Dove va a finire tutta la plastica che gettiamo ogni giorno? A questa domanda ha cercato di rispondere una serie di studi internazionali presentati nel corso dell’ultima edizione del meeting della European Geosciences Union, a Vienna tenutosi i primi di maggio 2019.
Le ipotesi riguardano l’evenienza che i materiali di plastica percorrano strade non sempre così “lineari” e rintracciabili. In più, l’erosione comportata dai raggi UV e dalle condizione climatiche degradano la plastica (ma non la annullano), complicando le cose. Fondali marini, coste e oceani tra i luoghi in cui si accumulano più residui, ma si ipotizza che le correnti di mari e fiumi li facciano viaggiare in direzioni di andata e ritorno.
Nel frattempo, l’utilizzo di plastica riciclabile è entrata a pieno titolo nelle abitudini degli Italiani. Lo dimostra un sondaggio Censis secondo cui nel nostro Paese il 76% è avvezzo a tale comportamento virtuoso. Tu sei fra queste?
Il prossimo passo è ridurre il consumo di plastica dall’uso quotidiano. Comincia con questi oggetti!
Spazzolino di bambù
È stato stimato che uno spazzolino da denti impiega 1000 anni a decomporsi. Sì, perché è realizzato in plastica non riciclabile, ha setole di nylon ed è responsabile dell’emissione di 34 grammi di gas serra per ogni pezzo prodotto. Come se non bastasse, il polipropilene, materiale di cui sono fatti gli spazzolini, è stato classificato come una delle plastiche più inquinanti per i mari, insieme al polietilene, il materiale delle vecchie buste per gli acquisti.
Se si calcola che ogni persona consuma di media 4 spazzolini a testa ogni anno, l’impatto ambientale è presto immaginabile!
Passare agli spazzolini da denti in bambù è una scelta eco-friendly perché è un materiale biodegradabile, che può essere gettato tranquillamente nel sacchetto dell’umido.
La “radice” per sbiancare i denti
Restiamo nel campo dell’igiene orale, concentrandoci in particolare sullo sbiancamento. Il prodotto eco-sostenibile che ti proponiamo si chiama Miswak, una parola araba intraducibile in italiano. Indica uno strumento a metà tra spazzolino e stuzzicadenti. Ricorda un po’ la radice della liquirizia: in realtà è una sorta di ramoscello, ricavato dalla pianta Salvadora persica, che nella tradizione araba viene utilizzata da secoli come spazzolino naturale. Il suo potere igienizzante è stato riconosciuto dall’OMS, promuovendone le proprietà antisettiche, detergenti e astringenti di denti e gengive.
Si usa strofinando la punta sul dente che, a furia di essere usata, si sfilaccia assumendo la forma di uno spazzolino naturale. Per questo motivo, non occorre dentifricio. Oltre a rimuovere i resti di cibo, le setole della radice Miswak contribuiscono a eliminare le macchie da vino e caffè.
Perché non usarla come trattamento in più al posto dello sbiancante per denti?
I dischetti struccanti lavabili
A differenza degli spazzolini da denti, il calcolo dei dischetti di cotone per struccarsi non può essere stimato. C’è chi ne usa massimo 2 al giorno e chi supera i 4-5. Una scelta per salvare il pianeta dall’inquinamento è senz’altro quella di usare i panni o i guanti in microfibra lavabili che non richiedono detergente. Anche la spugna di konja, un materiale naturale, è una scelta eco-friendly poiché evita l’uso di scrub, confezionati a loro volta in involucri di plastica.
Perché non andare oltre e usare i cotton pad riutilizzabili? Sono in bambù, materiale biodegradabile, ma che, prima di essere cestinato, può essere rilavato più volte, anche in lavatrice. In commercio ci sono dischetti struccanti lavabili di tutte le dimensioni, dotati di manopole e con fibre dalla tramatura diversa: sottile per l’uso quotidiano, più spesso per l’esfoliazione del viso.
Il “finto” cotton fioc riutilizzabile
Ed è ancora l’igiene personale l’ambito con cui paradossalmente si inquina di più, e quindi quello in cui si concentrano gli sforzi per trovare soluzioni non inquinanti. Questa volta è il turno dei famigerati bastoncini di cotone: se i classici in plastica inquinante sono vietati dal 1 gennaio 2019, quelli biodegradabili si stanno diffondendo.
Una scelta ancora più sostenibile? Il bastoncino in silicone riutilizzabile. Anche se la forma desta qualche sospetto, è molto morbido, tale da poter essere usato per orecchie, rima palpebrale, trucco ecc. L’importante è che si usi delicatezza. Del resto, anche con i cotton fioc tradizionali era consigliata delicatezza, no?
L’alternativa alle salviette usa e getta
Il pensiero va subito al cambio del pannolino, quando per comodità si usano salviette usa e getta. In realtà, quelle che ti proponiamo possono sostituire anche i fazzoletti di carta in formato maxi che si posizionano in bagno per varie ed eventuali. Ma possono essere un’alternativa eco-friendly ai rotoli di carta da cucina che si utilizzano per gli usi più disparati.
Sono realizzati in morbidissimo bambù per non irritare la pelle più sensibile come quella dei neonati. E, quando il bambino sarà cresciuto, siamo sicuri che non ti mancheranno idee per riutilizzarli. Un esempio? Un asciugamano pratico e veloce da viaggio!
La bottiglia termos eco-friendly
Un tempo il termos in acciaio inox era d’uso comune. Oggi sta tornando in auge, riprendendo quel gusto vintage che fa tanto picnic del boom economico. Il design accattivante e minimalista di molti modelli li rendono perfetti per la vita di tutti i giorni. Quando usare i termos? In ufficio, in palestra, in viaggio, in giro per negozi e in tutte le occasioni che desideri. I termos tengono, infatti, qualsiasi bevanda al fresco o al caldo. Se vuoi essere ancora più eco-friendly munisciti di un filtro per depurare l’acqua del rubinetto, e dire addio alla plastica di bottiglie e bottigliette.
I nuovi modelli sono corredati da bustina termica e spazzoline specifiche per lavarli perfettamente anche sul fondo!
Le cialde riutilizzabili per la Nespresso
Secondo le stime, le capsule delle macchine da caffè (realizzate in Pe, Pet o alluminio) generano 120 mila tonnellate di rifiuti, di cui 12 mila nella sola Italia, che vanno a finire in discariche e inceneritori.
Per ridurre sprechi e inquinamento sono allo studio sistemi per realizzare le cialde in materiali rinnovabili. Nel frattempo puoi pensarci tu, preparandoti da solo le tue cialde. In commercio ci sono kit che permettono di farlo, offrendo cioè capsule riutilizzabili da riempire con il caffè macinato preferito. Bisogna prendere un po’ di pratica, ma quale motivazione migliore della possibilità di risparmiare circa l’80% del costo di una normale capsula usa e getta?
Il sapone anti-odore in acciaio
Sembra un sassolino di design per il bagno o la cucina, ma in realtà è un sapone originale, specifico per eliminare gli odori di cibo dalle mani. Pesce, cipolla, aglio, alcuni ortaggi: quante volte ti sarà capitato di lavarti le mani con litri di sapone senza successo?
Prova il sapone anti-odore in acciaio.
Pare che la lega che compone questo sapone in acciaio (ferro + carbonio + cromo + nichel) si unisce alle molecole maleodoranti scaturite al contatto con l’acqua da alcuni alimenti. E le neutralizza, rimuovendole dalla pelle.
Il processo chimico è un po’ complesso da spiegare, fatto sta che la saponetta in acciaio è stata brevettata nel 2002 e funziona! Sicuramente è un modo curioso e eco-friendly per riavere mani esenti da odori di cibo.
La pellicola estensibile
Le pellicole che si usano normalmente in cucina superano i 4 metri. Oltre a essere inquinanti, rappresentano uno spreco di risorse. Un sistema per usare meno plastica? Passare ai coperchi in silicone estensibile adatto agli alimenti. I kit in vendita offrono coperchi di dimensioni definite che però possono allargarsi per adattarsi a pentole, piatti e cibi di forma rotonda, come ad esempio frutta e ortaggi vari!
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