Lo dicono i dati dell’Unione europea: l’11% degli italiani ammette di avere avuto accesso a contenuti online illegalmente. Tra loro ci sono anche minorenni, spesso appena adolescenti, che scaricano giochi e software pirata dal web.

I ragazzi trovano facilmente giochi illegali

«Venire in contatto con contenuti di questo tipo, per i ragazzi, è facilissimo. Nelle community dei “gamers” a cui hanno accesso giocando online, ci si scambiano link dove scaricare giochi hackerati, e dritte per poter continuare a giocare all’infinito senza dover acquistare tempo» spiega Paola Pendenza, responsabile per Adiconsum del progetto europeo “We All Say NO 2 fakes!”. Farlo però è reato, ed è di questo che non si rendono conto i più giovani. «La nuova legge contro la pirateria online prevede multe molto più salate, fino a 5.000 euro, per chi viene scoperto a scaricare fakes, e interventi diretti per fermare i download pirata».

Ora la legge è più severa con i giochi illegali (e non solo)

La nuova legge ha rafforzato i poteri dell’Autorità per le comunicazioni, che oggi può persino, bloccare in tempo reale gli eventi illegali in diretta. «Al momento tale procedura riguarda solo gli eventi sportivi live» spiegano dall’Agcom, ma le sanzioni previste per gli utenti riguardano tutti gli atti di pirateria, incluso quello di scaricare software e giochi illegalmente.

In tre giorni i siti vengono bloccati

«Per, quanto riguarda i videogiochi, e tutte le altre opere protette dal diritto d’autore, Agcom può, intervenire disabilitando l’accesso ai siti che mettono a disposizione opere piratate. I tempi del procedimento vanno da 3 giorni a 12 giorni o 35». E aggiungono: «Sono state varie le iniziative delle autorità giudiziarie contro gli autori degli atti di pirateria, i criminali, che poi, hanno portato anche all’identificazione degli utenti».

Se il minorenne scarica, a pagare sono i genitori

Chi paga le multe, Dunque oggi è molto più facile identificare chi fa il furbo online. Ma chi paga se a, commettere il reato è un minore? Come ci spiega Marisa Marraffino, avvocato esperta di diritto dell’informatica, le sanzioni amministrative dei figli vengono pagate dai genitori per “culpa in educando”. «I minorenni che scaricano videogiochi illegalmente lo fanno sfruttando, quasi sempre la connessione di casa, di conseguenza la responsabilità è anche dei genitori, per la cosiddetta culpa in educando, prevista dal codice civile» chiarisce l’esperta. «La legge, sul diritto d’autore ha sempre punito i download illegali con sanzioni amministrative e – nei casi in cui vi sia lucro – anche penali». La differenza è che ora le autorità hanno mezzi più, potenti per stanare i furbetti.

Dai siti pirata arrivano i malware

«I sistemi di parental control impediscono di accedere ai contenuti pirata, ma quando i ragazzini sono più grandi riescono con facilità ad aggirare i divieti, questo la prima cosa da fare è parlare ai propri figli e spiegare i danni che la pirateria fa a livello economico e sociale» consiglia Paola Pendenza. «Tra l’altro, prendere un contenuto, da una fonte non affidabile è rischioso anche per chi lo fa: con il software si potrebbero, scaricare malware che rubano dati personali dal dispositivo, o hackerano gli account, anche questa cosa andrebbe spiegata bene. Ai nostri figli dovremmo poi far capire che avere un tempo limitato per giocare è utile per non farsi fagocitare dal gioco e per rendersi conto che non si può restare incollati allo schermo all’infinito».

Online c’è l’elenco dei giochi gratuiti

Sul sito ioscelgoautentico.net/area-ragazzi, di Adiconsum, oltre a materiali informativi per i ragazzi e per le scuole sulla contraffazione, c’è una sezione dedicata a gaming e pirateria. Qui si trova l’elenco delle piattaforme dove è possibile acquistare o riscattare gratuitamente videogiochi.