Ricevo un messaggio da parte della mia amica F.: «Vorrei tanto capire perché incontro solo uomini che non vogliono scopare» così, senza preamboli e giri di parole. «…almeno con me!» aggiunge, con l’approccio tipico di quelle nate e socializzate femmine sul finire del secolo scorso.
Ma i maschi davvero pensano solo al sesso?
Mi invia un vocale e, mentre lo ascolto, annuisco ricordando quante testimonianze simili io abbia collezionato negli ultimi anni. “Manco un limone!” conclude F. Se da un lato comprendo la sua delusione, dall’altro mi chiedo quanto le nostre aspettative siano viziate dalla narrazione che per secoli abbiamo ricevuto sui maschi: portatori di ingrifamento perenne, atleti dell’occasione furtiva, campioni nella dimostrazione incondizionata della propria virile potenza.
Forse abbiamo troppe aspettative
Aggiungeteci poi che essi, spesso, inviano segnali di interesse e dedicano tempo a coltivare interminabili flirt e singhiozzanti corteggiamenti a base di emoji, che paiono non giungere mai a un dunque (dove con dunque intendiamo un’appassionata copula carnale). In quei casi, tendiamo a trovare spiegazioni come: sono io che non gli piaccio, sono io che ho equivocato, sono io che sbaglio, sono io che lo spavento, fino alle ardite ipotesi di latenti omosessualità…
Il sesso è un problema per tutti
E se, invece, la risposta fosse un’altra? Se non si trattasse di femmine assatanate e maschi lessi, ma di una questione più profonda, più complessa, che ci riguarda tutti? Alla fine, a F. dico l’unica cosa che avrei voluto qualcuno dicesse a me, quando in passato mi sono trovata nella sua posizione: non prenderla sul personale; non sei tu che non sei abbastanza bella, interessante o appetibile; non è lui che non è abbastanza maschio o sicuro di sé.
Abbiamo smarrito il senso delle cose
È l’essere umano, in generale, a essere in crisi. Ad aver smarrito il senso delle cose. Ad aver sublimato il desiderio sessuale in altre pratiche di consumo. Ad aver accumulato ansie e paure. È l’umano che ha perso la capacità di conoscersi attraverso la carne, la saliva, la pelle. Su questo sì, dovremmo ragionare e magari, chissà, provare a parlarne, insieme, una buona volta.