Ci sono tre cose da fare per non essere fagocitati da orari assurdi sul lavoro.
Individua la fonte del problema
La prima è individuare la fonte del problema. Iniza facendoti questa domanda: «Non ho più tempo per la mia vita privata a causa di ciò che è direttamente connesso al lavoro o per ciò che “circonda” il lavoro, perché magari ogni giorno devo fare un lungo tragitto per raggiungere l’ufficio?». Se il problema è lo spostamento, la questione va impostata con il proprio capo chiedendogli, per esempio, un giorno a settimana di smart working o di poter uscire tutti i giorni un’ora prima, in modo da evitare le strade nei momenti in cui sono più congestionate. Il messaggio che deve passare è: «Non voglio lavorare meno, ma in modo più efficiente e, se sono meno stressata, produco di più».
Analizza la tua modalità di lavoro
Come seconda cosa puoi analizzare la tua modalità di lavoro. Chiariamo: se uno fa il chirurgo non può pensare di avere orari ridotti e standard, ma nella maggior parte delle professioni si può valutare il modo in cui è organizzato il lavoro. Attenzione a non cadere nella trappola mentale che porta a dire: «Il mio lavoro è così e non si può cambiare». Spesso si possono apportare miglioramenti preziosi per sé e i colleghi. È utile, per capire quali modifiche suggerire, fare un raffronto con chi svolge mansioni simili in altre ditte.
Fissa dei paletti sul lavoro
Da ultimo, sappi che puoi fissare dei paletti. Inutile negarlo: se si è dimostrato di essere pronte a stare in ufficio fino a tardi o a rispondere alle mail di sera o nei weekend, è difficile tirarsi indietro. Si può però provare a capire se ci sia un margine di trattativa, spiegando al capo che, per esempio, per motivi familiari o per seguire un corso, non è più possibile essere sempre “reperibili” . Se si decide di cercare un altro lavoro, fin dal colloquio occorre parlare di orari, chiedendo all’azienda di spiegare cosa si aspetta e dicendo qual è la propria disponibilità. Restare sul generico su questo tema può produrre grossi malintesi e la chiarezza fin dal primo incontro è un ottimo segnale per entrambe le parti.