Novità in arrivo per le famiglie, in particolare per chi ha figli. Torna, per esempio, il Bonus Bebè, per sostenere le nascite di fronte a una crescita della denatalità. Cambia anche il Bonus nido, che aumenta grazie anche al fatto che l’Assegno unico non contribuirà più al conteggio complessivo dell’ISEE. È in arrivo, poi, il nuovo quoziente familiare “all’italiana”. Qui le novità e cosa occorre sapere.

Bonus figli e aiuti alle famiglie

Uno degli obiettivi principali sul fronte delle politiche familiari è sostenere la natalità. A spiegarlo è stata la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, che ha illustrato le novità a riguardo, contenute nella Legge di Bilancio. «Anche quest’anno, con un ampio ventaglio di misure e oltre un miliardo e mezzo di investimenti, il governo Meloni mette le famiglie e la natalità al centro delle proprie politiche di bilancio, con scelte coraggiose e una direzione ben determinata», ha detto la titolare del dicastero. Tra queste c’è il ritorno del Bonus Bebè, che però cambia nome.

Arriva la Carta per i nuovi nati (ex Bonus Bebè)

Tra gli interventi previsti negli investimenti complessivi, pari a 1,5-1,7 miliardi, c’è il ritorno dell’incentivo per le famiglie che decidono di avere figli. Cambia il nome, infatti, ma in termini concreti la “Carta per i nuovi nati” consiste in una misura di sostegno per le nuove nascite nel 2025. Si tratta di un contributo di 1.000 euro per ogni nuovo nato, che è stato pensato come incentivo per affrontare le prime spese. Non è, però, una misura universale, ma riservata alle famiglie con ISEE fino a 40mila euro. Per richiederlo occorrerà attendere indicazioni specifiche, ma la domanda dovrebbe essere inoltrata all’Inps, come per misure analoghe del passato.

Aumenta il Bonus asilo nido

Cambiano, invece, le modalità e gli importi del Bonus asilo nido. Per tutti, a prescindere dai redditi, vale la decisione di non conteggiare più l’Assegno unico universale nel computo ai fini dell’ISEE, che dunque si abbasserà e permetterà di aumentare il Bonus stesso. Questo può arrivare fino a 3.600 euro all’anno, come deciso già con la manovra del 2024. In generale, con ISEE fino a 25mila sono previsti 3.000 euro di bonus annuo, che scendono a 2.500 con ISEE fino a 40mila e a 1.500 con redditi maggiori di 40mila annui.

Cos’è il nuovo quoziente familiare

Più volte l’esecutivo aveva anticipato l’intenzione di modificare i criteri di accesso ad alcune misure e agevolazioni, introducendo un quoziente familiare che tenesse maggiormente in considerazione il numero di figli. Adesso il Governo ha deciso di mettere in atto la novità, che prevede che le detrazioni fiscali siano parametrate al numero dei componenti del nucleo familiare. In attesa di dettagli, è stato anticipato che i criteri di applicazione saranno due: uno in base al reddito, l’altro in base al numero di figli. Dovrebbero essere individuate tre fasce contributive e potrebbe essere previsto un limite massimo nell’età dei figli per la quale si possono considerare a carico, fissata presumibilmente in 30 anni. Un’ulteriore possibilità potrebbe essere di abbassare la soglia di reddito per la quale usufruire delle detrazioni del 19%, rispetto agli attuali 120mila euro.

Congedi parentali retribuiti più lunghi

Un altro capitolo riguarda i congedi parentali. Ad oggi è prevista una retribuzione dell’80% solo per i primi due mesi di assenza dal lavoro per prendersi cura dei figli, che invece con la manovra finanziaria si intendono portare a tre. Il periodo in questione può essere fruito alternativamente dai genitori (ma solo se lavoratori dipendenti), al termine del congedo di maternità o di paternità obbligatorio. La possibile estensione a 90 giorni si aggiunge alla decisione dello scorso anno di innalzare la retribuzione prevista durante il congedo parentale, passando dal 30% al 60% in caso di ulteriore mensilità da fruire entro il sesto anno di vita del figlio (o entro sei anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento).

Come cambia il bonus per le mamme lavoratrici

In questo caso ci si riferisce all’esonero della contribuzione fiscale per le madri lavoratrici, che era stato introdotto lo scorso anno col nome di “Bonus mamme”. La misura aveva un tetto massimo di 3.000 euro annui, per le donne con almeno tre figli, che avessero un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato e fino ai 18 anni di età del figlio più piccolo. La misura era applicata, però, anche alle madri lavoratrici con due figli, ma solo fino ai 10 anni del più piccolo. La novità della Legge di bilancio 2025 è che l’intervento sarà esteso anche alle donne con figli non dipendenti, dunque nel settore del lavoro autonomo.

Aumentano i “Fringe benefit”

Un capitolo a parte riguarda i benefici non in denaro, i cosiddetti “fringe benefits”, di cui possono usufruire anche le famiglie. Gli importi cresceranno per i nuovi assunti che accetteranno di trasferire la residenza di oltre 100 km. Inoltre è stata confermata la soglia di non imponibilità a 1.000 euro, che però sale a 2.000 in caso di famiglie con lavoratori dipendenti che abbiano figli a carico.

La conferma della carta “Dedicata a te”

Tra alcune novità, infine, c’è anche una conferma che riguarda il rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, ossia la card precaricata del valore di 500 euro, pensata per le famiglie a maggior disagio economico. Il parametro per poterla ricevere, infatti, è di non superare i 15.000 euro di reddito complessivo ISEE. La tessera può essere impiegata per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità presso i centri convenzionati, il carburante, ma anche abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.

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