«NON SONO MAI STATA ANSIOSA ma con quello che accade, prima il Covid e ora la guerra, provo uno stato di agitazione che rende più faticose le mie giornate e anche il sonno ne risente. Come posso liberarmene?» (Marisa)
CARA MARISA, è assolutamente normale avvertire questo malessere, perché veniamo da anni complessi che ci hanno messo alla prova e fatto fare i conti con le nostre fragilità e insicurezze.
L’ansia non ci fa essere più noi stessi
In tanti avvertiamo questo disagio che crea inquietudine, perché l’ansia “lavora” dentro di noi procurandoci la sensazione di non essere più noi stessi. Abbiamo meno energia durante la giornata perché avvertiamo una preoccupazione di fondo che si vorrebbe scacciare via. Ma il giorno dopo si ripresenta e allora bisogna trovare il modo di depotenziarla.
La soluzione è parlarne
La soluzione è quella di darle voce, parlandone. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, l’ansia in questo modo non si amplifica. Se non la teniamo nascosta e condividiamo le nostre paure con chi ci sta vicino sentiremo di non essere isolati e di fare parte di una comunità. La condivisione dà sempre forza, ci fa capire che le nostre paure sono le paure degli altri e che non siamo gli unici ad affrontare momenti di incertezza.
Condividere l’ansia rinsalda i legami di fiducia
C’è anche un secondo effetto positivo: nello scambio reciproco dei nostri timori avremo la conferma che, grazie al legame che ci lega e alla fiducia reciproca, possiamo contare su qualcuno. Ad alimentare l’ansia è anche il senso di impotenza che proviamo di fronte a certi avvenimenti, ma tende a scomparire appena si fa strada l’idea che possiamo agire e non rimanere passivi. C’è sempre qualcosa che possiamo fare. Trovare il modo di confortare qualcuno che ne ha bisogno o essere d’aiuto con azioni concrete colma lo smarrimento e dà un senso alle nostre azioni.