da un lato è importante ridurre il costante afflusso di plastica nei nostri mari è, oggi, altrettanto fondamentale rafforzare l’impegno nella raccolta e nel riuso di tutto il materiale che è possibile recuperare.
Ad esempio, sono sempre
più numerose le aziende che creano prodotti nuovi utilizzando la plastica
ripescata. Non stiamo parliamo di prototipi da mostrare solo in qualche fiera
ma di beni prodotti e rimessi in circolo, veri e propri “ambasciatori” del
mare. Curiosi? Adiamo a scoprire cosa si può realizzare con il materiale recuperato.
Oggetti di uso domestico
Dalle palette alle scope fino alle ceste per il bucato sono numerosi gli oggetti per la casa realizzati dalla ditta portoghese Fapil utilizzando un 20% di plastica recuperata dal mare dall’associazione Waste Free Oceans. A questa percentuale si aggiunge poi altro materiale di riciclo e solo in piccola parte plastica vergine. Il nome della linea? Naturalmente “Ocean”.
Arredi per la casa
Anche l’arredamento della casa può essere sostenibile, è quello che accade con i mobili Vondom Revolution realizzati dall’omonima azieda. Si tratta di mobilio prodotto riciclando plastica recuperata dal mare. Un esempio? La linea “Manta” che viene creata grazie alla collaborazione con varie associazioni di pescatori del Mediterraneo che raccolgono le reti da pesca abbandonate dalle quali, dopo un attenta lavorazione, viene genera una materia prima riciclata di alta qualità che viene poi impiegata per la produzione di prodotti di alto design.
L’oceano ai piedi… con le scarpe nate dalla salvaguardia dell’oceano
Si tratta delle Adidas X Parley, delle sneakers, sia per uomo che per donna, nate dalla collaborazione tra il famoso brand sportivo e l’organizzazione ambientalista Parley for the Oceans. Ogni paio di scarpe è prodotto impiegando almeno per il 75% rifiuti plastici recuperati prima che raggiungano il mare, da cui poi si ottiene un filato usato per creare il disegno esterno, gli strati di rivestimento interno e il rivestimento dei talloni. Una vera corsa verso la sostenibilità.
Borsa da viaggio
Per gli uomini più trendy che sono attenti anche all’ambiente non poteva mancar la borsa da viaggio made in Portogallo dell’azienda Mi Terro. Un prodotto realizzato con sughero e quasi un chilo di plastica recuperata dagli oceani, ma non solo. Per ogni nuova borsa vengono piantati anche dieci nuovi alberi.
Costumi da bagno ecofriendly
È italiana la linea di costumi “Ocean Breeze” creata dalla ditta Mermazing .Ogni capo di questa collezione è realizzato con filo ECONYL ® un filato di Nylon 100% rigenerato da materiali di scarto come le reti da pesca abbandonate e recuperate negli oceani. Un vero prodotto “dal mare per il mare” come si legge sul loro sito.