In Italia ora si può divorziare online

Chiara, 43 anni, medica e mamma, ci racconta: «Separarmi era diventato il mio “pensiero mongolfiera”, ma vedevo solo zavorre: la scelta dell’avvocato, i documenti, il tribunale… Guardavo in cielo e speravo di trovare quel pallone già alto: succedeva, per esempio, quando qualcuno mi chiedeva “A che punto siete?” e io davo risposte evasive. Respingevo l’angoscia senza nome delle burocrazie degli addii: incontrarsi dall’avvocato, parlarsi prima e dopo al bar accanto al portone, vedersi davanti al giudice. Poi, una notte, mi sono messa davanti al pc e ho scritto “separarsi online”. Ho trovato una piattaforma, mi sono letta le recensioni su Trustpilot e ho lasciato i miei dati. Davanti alla promessa di separarsi in pochi mesi, con un paio di firme a distanza e l’assistenza di esperti da remoto, ho pensato: se non è una truffa, vedremo cos’è. Così nel giro di un mese e mezzo ho visto decollare la mongolfiera dopo 3 anni di attesa. Ho trovato professionisti che ci hanno aiutato a semplificare l’iter a distanza e a compilare i documenti. Tutto al telefono e via email. E in una video conferenza registrata a tre: io, il mio ex e l’avvocato. In quell’occasione vengono letti gli accordi sottoscritti e si depositano gli atti. Poi abbiamo ricevuto il documento finale firmato con il provvedimento. I tempi sono stati ridotti, ma anche a fatica e i costi».

Requisito fondamentale per divorziare online: essere d’accordo su tutto.

«Quando sono state emanate le norme che permettevano di formalizzare atti a distanza, abbiamo fondato una start-up dedicata al diritto di famiglia» dice Barbara Toccacelli, responsabile delle relazioni esterne. «Siamo un gruppo di esperti legali e informatici e abbiamo creato un servizio adatto alle esigenze della nostra società. I documenti si possono compilare accedendo a un link e con una videoconferenza si sostituisce l’udienza. Siamo noi che inviamo in tribunale tutto. In questo modo si elimina la necessità di incontri fisici e si riducono tempi, costi e tensioni». Risultato? Si impiegano circa un mese e mezzo per separarsi e 6 per divorziare. Mentre il costo si aggira intorno a 1.100 euro a coppia (in genere è almeno il doppio a persona). Occorre però un requisito fondamentale: essere d’accordo su tutto. Dunque è una buona soluzione solo se la separazione è consensuale.

Coniugi Tutelati, la start-up del diritto di famiglia che ti aiuta a divorziare online

La piattaforma si chiama Coniugi Tutelati e il caso di Chiara è uno dei 45 che gestisce, in media, al mese. Nata nel 2020 a Roma, in pieno lockdown, è una dei tanti “figli” di quei mesi di immobilità che hanno visto chiudere pure i tribunali, bloccando tutte le cause in corso. Si entra su coniugitutelati.com, si lasciano nome, cognome, email, numero di telefono e si viene ricontattati.

Divorziare online in pochi mesi

Tonia, 51 anni, separata da 7, è rimasta bloccata dentro un sogno: senza il divorzio non avrebbe potuto sposare il nuovo compagno. «Il padre dei miei figli subito dopo la separazione è tornato a vivere in Cina e l’idea che venisse in Italia solo per firmare gli atti era stata sempre rimandata» racconta. «Quando ho scoperto la piattaforma, ho pensato fosse solo uno studio in cerca di clienti che dietro la garanzia del “veloce e a distanza” riservava l’iter tradizionale. Però ho provato lo stesso. Ho inviato i dati e in un paio di mesi ho ottenuto il divorzio. Non mi sembrava vero. Da allora ho aiutato altre amiche che volevano separarsi dal punto di vista legale, essendolo già fisicamente. Ci sono burocrazie ineliminabili che a volte bloccano la tua vita: chi è dentro questo tunnel sa quanto sia importante concludere certi capitoli per andare avanti». Tonia, alla fine, non ha dovuto rivedere l’ex in quell’atto finale che non lascia indifferente nessuno: l’udienza.

Intelligenza artificiale e app per separarsi

Nell’ultimo anno Coniugi Tutelati ha assistito coppie dall’Australia agli Stati Uniti, passando per il Sud Africa e la Cina, ed entro la primavera promette novità. «Si potrà avere un supporto psicologico a distanza per chi deve risolvere ancora qualche conflitto, soprattutto se sono coinvolti figli minori» precisa Andrea Cecinelli, 36 anni, avvocato, esperto di diritto di famiglia e founder della piattaforma. «Ci sarà anche un’app per compilare il Piano Genitoriale, ovvero il documento che permetterà agli ex coniugi di gestire le attività con i propri figli attraverso un clic e che si potrà aggiornare, nonché un’app per la mediazione familiare online. Un esperto esterno aiuterà i genitori a trovare una soluzione pacifica alle controversie che potranno nascere sia all’inizio sia dopo la separazione. Per l’assegno di mantenimento, poi, stiamo creando un sistema digitale che, sulla base del calcolo dei redditi, possa fornire indicazioni di massima».

Con il divorzio online ci si separa con meno rancore

Si chiederà una mano anche all’Intelligenza artificiale. «Saranno automatizzate molte delle fasi amministrative del processo e sarà anche possibile analizzare in breve tempo la banca dati collezionata da Coniugi Tutelati nel corso degli anni. In sostanza, si potrà dare spazio anche alle cause giudiziali» spiega l’avvocato Cecinelli. «Le migliaia di pratiche gestite diventeranno informazioni utili che permetteranno di identificare i modelli ricorrenti e i comportamenti tipici che hanno portato alla risoluzione positiva di casi simili. Si potranno così elaborare proposte di accordo ottimizzate sulla base di esperienze passate da sottoporre ai coniugi» precisa. «Quando ci si incontra attorno a un tavolo per discutere con le coppie, in genere un insulto salta fuori. Quando ci si ritrova a distanza, invece, vedo che tutto diventa più snello». Il divorzio online, alla fine, vorrebbe sfrondare la fine di un matrimonio dal rancore, dalle burocrazie e da tutto quel che resta: un ridicolo saluto sulle scale del tribunale.