Alzi la mano la mamma che non ha mai pensato di lasciare il lavoro dopo l’arrivo del primo figlio. Ancora, alzi la mano chi l’ha fatto davvero, dunque chi l’ha dovuto fare dopo il secondo. Basterebbero queste domande per mostrare una folla di mani alzate. Un esercito di donne che dovrebbero essere la nostra forza lavoro e invece perdiamo lungo il cammino, abbandoniamo, in numero sempre maggiore ogni anno che passa.

A confermarlo sono i dati, sempre più sconfortanti: solo in Lombardia, nel 2022 una donna ogni cinque ha rinunciato al lavoro dopo aver avuto il primo figlio; una donna ogni due dopo il secondo. Per risolvere questa situazione servono tanti cambiamenti – a livello sociale, economico, nazionale – ma il Comune di Milano ha tentato un primo passo con il progetto Geni.A.L, Genitori al Lavoro, che ha l’obiettivo di intervenire sul fenomeno delle dimissioni delle lavoratrici e che si rivolge, gratuitamente, a tutte le coppie di (neo e non) genitori.

Genitori al lavoro: i dati

Se comparata ai dati decisamente positivi riguardanti gli uomini (quasi il 90% degli occupati in Italia ha figli), la situazione femminile è disarmante. Per la difficoltà a sostenere la spesa di un nido o di una tata, sempre più donne scelgono di rinunciare al lavoro. Ogni anno, l’Italia perde complessivamente il 12% di Pil per il solo squilibrio tra occupazione maschile e femminile.

Il tema economico è quello più rilevante, come illustra Aurora Rinaldi (economista e Fondatrice di Equonomics) in occasione della presentazione del progetto: l’Italia è l’ultima dei 27 stati in Europa per salari medi reali. Continua il suo quadro Vasiliki Pierrakea, Vice Presidente del Gruppo Terziario Donna Confcommercio Milano, sottolineando che solo il 43% delle donne con un figlio riesce a rimanere nel mondo professionale.

Le motivazioni principali, secondo le ricerche, sono la difficoltà di mettere insieme il lavoro e la cura di sé (52%), il mancato rinnovo del contratto (29%) e infine il dato più sconfortante: il 19% delle madri-lavoratrici si rende conto che non vale la pena a livello economico mantenere l’impiego.

Geni.A.L, una bussola per genitori-lavoratori

«Non pensiamo di risolvere un problema che andrebbe trattato a livello nazionale e con molto più impegno, ma vogliamo agire soprattutto a livello culturale», hanno spiegato l’Assessora Alessia Cappello e il team del Gruppo Terziario Donna Milano (le promotrici del progetto) in occasione dell’evento di lancio. «Spesso alle difficoltà economiche, di organizzazione e sociali che le famiglie devono affrontare si aggiunge anche un peso extra, quello psicologico della solitudine. Se questo progetto può fare veramente la differenza in qualcosa, speriamo sia nel far sentire meno soli i genitori».

Geni.A.L è infatti gratuito e aperto alla cittadinanza. Si rivolge sia ai genitori che stanno ancora «creando, sognando la loro famiglia» sia quelli alle prime armi o quelli più “navigati” che cominciano ad attraversare le prime difficoltà.

Con tre corsi, si offre alle coppie (pre o post nascita) un corso simile a un corso pre-parto che tratta diverse tematiche. L’obiettivo è fornire alle coppie un supporto e gli strumenti per poter continuare a svolgere la propria attività professionale. In tre incontri si discuterà di gestione delle spese senza rinunciare al lavoro, come bilanciare il carico di cura nella coppia e si tratterà di come trovare il giusto benessere dopo o in vista dell’arrivo di un bambino.

Geni.A.L, tre moduli per prepararsi

Gli incontri sono condotti tre professioniste esperte e si terranno negli spazi di BASE a Milano (Via Bergognone, 34) il sabato mattina dalle 10 alle 12.30. Siccome anche il weekend non permette sempre alle coppie una più agile organizzazione, nel locale sarà allestita una sala giochi (in collaborazione con STOKKE Italia), che permetterà ai bambini di passare del tempo insieme a compagni, educatori e animatori mentre i genitori partecipano al corso.

Il programma di Geni.A.L

Il primo incontro, Il doppio carico emotivo: genitori che lavorano, sarà un modulo psicologico condotto da Laura Patti, psicoterapeuta e consulente aziendale. Si terrà il prossimo 19 ottobre e si concentrerà sulle buone pratiche utili allo sviluppo di un equilibrio tra legame con i figli e cura di sé, attraverso un percorso interattivo.

Seguirà dunque il modulo economico, Quanto costa essere genitori?, condotto da Azzurra Rinaldi (economista e Fondatrice di Equonomics) che si terrà il 9 novembre. L’esperta accompagnerà i genitori in una riflessione sull’occupazione femminile e sui ritorni economici della doppia genitorialità.

Infine, il 16 novembre si terrà Una nuova organizzazione quotidiana, il modulo organizzativo condotto da Marzia Mirabella (pedagogista di Happy Child) che indicherà alle coppie come liberarsi dai falsi miti e condividere con leggerezza la quotidianità famigliare.

I tre incontri si ripeteranno anche nel 2025 con altri cicli e altri appuntamenti per aiutare le coppie e le famiglie della città, ed evitare che il lavoro diventi una rinuncia anziché un valore aggiunto, sempre. Oggi Geni.A.L è un progetto di Milano, ma l’obiettivo – come illustrato dalle promotrici – è quello di aiutare sempre più genitori ed espandere quanto più possibile i suoi confini.