Mamme lavoratrici che non beneficiano di un bonus mamme? Pare impossibile in un Paese come il nostro dove si rinuncia a fare figli molto spesso proprio per motivi economici. Eppure l’Inps mostra che su circa 800.000 aventi diritto al bonus mamme 2024, oltre 4 su 10 non l’hanno chiesto. La buona notizia è che anche loro sono in tempo per ottenerlo. A capire come riuscirci e perché si sia creato questo paradosso ci aiuta Elisa Lupo, consulente del lavoro e autrice del podcast Previdenti.
Il bonus spetta alle mamme con contratto a tempo indeterminato
Perché tante lavoratrici non hanno chiesto il bonus mamme 2024?
«C’è un deficit informativo. Il primo problema è stato chiamarlo bonus, ma di fatto non lo è, si tratta infatti di un esonero contributivo. Poi, non scatta automaticamente, va richiesto. Anche se ho i requisiti, se non mi attivo io, non ne beneficio. In più si è creata confusione tra un bonus 2024 e uno che scade nel 2026: in realtà è lo stesso bonus, ma quello che scade quest’anno prevede una platea più ampia – mamme con almeno due figli – poi sarà ancora valido, ma solo per chi ha almeno 3 figli».
Quali lavoratrici ne hanno diritto?
«Tutte le mamme lavoratrici titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato sia nel settore privato sia in quello pubblico, comprese le lavoratrici agricole. Restano tagliate fuori le donne con contratto di lavoro domestico, le autonome, le libere professioniste e coloro che hanno un contratto a tempo determinato».
Se ho un contratto a tempo indeterminato non da gennaio ma attivato nel corso dell’anno ho diritto al bonus?
«Sì, il diritto scatta da quando inizia il contratto a tempo indeterminato e resta valido anche se si cambia lavoro».
Il bonus mamme si può richiedere indipendentemente dal proprio reddito
C’è un limite di reddito per accedervi?
«No. Non occorre un determinato Isee o un dato livello retributivo».
A quanto ammonta il bonus?
«Il tetto massimo di cui si può beneficiare è di 3.000 euro lordi. Cioè ho uno sconto massimo di contributi nell’anno pari a 3.000 euro. La cifra varia a seconda dell’ammontare dello stipendio».
Ma come funziona concretamente?
«I contributi versati mensilmente in busta paga sono una parte a carico del datore di lavoro e una parte a carico del dipendente, quest’ultima trattenuta in busta paga. Questa parte può beneficiare dello sconto. Il legislatore cioè dice “siccome sei mamma con due figli, non prendo dalla busta paga questi contributi che avrei dovuti detrarre”».
Il bonus mamme non ha conseguenze sulla pensione
Questo penalizza poi la pensione?
«No, la posizione previdenziale non viene intaccata. Avrò l’accredito dei contributi per la pensione come se quelle somme mi fossero state prelevate».
Ci sono altre conseguenze?
«I contributi prelevati in busta paga abbattono la base imponibile fiscale su cui si pagano le tasse e con il bonus avrò una base imponibile un po’ più alta. Chiariamo con un esempio. Supponiamo che io abbia uno stipendio mensile lordo di 1.000 euro: se non usufruissi dell’esonero avrei una trattenuta di 90 euro al mese per i contributi e il mio imponibile fiscale, quello cioè su cui vengono pii calcolate le imposte, sarebbe di 910 euro. Ma se beneficio del bonus, non mi vengono tolti dalla busta paga i 90 euro e l’imponibile fiscale resta 1.000. Quindi lo sconto effettivo si riduce un po’, perché aumenta la parte su cui poi pago le tasse».
Si possono richiedere gli arretrati
Fino a quando si può richiedere il bonus 2024?
«Entro in 2024, quindi fino alla fine dell’anno».
Se faccio domanda ora posso ricevere gli arretrati?
«Sì, il diritto scatta non da quando presento domanda ma da quando rispetto tutti i requisiti previsti».
Il figlio più piccolo deve avere meno di 10 anni
Che età devono avere i figli?
«Il più piccolo non deve avere ancora compiuto i 10 anni e se ne ho 3 il più piccolo non deve averne compiuti 18. Non si perde il diritto se uno dei figli più grandi esce dal nucleo familiare.
Se avrò il secondo figlio entro la fine dell’anno posso fare domanda?
«Sì, si ha diritto dal mese di nascita del secondo figlio. Se, per esempio nasce a novembre, avrò diritto al bonus per due mesi».
Come presento domanda?
«Si può fare anche attraverso il sito dell’Inps, ma la via più semplice è chiedere al proprio datore di lavoro il modulo da compilare inserendo anche i codici fiscali dei figli».