Succede, tanto ai maschi quanto a noi donne, ma non c’è nulla di male. Basta sapere come comportarsi. Ci sono maschi molte generosi nella pratica del sesso orale, ma anche donne che non amano riceverlo, come la mia amica A.
Se hai un partner appassionato
Quando le capita di essere con un partner appassionato della materia, uno di quei deliziosi uomini contemporanei che pongono al centro il piacere femminile, lei si irrigidisce, raramente se la gode, mai raggiunge l’orgasmo. Non ha problemi a praticare la fellatio, ma non apprezza ricevere la degustazione orale. Non è l’unica.
Non sentirti sbagliata se non ti piace il sesso orale
Succede spesso, a molte donne, di non sentirsi a proprio agio durante il cunnilingus (chissà che il nome così austero non giochi un suo ruolo). I motivi per cui questo accade sono diversi, variano da donna a donna: per alcune può essere indice di una scarsa confidenza con il proprio corpo, il segnale di una certa fatica ad abbandonarsi al piacere; per altre può dipendere dal timore di avere un cattivo odore o un sapore troppo intenso (spesso, in questi casi, c’è un’esperienza pregressa in cui qualcuno ci ha riferito di non gradire gli aromi e gli afrori della nostra coinquilina del piano di sotto); per altre ancora si tratta di puro e semplice gusto.
Non esistono schemi e norme sul sesso orale
Spesso, quando parliamo di sesso, tendiamo a cercare schemi, a tracciare norme che in realtà non dovrebbero esserci. Gli unici ingredienti davvero indispensabili sono il desiderio, la libertà di assecondarlo, il consenso. Non siamo giuste o sbagliate se prediligiamo una pratica all’altra; non esiste un solo modo di godere e non esiste una precisa grammatica dell’eccitazione. Non esiste nemmeno – tranne che in certi casi – un unico partner nella vita.
Bisogna vivere la sessualità come ci piace
Pertanto il mio consiglio è di vivere la sessualità assecondandosi, senza giudicarsi, senza perdere l’apertura e la curiosità, continuando a darsi l’opportunità di scoprire la persona che abbiamo di fronte, senza timore di esprimere le proprie preferenze e senza dimenticare l’infinita pluralità di modi in cui due corpi possono incontrarsi e godersi.