Tra gli ecosistemi presenti sulla Terra quello marino è sicuramente tra i più importanti: un patrimonio naturale dall’inestimabile valore che ogni giorno contribuisce alla nostra stessa esistenza. Mari e oceani riescono ad assorbire grandi quantità di anidride carbonica, sono quindi importantissimi alleati nel contrasto ai cambiamenti climatici e operano altresì come regolatori del clima, ma non solo. Dal blu delle acque arriva anche cibo e sostentamento e se questo non fosse sufficiente sono custodi di una biodiversità senza eguali.
Purtroppo, tutta questa ricchezza è in pericolo, a comprometterne il fragile equilibrio principalmente le attività umane. Pensate che ogni anno sono ben 8 milioni le tonnellate di plastica che finiscono nelle acque del Pianeta, ma questo è solo l’inizio. A inquinare il nostro “oro” blu anche concimi, pesticidi e sostanze chimiche che riescono a raggiungere il mare, per non pensare poi agli enormi danni arrecati al suo ecosistema dalle trivellazioni petrolifere e dagli incidenti legati al trasporto di petrolio. Cosa fare?
Dobbiamo imparare a prenderci cura e a difendere questa ricchezza, come fanno, ad esempio, le donne fantastiche delle quali stiamo per raccontare le storie. Le sette protagoniste del nostro articolo hanno fatto della difesa degli Oceani la loro missione, alcune delle quali scelte dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC-UNESCO) tra le “role models”, ambasciatrici, per il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), proclamato dalle Nazioni Unite.
Arianna Mancuso: biologa e subacquea, role model dell’Unesco
È tra le donne nominate dall’UNESCO “role models” per il suo impegno nella tutela dell’ecosistema marino. “Dall’oceano noi fortemente dipendiamo. Per questo abbiamo bisogno di un oceano sano” queste le sue parole che la portano ogni giorno a spendersi per la salvaguardia del mare. Arianna Mancuso è biologa e subacquea, membro del Marine Science Group dell’Università di Bologna, svolge la sua attività di ricerca presso il Fano Marine Center. Si occupa di biodiversità ed ecologia marina nel Mar Mediterraneo indagando la relazione tra acidificazione dell’oceano e vita marina per misurarne le criticità e trovare soluzioni. Studia in particolare la biometria, la crescita e le proprietà degli scheletri di coralli e delle conchiglie di molluschi in relazione a variazioni di temperatura, salinità e pH. Una vera eroina per la biodiversità marina.
Claudia Pasquero oceoanografa e ambasciatrice Unesco per il decennio del mare
Associata di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca, Claudia Pasquero è anche ricercatrice associata presso l’Istituto di Scienza dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche e vicepresidente del Comitato di Geofisica Matematica dell’Unione Internazionale di Geodesia e Geofisica. Anche la professoressa Pasquero è tra le donne italiane ad essere nominata ambasciatrice Unesco per il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile, si occupa di indagare le interazioni tra Oceani e clima con l’obiettivo come lei stessa sottolinea di “capire il ruolo dell’oceano nel mitigare i cambiamenti climatici”. Un lavoro che oggi l’ha condotta a miglioramenti significativi nella comprensione delle dinamiche di tifoni e uragani. Un contributo notevole, il suo, nel contrasto e mitigazione della crisi climatica che incombe sul Pianeta.
Sylvia Earle oceanografa First Hero for the Planet per il Time
Oceanografa statunitense, classe 1935, ha trascorso gran parte della sua vita immersa nel profondo blu di mari e oceani. Nominata First Hero for the Planet dalla rivista Time è anche conosciuta con l’appellativo di “Sua profondità”. Le sue ricerche l’hanno portata a studiare ed esplorare i fondali delle Galapagos, di Panama, della Cina, delle Oceano Indiano, pensate che nel 1970 ha vissuto per due settimane insieme ad altre 4 donne all’interno di una struttura subacquea posta a circa 15 m sotto il livello del mare nei pressi dell’isola di St.John nelle Isole Vergini americane per effettuare ricerche sulla flora marina. Dal 1990 al 1992 ha rivestito il ruolo di direttore scientifico della National Oceanic and Atmospheric Administration, l’agenzia del governo americano che si occupa dello studio e del controllo degli oceani e dei fenomeni ambientali. Proprio per la sua grande conoscenza del mondo sottomarino ha realizzato numerosi studi sui danni provocati all’ecosistema marino dalle fuoriuscite di petrolio sia nel Golfo Persico, durante la guerra del Golfo, sia a causa di incidenti petroliferi che vedono coinvolte petroliere o piattaforme petrolifere. Il suo obiettivo ora? Sensibilizzare tutti sull’importanza e necessità di tutelare questo grande patrimonio.
Mariasole Bianco: biologa marina e divulgatrice scientifica
È una biologa marina e divulgatrice scientifica con una grande passione per il mare e la sua tutela. Laureata in Scienze Ambientali, Gestione e Conservazione dell’Ambiente Marino all’Università di Genova si è specializzata in Australia in Gestione delle Aree Marine Protette, nel 2013 la Bianco è tornata in Italia per occuparsi della protezione del Mediterraneo. È co-fondatrice e presidente di Worldrise una ONLUS che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino con l’obiettivo, come si legge sul loro sito, di coinvolgere le nuove generazioni, aziende, e singoli individui, sensibilizzare i cittadini sul valore della tutela dell’ambiente marino e responsabilizzare ad essere tutti parte del cambiamento.
Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro “Pianeta Oceano” nel quale descrive le sue bellezze, le problematiche e le soluzioni che si possono adottare per salvaguardarlo. “L’oceano ha bisogno di noi ed è tempo di agire. Abbiamo una grande responsabilità: le decisioni che prenderemo nei prossimi anni condizioneranno la vita sul nostro Pianeta per i secoli a venire. Ognuno di noi può fare la differenza” Maria Sole Bianco.
Donatella Bianchi: una linea blu dal parco delle Cinque Terre al WWF
Giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva, dal 2014 Presidente del WWF Italia e dal 2019 del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il suo impegno per la salvaguardia del nostro Pianeta è indiscutibile così come l’amore per il mare. Dal 1994 il sabato conduce su Rai1 la trasmissione Linea Blu con la quale porta i suoi telespettatori alla scoperta dei mari italiani e delle loro ricchezze ponendo l’accento sulle problematiche che li affliggono e raccontando le storie di chi il mare lo vive e lo “cura” ogni giorno. Nel maggio 2020 è entrata a far parte del comitato di esperti in materia economica e sociale, presieduta da Vittorio Colao, per organizzare la ripartenza del paese dopo l’emergenza Covid19, il suo compito? Le valutazioni ambientali con l’obiettivo di rendere questo tema centrale nella ricostruzione post pandemia.
Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Storie dal Mare” a cui hanno fatto seguito “Le 100 perle del mare italiano” e “L’ eredità del mare. I tesori in pericolo del nostro Mediterraneo”. Pronti a farvi guidare nelle sue tante avventure in fondo al mare?
Rosalba Giugni: presidente di MareVivo
“Sono figlia di armatori, subacquea e napoletana. Nelle mie vene non scorre sangue ma scorre mare, per questo ho fondato Marevivo”. Così Rosalba Giugni si presenta sul sito dell’Associazione che ha creato nel 1985 e della quale è Presidente.
Un’eroina del mare impegnata in prima linea nella sua difesa, numerose le campagne scientifiche, sociali e divulgative delle quali si è fatta promotrice insieme a MareVivo: da quelle contro la plastica in mare come #StopSingleUsePlastic e #EmergenSea, a quelle per la tutela della biodiversità marina, come “Adotta una spiaggia” a tutela delle tartarughe marine, fino ai progetti quali “Blue Activities” creati con l’obiettivo di contribuire ad informare e sensibilizzare i cittadini, in particolare quelli più giovani, sull’importanza di proteggere il mare.
Con l’obiettivo di coinvolgere e avvicinare anche i più piccoli al mondo marino ha scritto il libro “La magia di Capri- favola per un mondo possibile” protagonisti tre bambini il mare e i suoi abitanti. Un racconto che ci porta alla scoperta dell’isola di Capri e della sua più grande passione.
Alexandra Cousteau: esplorare gli oceani per raccontarli e difenderli
Regista e attivista ambientale, Alexandra è figlia di Philippe Cousteau regista francese specializzato in questioni ambientali soprattutto in oceanografia e nipote dell’esploratore e ambientalista Jacques-Yves Cousteau.
Lei è quindi la terza generazione di questa famiglia che fa dell’ambiente e della sua conservazione non “solo” un lavoro, ma il centro del proprio essere, come se fosse scritto nel proprio DNA.
A soli 4 mesi partì con i suoi genitori per la sua prima spedizione all’isola di Pasqua, a sette anni aveva già imparato, grazie al nonno, a fare le immersioni. Oggi è impegnata in prima linea nella difesa degli oceani, innumerevoli le spedizioni che ha guidato per comprendere meglio i problemi che questi ecosistema devono affrontare. Nel 2018 ha iniziato a sviluppare l’iniziativa Oceans 2050, un programma globale per ripristinare l’abbondanza nell’Oceano elaborando iniziative con cui le persone e le aziende di tutti i settori possono contribuire per “realizzare un futuro per i suoi figli che sia come quello che conosceva una volta”.