La parola d’ordine è “semplificare”. Con questo obiettivo il Governo ha appena approvato un pacchetto che contiene 35 articoli all’interno del disegno di legge Semplificazioni. Tra le altre novità, introduce la possibilità di effettuare alcuni esami diagnostici anche in farmacia. Sempre qui si potrà scegliere il medico di famiglia o il pediatra per i figli.
Ecco cosa cambia e da quando.
Come cambiano le farmacie
Dimentichiamoci le “vecchie” farmacie, quelle dove ci si recava solo a comprare medicinali. Da tempo abbiamo assisto a un cambiamento, trovando nelle farmacie una gamma sempre maggiore di prodotti, ma anche di servizi, ai quali adesso se ne aggiungono di nuovi. L’obiettivo è semplificare la vita degli utenti. «Si tratta di un passo importante in un percorso che noi, come farmacisti, avevamo tracciato fin dal 2006, cioè poter affiancare alla tradizionale mansione del farmacista, che è di dispensare i medicinali, questa via nuova che porta ad avere una “farmacia dei servizi”», spiega Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordine Farmacisti italiani (FOFI). «È stato con la pandemia Covid che si è resa evidente la necessità di di rafforzare i servizi di prossimità», aggiunge Mandelli. Ma in cosa consistono le novità e perché possono essere utili ai cittadini?
Anche i vaccini
Entrando nello specifico, una delle novità riguarda la possibilità di ricevere i vaccini anche in farmacia, senza doversi recare necessariamente presso gli ambulatori o le strutture Asl o dal medico di famiglia. «Esatto, è un servizio che si affianca a quelli già erogati, come l’offerta dei vaccini antinfluenzali e anti-Covid. Per tutti coloro che hanno dai 12 anni in su, si potranno aggiungere altri vaccini, tranne quelli prettamente pediatrici. Sappiamo quanto sia importante, perché dai vaccini passa la prevenzione», sottolinea Mandelli.
Più esami e telemedicina in farmacia
«Sempre nelle farmacie si potranno effettuare altri esami, con la possibilità anche di ottenere referti a distanza, dunque in telemedicina. Per esempio, si potrà effettuare in elettrocardiogramma, inviandone l’esito al proprio medico e ottenendo dunque un referto in tempi molto più rapidi rispetto a quanto non avvenga oggi – spiega Mandelli – Un servizio innovativo, poi, riguarda il contrasto all’antibiotico-resistenza: in farmacia potremo fare il prelievo della proteina c-reattiva o PCR: con un semplice prelievo di sangue dal dito si verificherà la presenza di un batterio o di un virus come causa, per esempio, di febbre. Se si tratta di un virus, si eviterà il ricorso all’antibiotico, altrimenti sarà prescritto il farmaco più idoneo», chiarisce il presidente FOFI.
La scelta del medico di famiglia e del pediatra
Un’altra novità riguarda la possibilità di scegliere il medico di riferimento, che sia il medico di famiglia o il pediatra per i figli, direttamente in farmacia. «È una pratica che in Lombardia è già diffusa, ma che ora si intende estendere al resto del territorio italiano. È utile perché, poniamo il caso che il proprio medico di famiglia vada in pensione, la scelta di quello nuovo può diventare complicata, richiedere tempo e qualche difficoltà burocratica: potersi recare nelle farmacie, il cui numero è sicuramente maggiore sul territorio, aiuta a semplificare la vita del cittadino e a velocizzare i tempi», osserva Mandelli.
Gli esami del sangue: quali si potranno fare in farmacia
Un servizio aggiuntivo, infine, riguarda anche alcuni esami diagnostici, in particolare del sangue. In farmacia si potranno effettuare le principali analisi cliniche come il controllo della glicemia, del colesterolo, dei trigliceridi, ecc., senza necessariamente recarsi presso laboratori Asl o privati. Oggi in alcuni casi si possono già fare, ma con il ddl Semplificazioni si è avuto un chiarimento del quadro normativo: si sono definite le competenze del farmacista in modo più dettagliato, aumentandole», prosegue Mandelli.
Da quando
Il nodo, ora, è capire da quando concretamente si potrà disporre di tutti i servizi. «L’obiettivo non è soltanto quello di realizzare il Pnrr, che impone di rivedere 600 procedure entro il 2026, le prime 200 entro quest’anno, ma di avere una Pubblica amministrazione capace di erogare servizi a cittadini e imprese all’altezza delle loro aspettative», ha dichiarato il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. «È chiaro che, trattandosi di un Ddl prevede un iter che non impatterà immediatamente sui cittadini. Ora passerà al vaglio delle Regioni, poi del Parlamento. Diciamo che comunque si dà attuazione all’esigenza, nata con il Covid, di potenziare i servizi di prossimità, sfruttando la professionalità anche dei farmacisti», conclude Mandelli.