È estate, tempo di vacanze, ma proprio per questo per qualcuno l’idea di andare in ferie può diventare un problema, soprattutto se non si può permettere un viaggio costoso. Se questo tipo di timore può avere un fondamento, diverso è il discorso per chi prova ansia all’idea di non potersi permettere un periodo di ferie adeguato, nonostante le sue finanze glielo consentano. In questo caso, infatti, si parla di dismorfia economica: è la paura (infondata) di non avere abbastanza denaro.

Cos’è la dismorfia economica

«La dismorfia economica è una forma di distorsione percettiva simile alla dismorfia corporea (che fa percepire il proprio corpo come differente rispetto a ciò che è realmente, ad esempio più magro, più grasso, più brutto, ecc, NdR). In questo caso riguarda lo stato di salute delle proprie finanze, spesso sottovalutate o viste come insufficienti, indipendentemente dalla realtà della situazione economica. In poche parole si ha la sensazione di non avere mai abbastanza soldi», spiega la psicologa, psicoterapeuta e psicotraumatologa Elena Carbone, esperta di tematiche che riguardano la gestione del denaro. «Non riguarda chi ha effettivamente dei problemi finanziari o delle reali preoccupazioni di non poter soddisfare bisogni basilari, ma chi ha paura di non potersi permettere un determinato stile di vita».

Quali sono i sintomi (fisici) della dismorfia economica

«Questa sensazione rende le persone ansiose e impotenti – spiega ancora l’esperta – Queste emozioni possono dar luogo a disturbi d’ansia, del sonno, attacchi di panico, sensazione di inutilità e rassegnazione fino ad arrivare a disturbi dell’umore e disturbi somatici come mal di testa, nausea, disturbi gastro-intestinali. Le persone che soffrono di dismorfia economica possono evitare le uscite sociali, le feste, le vacanze perché hanno la percezione di non potersi permettere queste spese».

Gli altri aspetti della dismorfia economica

Oltre ai sintomi fisici descritti, esiste poi anche un altro rischio: quello di assumere un comportamento errato nella gestione del proprio budget. Per esempio, si può arrivare anche all’atteggiamento opposto, quello del cosiddetto “overspending”, ossia un consumo eccessivo del proprio denaro, come se non valesse la pensa fare scelte oculate. Un atteggiamento che sarebbe dettato dall’ansia stessa che si prova all’idea di poter “essere poveri” o non avere prospettive future.

Il paradosso: più soldi, più ansia

Si tratta di una situazione paradossale, anche perché la disfmorfia economica colpisce, secondo i dati, proprio chi non avrebbe problemi economici. L’ansia, infatti, riguarderebbe il 70% tra chi è in condizioni di agiatezza, per scendere a meno del 50% tra chi ha qualche difficoltà e al 30% in chi ha più problemi. Lo stesso vale per il senso di vergogna. «A volte chi ne soffre spende tutti i propri risparmi per adeguare il proprio stile di vita a quello che sogna, peggiorando così la situazione economica ed entrando in un circolo vizioso senza fine», spiega Carbone.

Quanti temono di non avere abbastanza denaro

A dare una stima di quanti temono di non avere sufficiente denaro è uno studio condotto dalla neobank Hype con Ipsos, che ha indagato il fenomeno della money dysmorphia o dismorfia economica. «A sorpresa l’ansia prevale tra chi ha maggior disponibilità economica», spiegano dall’istituto. Il 50% del campione, infatti, afferma di riuscire a farsi bastare il proprio reddito (il 7% persino in modo agiato). Eppure oltre 6 persone su 10 dichiarano che il denaro non è mai sufficiente. «Se i giovani si confrontano con i coetanei più fortunati o più esibizionisti sui social, trovo che il problema sia abbastanza dilagante a tutte le età. D’altronde l’essere umano si confronta con gli altri per natura, è accumulatore e cerca il potere ostentando ricchezza. Ma in un’epoca di incertezza economica come quella che stiamo vivendo, aumenta la preoccupazione per le proprie finanze», riflette l’esperta.

Le donne soffrono meno di dismorfia economica

Sempre secondo la rilevazione, a soffrire maggiormente della paura di “essere poveri” sono gli uomini: soffre di dismorfia economica il 44% – tra i 18-24 anni – rispetto al 29% delle donne della stessa età. «Nella nostra società, ancora molto patriarcale, gli uomini giudicano il loro valore dal successo e dalle disponibilità finanziarie. Cresciuti con l’idea che debbano essere gli unici a sostenere il peso economico della famiglia, non si sentono abbastanza adeguati se non riescono a provvedere a tutte le necessità famigliari. Sentirsi gli unici responsabili li carica di preoccupazioni che diventano ansia e sensazione di inadeguatezza anche se non ci sono reali difficoltà finanziarie», sottolinea la psicologa.

Più colpiti i giovani

Il riferimento all’età, tuttavia, non è da trascurare. Tra i giovani tra 18 e 24 anni, il 72% ritiene che il denaro sia una priorità. Una percentuale che cala nella fascia 25-34 anni (68%). Di pari passo anche la paura di non avere sufficienti disponibilità finanziare è maggiore tra i più giovani (40%), scendendo poi progressivamente per arrivare a solo il 3% negli over 65. A pesare potrebbe essere l’incertezza riguardo al proprio futuro, il timore di non poter far fronte a progetti economicamente importanti, come l’acquisto di una casa o il matrimonio. «I giovani stanno affrontando una società che li ha lasciati senza possibilità di sognare un futuro migliore», spiega Carbone, che sottolinea il peso di un lavoro instabile e «la pressione di dover corrispondere alle aspettative genitoriali e, a volte, di trovare riscatto per i loro sacrifici».