Un figlio di 22 anni che attacca la madre, spesso polemico e rivendicativo. Se la tua famiglia non è sempre stata serena è facile sentirsi in colpa per non essere riuscita ad essere una brava madre. L’esperta, però, propone un rimedio.

Un chiarimento è d’obbligo tra mamma e figlio

Il consiglio è di parlare con il figlio e a domandargli le ragioni della sua rabbia, a cercare di capire che cosa sente. Ma anche a chiedergli scusa e provare a spiegare come mai alcune cose non hanno funzionato.

I genitori possono sbagliare

Un genitore, pur con tutte le migliori intenzioni, senza volerlo può avere mancato. Il modo in cui è stato madre o padre è molto influenzato da come è stato a sua volta figlio, dalla relazione di coppia e dalle difficoltà o risorse che ha avuto nella vita.

Si può (e si deve) riappacificarsi con un figlio

Se è importante che il figlio possa esprimere la sua sofferenza, è altrettanto importante che a un certo punto si possa tirare una riga. Riuscire a pacificarsi non vuol dire fare finta di niente o giustificare, ma passare attraverso il dolore per potersi poi lasciare alle spalle i debiti. Altrimenti il rischio è che continui a sentirsi in credito e attendere un risarcimento, che non è detto che arrivi.

Cosa vuol dire crescere insieme a un figlio

Diventare adulti significa non tornare più sulle carenze dei genitori, capire che quello che non si è avuto nell’infanzia nessuno potrà ridarlo, ma anche riconoscere ciò che si è ricevuto di buono. Questo consente di poter affrontare il mondo in un altro modo, di liberarsi dal rancore, che fa male a chi lo porta. Ma anche i genitori devono poter contattare la loro sofferenza per gli errori commessi e, riconoscendoli, potersi perdonare.