Cambiano le regole per le partite Iva in regime forfettario. A partire dal 1° gennaio 2024 la fatturazione elettronica sarà obbligatoria anche per i contribuenti che non superano i 25 mila euro di ricavi o compensi, precedentemente sollevati dall’obbligo. Ma non è questa l’unica novità per la platea dei forfettari.
Stop alla fattura cartacea
Il decreto-legge PNRR 2, poi convertito in legge (Legge 29 giugno 2022, n. 79) prevedeva la fine dell’esonero dall’obbligo di fattura elettronica per i forfettari già a partire dal 1° luglio 2022, con l’eccezione delle “micro” partite Iva, cioè quelle che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a 25 mila euro.
Dal 1° gennaio 2024 termina di fatto questo “regime transitorio” con i contribuenti forfettari che dovranno tutti emettere fatture in formato elettronico per le operazioni attive effettuate, indipendentemente dal reddito. Passano al nuovo metodo di fatturazione anche i contribuenti che ancora applicano il regime dei vecchi minimi e gli enti del Terzo settore nel regime forfettario.
Partite Iva: chi è esentato dall’obbligo di fatturazione elettronica?
Al momento l’obbligo non riguarderà le fatture emesse verso l’estero a soggetti non residenti o stabiliti fiscalmente in Italia. In attesa di conferma per il 2024 anche il divieto di fatturazione elettronica per medici e operatori sanitari tenuti all’invio dei dati al sistema Ts e per gli altri soggetti non tenuti all’invio al sistema Ts che svolgono prestazioni sanitarie verso persone fisiche (il rinnovo dell’esonero potrebbe finire nel decreto Milleproroghe).
Gestire la nuova fatturazione
Per poter gestire la fatturazione elettronica, i forfettari avranno sostanzialmente tre opzioni: affidare il processo al proprio commercialista o ad altro intermediario abilitato, dotarsi di un software a pagamento dedicato alla fatturazione elettronica, oppure utilizzare il servizio online dell’Agenzia delle Entrate: Fatture e Corrispettivi (dal 1° febbraio 2024 sarà operativa la versione 1.8 delle specifiche tecniche sui tracciati Xml delle e-fatture tra privati).
Quanti sono i soggetti interessati?
Secondo i dati de Il Sole 24 Ore, i contribuenti nel regime forfettario sarebbero oggi più di 2 milioni. Di questi il 24,9% avrebbe un volume d’affari inferiore ai 25mila euro. Ciò significa che la novità riguarderebbe almeno mezzo milione di contribuenti, anche se molti forfettari hanno già anticipato l’obbligo di emissione delle fatture in formato digitale.
Addio alla certificazione unica
Con l’obbligo della fatturazione elettronica, dall’anno d’imposta 2024 forfettari e vecchi minimi smetteranno di ricevere la certificazione unica (Cu) dei redditi di lavoro autonomo. Quelle in arrivo nel 2024 saranno dunque le ultime certificazioni uniche per i forfettari da parte dei sostituti d’imposta.
Le sanzioni
La norma punisce le ipotesi di violazione degli obblighi di documentazione e registrazione di operazioni non imponibili, esenti, non soggette a Iva o soggette all’inversione contabile, con una sanzione amministrativa di importo compreso tra il 5 e il 10% dei corrispettivi non documentati o non registrati, con un minimo di 500 euro, ovvero di importo tra 250 e 2 mila euro, se l’irregolarità non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito (articolo 6, comma 2, Dlgs 471/1997).