Una lettrice domanda se può chiedere il risarcimento dei danni anche all’amante di suo marito avendo deciso di separarsi dopo il tradimento. Dopotutto, evidenzia, l’amante con il suo comportamento ha contribuito alla crisi coniugale. Nel suo caso addirittura è stata lei ad assumere ogni iniziativa e a porre in essere un corteggiamento serrato nei confronti del marito. Si chiede quindi se l’amante può essere considerato a sua volta responsabile legalmente dei danni subiti dal partner tradito.

Il tradimento può implicare un risarcimento danni

Innanzitutto una precisazione. Il tradimento è una violazione del dovere di fedeltà coniugale e può essere motivo di addebito della separazione, se si dimostra che è la causa della frattura del matrimonio. Se, poi, la relazione extraconiugale viene vissuta con modalità offensive della dignità del partner può essere ragione di risarcimento dei danni.

Se il tradimento crea grave danno alla persona offesa

Parliamo di relazioni extraconiugali vissute platealmente e che hanno provocato un grave danno alla persona offesa. In questo caso, non c’è dubbio che chi viene tradito possa chiedere il risarcimento dei danni al marito o alla moglie fedifraghi.

È chi tradisce che viola l’obbligo di fedeltà, non l’amante

In un altro caso, la Corte d’Appello di Perugia ha rigettato invece la domanda di risarcimento dei danni rivolta all’amante della moglie. I giudici, in particolare, hanno escluso in capo all’amante ogni responsabilità, evidenziando che gli unici comportamenti illeciti sono ascrivibili alla moglie che ha tradito il marito, così violando l’obbligo di fedeltà.

L’amante è libero/a di agire come crede

L’amante della moglie, infatti, è una persona terza rispetto al matrimonio e non ha alcun obbligo né dovere nei confronti del coniuge dell’altro, anzi è libera di esprimere il proprio diritto di autodeterminazione e la sua personalità come crede opportuno, anche intrattenendo una relazione con una persona sposata.

In sintesi, si può chiedere un risarcimento solo al marito

Non sono rari i tentativi di ottenere giustizia anche nei confronti degli “amanti” proprio perché paghino i danni dei torti provocati. Ma senza successo.