Un’amica mi ha confessato di non riuscire più, da mesi, a raggiungere l’orgasmo. «Ti sei rivolta a uno specialista per escludere eventuali cause fisiche?» le ho chiesto e, quando mi ha risposto «Sì», ho tirato un sospiro di sollievo perché spesso fatichiamo a parlare delle nostre difficoltà sessuali anche con gli esperti.
Due domande sul perché non raggiunge l’orgasmo
«L’origine è psicologica» ha aggiunto. Dunque ho proseguito con le domande di prassi: come va la relazione con lui? Hai provato con metodi alternativi alla penetrazione? Non vieni neppure da sola? A questo punto lei ha risposto immediatamente, come se fosse un riflesso incondizionato: «E chi ce l’ha il tempo?». Tra lavoro, famiglia, tassi del mutuo, casa e spesa, una dove trova l’occasione e l’umore per il sesso, o per l’onanismo?
Mettere al bando lo scetticismo sull’autoerotismo aiuta
D’altra parte, F. è una di quelle donne affette da uno storico scetticismo nei confronti dell’autoerotismo (abbinato a una visione romanticizzata del coito e piuttosto fallocentrica del sesso). Una di quelle che dicono frasi come: «Preferisco che sia lui a farmi certe cose». Insomma, è una donna che non si masturba (o lo fa assai di rado).
Decostruire l’idea di sessualità aiuta l’orgasmo
Il mio consiglio, allora, è venuto da sé: prova a decostruire la tua idea di sessualità; rivaluta tempi e pratiche; trova il modo di dedicarti a te stessa, perché ne hai diritto, forse bisogno e in ogni caso te lo meriti; esplora corpo e testa, senza vergognarti; sperimenta senza apprensione. Insomma: torna a conoscerti.
Le nostre risposte sessuali sono in continuo mutamento, dobbiamo conoscerci
Siamo esseri umani in continuo mutamento e, insieme a noi, nel corso della vita, cambiano anche le risposte sessuali e le dinamiche più intime del nostro piacere. «Scoprirsi e comprendersi è un lavoro che dobbiamo fare noi per prime» chioso. «L’ennesimo!» risponde. E c’ha ragione pure lei, in fin dei conti.