Qualche settimana fa sono stata ospite in radio e, tra i messaggi degli ascoltatori, ne è arrivato uno di una donna di 38 anni che, a causa della sua forte timidezza, era ancora vergine.
Verginità a 38 anni, perché?
L’abbiamo contattata telefonicamente e, ai microfoni della trasmissione, ha spiegato che si è creato un circolo vizioso nel quale ogni volta che conosce un ragazzo, si sente in imbarazzo all’idea di avere un approccio sessuale perché dovrebbe spiegare di non averlo mai fatto prima… alla sua età!
Capita a chi è cresciuto con il culto dell’omologazione
L’ascoltatrice è mia coetanea e questo significa che appartiene a una generazione cresciuta col culto dell’omologazione. Noi non volevamo essere unici. Noi volevamo essere come tutti gli altri. Vestirsi diversamente, comportarsi diversamente, parlare diversamente era causa di esclusione e di sanzione sociale.
Capita se ti sei sentita difettosa
Quando a 15 anni non avevo ancora dato il primo bacio, mi sentivo difettosa rispetto alle coetanee che da almeno 3 anni pomiciavano con chiunque in una competizione agonistica per le Olimpiadi del limone. Avevo 15 anni e mi sentivo in ritardo. Quel ritardo mi imbarazzava.
Verginità: la consapevolezza di sé aiuta a uscirne
Ora, però, la nostra amica ascoltatrice di anni ne ha 38 e tra i vantaggi del non essere più adolescenti, possiamo contemplare quella misteriosa materia che genericamente definiamo “consapevolezza di sé”. Ovvero sapere che ognuno di noi è portatore della sua storia, ha un bagaglio di esperienze e bisogni, e che in questo non c’è nulla di male.
Accetta paure e fragilità
Le nostre mancanze, paure, fragilità, possiamo accettarle, condividerle, raccontarle, ma la prima cosa da fare è sospendere il giudizio. È usare gentilezza e comprensione verso quelle parti di noi, anche sessuali, che ci procurano insicurezza. È capire che il modo in cui siamo non è una colpa, che le relazioni e il sesso non sono una gara, che ciascuno di noi può cercare il piacere nei propri modi e con i propri tempi, e va bene così.
E non darti per vinta
Alla fine della trasmissione, innumerevoli ascoltatori avevano scritto per proporsi come partner alla nostra amica. Dimostrandole che la verginità non è poi questo stigma così disincentivante…