Essere attenti all’ambiente non è un impegno “part-time” perché il nostro Pianeta richiede una cura di ventiquattro ore su ventiquattro. È quindi buona cosa portare con noi, anche sul luogo di lavoro, le buone pratiche di ecosostenibilità che applichiamo quotidianamente fra le mura domestiche. Un passo alla volta, ci troveremo a vivere in un luogo di lavoro dove, senza dover subire insuperabili privazioni, potremo contribuire fattivamente alla lotta contro i rifiuti e gli sprechi.
Ecco 7 gesti che, giorno dopo giorno, trasformeranno il nostro ufficio in una piccola oasi ecosostenibile.
Giorno 1: siamo smart (ogni volta che è possibile)
Ancor prima di intraprendere la metamorfosi in ottica green del nostro luogo di lavoro, dobbiamo porci una domanda: è proprio necessario spostarsi da casa per lavorare?
Grazie alle nuove tecnologie, un personal computer, un cellulare e un collegamento internet sono sufficienti a trasformare qualsiasi spazio in un luogo di lavoro: per fare riunioni, per ricevere e inviare comunicazioni, registrate fatture e qualsiasi altra attività riempia le nostre giornate lavorative può essere svolta stando fra le pareti domestiche o, per i più fortunati, nel giardino di casa o sul balcone. Lo smart working consente di abbattere la nostra impronta di carbonio e, col tempo che recupereremo dai mancati spostamenti, potremmo magari avere più modo di approfondire come essere ancora più green anche in casa.
Ovviamente lavorare o meno in smart working non dipende unicamente da noi, bensì dal datore di lavoro. Se lavori in un’azienda che mette a disposizione questa opzione valutala attentamente, magari alternando (dove è possibile) giorni lavorativi in ufficio.
Giorno 2: recarsi a lavoro con mezzi green
Se il datore di lavoro non lo consente non possiamo fare a meno di spostarci da casa….ma con quale mezzo? Per le brevi distanze possiamo ricorrere ad una bella passeggiata o ad un monopattino e, per le medie, possiamo concedere (a noi e all’ambiente che ci circonda) una pedalata in bici.
Per i percorsi più lunghi o quelli più difficoltosi, la prima opzione da prendere in considerazione sono i mezzi pubblici, ma, in alcuni casi, è una ipotesi difficile da attuare per l’assenza di linee utili ad arrivare a destinazione.
Se sei costretta a spostarti in automobile è consigliabile utilizzare un sistema di car-pooling e quindi condividere con altri il tragitto, i consumi e i costi legati agli spostamenti. Non mancano, tra le grandi aziende, quelle che si son organizzate con app come Jojob che consente ai dipendenti di scoprire chi tra i loro colleghi fa la stessa strada e di condividerla (dividendo impatto ambintale e i costi!).
Giorno 3: diamo un taglio agli sprechi elettrici
Diciamolo francamente: sul posto di lavoro non sempre badiamo a spese…. soprattutto perché non paghiamo noi le bollette! Se non vi interessa il far risparmiare il vostro datore di lavoro pensate almeno agli sprechi che eviterete al Pianeta Terra e quindi ricordate di spegnere le luci quando non sono necessarie e ad evitare di lasciare in “stand-by” pc, stampanti, macchine fotocopiatrici e tutti gli altri macchinari energivori.
Per maggiore semplicità potrete ricorrere a prese multiple che gestiscono la accensione e lo spegnimento di più apparecchi grazie ad un unico interruttore o addirittura automatizzare queste attività grazie all’uso di controlli a distanza o congegni a tempo.
Giorno 4: il clima giusto
Evitare di trasformare l’inverno in estate e viceversa: limitate l’uso dei climatizzatori e dei sistemi di riscaldamento. La giacca? Non è davvero necessaria anche d’estate. Le finestre spalancate con i riscaldamenti accesi d’inverno? No grazie! Usiamo valvole ed interruttori per regolare una giusta temperatura (con massimo 6 gradi di differenza con l’esterno). Risparmio assicurato, anche in termini di emissioni climalteranti.
Giorno 5: stampa solo quando serve!
Nell’era del digitale, in cui da qualsiasi device è possibile “scaricare” un documento è proprio necessario stampare e fotocopiare ogni singolo foglio? Troppo spesso, però, anche per pigrizia, utilizziamo con superficialità stampanti e fotocopiatrici per ottenere documenti che, dopo una frettolosa lettura, gettiamo nel cestino dell’immondizia (non facendo nemmeno sempre la raccolta differenziata). Tenete sempre a mente un dato: per produrre una tonnellata di carta è necessario tagliare 15 alberi e utilizzare ben 440 mila litri d’acqua. Evitate quindi di stampare documenti e fatelo solo se strettamente necessario e, in questi casi, regolate la dimensione del carattere, l’impaginazione e scegliete le opzioni fronte/retro e/o la modalità “più pagine nello stesso foglio per ridurre l’uso di carta.
Giorno 6: meno rifiuti e più differenziata
Sul luogo di lavoro si trascorre quasi un terzo della giornata e quindi perché non applicare le stesse regole di vita che attuate “fuori”? In ufficio, se non ci ha pensato il vostro datore di lavoro, promuovete la raccolta differenziata dei rifiuti affiancando al tradizionale cestino della carta anche altri contenitori per raccogliere in maniera separata, secondo i diversi materiali, gli altri rifiuti.
Per combattere la sete non fate ricorso all’acqua imbottigliata, ma portate una borraccia e riempitela con l’acqua del rubinetto. Avete bisogno di un un caffè o di un tè? Chiedete macchinette che vi consentano di usare la vostra tazza (che dà anche più gusto di un bicchierino di carta o addirittura di plastica!)
Giorno 7: il verde sta bene su tutto!
Volete “ossigeno” per il vostro ufficio che “combatta” i comuni composti organici volatili (i famosi VOC)? Allora trasformate la vostra stanza in una piccola serra felice introducendo piante come Pothos e Spatifillo, ad esempio, che, in cambio di pochissima acqua, contribuiscono a migliorare l’aria interna (e il buon umore) abbattendo notevolmente le concentrazioni di formaldeide, VOC e i cattivi odori.