Anche riuscire a tenersi il posto di lavoro quando si è vittime di violenza può essere difficile. Da un lato perché il compagno maltrattante sa dov’è, dall’altro perché spesso si è costrette a lasciare la propria città per ricostruirsi una vita. Per aiutare le donne, dal 2015 esiste una misura ad hoc: il congedo indennizzato, che tuttavia – sottolinea la Rete nazionale D.i.Re – è una misura poco nota. Con Cristina Carelli, operatrice del Cadmi, storico centro antiviolenza di Milano, capiamo come funziona.

Chi può chiedere il congedo?

Tutte le lavoratrici dipendenti, quelle con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, le autonome. Resta esclusa chi ha un impiego irregolare o sommerso, e questo è un limite.

Cosa serve per ottenere il congedo?

La certificazione dell’inserimento nel percorso di protezione rilasciata dai Servizi sociali del Comune di appartenenza, dai Centri antiviolenza o dalle Case rifugio.

A chi si fa domanda?

All’Inps, andando sul sito (D.i.Re offre supporto a chi ha bisogno), ma la certificazione sul percorso di protezione va consegnata alla sede Inps del proprio territorio. Occorre poi avvertire il datore di lavoro con una richiesta scritta e un preavviso di 7 giorni. «Anche se» sottolinea Carelli «sarebbe meglio che l’Inps gestisse la procedura, per proteggere la privacy della donna». Importante ricordare che le lavoratrici dipendenti vittime di violenza hanno anche diritto al part time, che dovrà poi tornare tempo pieno su loro richiesta.

Quanto dura il congedo

Il congedo può essere utilizzato per un periodo massimo di 90 giorni entro 3 anni dalla data di inizio del percorso di protezione. Si può prendere anche a ore, solo nei giorni feriali, e termina in caso di cessazione del rapporto di lavoro.

A quanto ammonta?

Viene garantita un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione media giornaliera nel periodo immediatamente precedente all’inizio del congedo. Per le iscritte alla Gestione Separata dell’Inps è garantita la sospensione del contratto per i giorni richiesti, ma il congedo non è retribuito.

Per saperne di più

Ci si può rivolgere a un patronato o chiamare il Contact Center Inps (al numero 803164, gratuito da rete fissa, oppure 06164164 da rete mobile).

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