«Non credo che mio marito abbia un’amante. Semplicemente da anni mi tratta come una sorella. Non so cosa significhi essere desiderata, sedotta, guardata con desiderio. Credo che lui sia disinteressato a questo aspetto della vita. Potrei cedere alle lusinghe di un collega. E poi?» (Anna)
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E POI È PROBABILE CHE TI SEPARI. Questo perché il vostro approccio non è condiviso e la scelta di un matrimonio bianco è solo di tuo marito. La giustizia ecclesiastica prevede l’annullamento in caso di nozze non consumate, ma anche per quella civile esistono specifici obblighi. Il sesso non è espressamente codificato in un elenco di doveri, ma rientra in un comportamento a cui si è tenuti.
Il sesso rientra nell’assistenza morale
Fatta salva la libertà di autodeterminazione, considerata la fisicità della prestazione che non può neppure essere imposta con ricatto psicologico o intimidazioni perché si tratterebbe di violenza sessuale, il sesso rientra nell’assistenza morale cui si è tenuti.
Separazione con addebito se il matrimonio è senza sesso
Se il rifiuto alla sessualità è completo, protratto nel tempo e senza una giusta causa (come la presenza di un amante, comportamenti prevaricatori o il disinteresse), resta la possibilità di chiedere la separazione con addebito. In questo modo il partner apatico sessualmente non avrà diritto all’assegno di mantenimento, anche se si trovasse in condizioni economiche disagiate.
Chi si vede negato il sesso non è sanzionabile
In più, per la tua possibile relazione extraconiugale potresti difenderti, in caso di richiesta di addebito di tuo marito per infedeltà, spiegando che il tuo partner ti ha impedito per lungo tempo una vita sessuale adeguata. Chi si vede negata la sessualità, infatti, non è sanzionabile in caso di infedeltà, sempre che le sue colpe non siano altre.