Da oggi per andare a Londra e dintorni occorre dotarsi di ETA, l’Electronic Travel Authorization, obbligatoria per i viaggiatori e analoga a quella richiesta per entrare in Paesi come gli Stati Uniti o l’Australia. Non si tratta di un visto vero e proprio, ma di un permesso che deve essere richiesto e ottenuto prima della partenza.

Viaggi nel Regno Unito: si cambia

Da mercoledì 8 gennaio cambiano dunque le procedure di ingresso nel Regno Unito. Si tratta di uno degli effetti post Brexit, la decisione della Gran Bretagna di uscire dall’Unione europea, dove la circolazione di merci e persone non richiede controlli alle frontiere, se non in casi particolari. L’ETA ora diventa necessaria per i cittadini extra-Ue, inclusi quelli provenienti da Usa, Canada e Australia. Ma è solo il primo step, perché dal 2 aprile anche tutti i cittadini europei dovranno dotarsene, compresi gli italiani.

Come funziona l’ETA UK

L’ETA UK, quindi, è un permesso digitale (non occorre avere alcun documento cartaceo da esibire) che consente di entrare nel Regno Unito. È stato introdotto ufficialmente come misura di sicurezza e controllo sugli ingressi nella terra di Sua Maestà, per tutti coloro che non sono cittadini britannici. Come ha chiarito il premier, Keir Starmer, punta infatti a «prevenire gli abusi del nostro sistema di immigrazione».

Per chi è obbligatorio

Di fatto è obbligatorio per tutti, compresi i bambini, anche se la sua introduzione sarà graduale. Da queste ore l’ETA viene richiesto ai visitatori non europei che si recano in UK per brevi periodi, come soggiorni turistici, affari o visite. I primi per i quali era stato previsto sono stati coloro che provengono da alcuni Paesi del Golfo Persico, come il Qatar. Successivamente sarà necessario anche per tutti i cittadini comunitari. Gli unici esentati sono, invece, i residenti in Irlanda, in base agli accordi tra Londra e Dublino. Non è richiesto neppure a chi ha già un visto di lavoro nel Regno Unito o vi risiede regolarmente.

Quanto costa e dove si fa l’ETA UK

L’ETA UK viene rilasciata dopo richiesta online, a pagamento. Per ottenere l’autorizzazione occorre compilare un modulo online e pagare una somma di 10 sterline, pari a circa 12 euro. Una volta rilasciato, il permesso di ingresso ha una validità di due anni (o fino alla scadenza del passaporto del titolare) per soggiorni fino a due mesi di durata. In questo periodo si potrà tornare nel Regno Unito senza dover effettuare nuovamente la richiesta. Questa va inoltrata tramite l’App per smartphone “Uk Eta”, a partire dal 5 marzo, anche se l’obbligo per i cittadini europei scatterà il 2 aprile.

Quanto tempo occorre per l’ETA

In genere le procedure di rilascio di questo tipo di permessi o visti digitali è molto rapida (nell’arco di poche ore o entro un paio di giorni), ma è possibile che inizialmente occorra più tempo per un sovraccarico di richieste. Per questo viene consigliato, a chi in programma un soggiorno in UK anche nei prossimi mesi, di procedere con la richiesta con un anticipo maggiore.

Una tassa anche per i britannici in Europa

L’introduzione dell’ETA rappresenta una limitazione agli ingressi indiscriminati da parte di cittadini non britannici sul suolo del Regno Unito. In seguito alla Brexit, però, anche per i cittadini britannici è previsto il pagamento di una tassa per poter entrare nell’Unione europea, identica a quella applicata a tutti i cittadini extra-Ue. Si tratta della EITAS, il Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi. Viene applicata dal 2025 a coloro che, per esempio, arrivano da Stati Uniti, Canada e Australia. Costa 7 euro, ma sono esclusi i minori di 18 anni e gli over 70. In casi particolari può essere ottenuta una esenzione dal visto per poter accedere all’area Schengen, zona di libera circolazione che include l’UE (tranne Irlanda e Cipro) e 4 Paesi (Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein).