1/11 – Introduzione
La capacità comunicativa verbale dei bambini comincia a prendere forma già nei primi mesi di vita con il pianto, ma è solo tra i 12 ed i 18 mesi che i piccoli cominciano ad articolare le prime frasi composte. Ogni bambino ha i suoi tempi, anche se esistono delle indicazioni generali sulle capacità che ogni bambino dovrebbe aver acquisito in base alla sua età. Quello che è certo è che lo sviluppo del linguaggio è influenzato soprattutto dall’ambiente esterno, dunque noi adulti abbiamo la responsabilità di aiutare i nostri piccoli nell’apprendimento verbale, aiutandoli con stimoli ben precisi. Vediamo quindi 10 consigli utili per stimolare il linguaggio del bambino.
2/11 – Incoraggiare l’ascolto
Contrariamente a quanto si possa pensare, la stimolazione più efficace non consiste nell’incoraggiare il bambino a parlare, bensì ad ascoltare. È infatti con l’ascolto che il piccolo metterà a punto la sua capacità di elaborazione delle parole. Parliamogli quindi molto, in modo chiaro e lento, affinché possa percepire al meglio quanto gli stiamo dicendo.
3/11 – Leggere ad alta voce
Questo secondo consiglio è strettamente legato al precedente in quanto uno dei modi migliori per incoraggiare l’ascolto dei bambini è quello di leggere loro a voce alta. Scegliamo libri adattai al contesto, semplici, che raccontino le nostre azioni quotidiane e che siano possibilmente accompagnati da illustrazioni che favoriscano la comprensione e catturino la loro attenzione.
4/11 – Contestualizzare le parole
I discorsi che rivolgiamo ai nostri bambini dovrebbero sempre essere contestualizzati, quindi riferiti a ciò che ci sta intorno, a quello che stiamo facendo, a quello che possiamo vedere in quel preciso momento. In questo modo i piccoli avranno un immediato riferimento visivo, cui ricondurre le nostre parole. Ad esempio, spieghiamo loro quello che in quel momento sta facendo il nostro animale domestico, piuttosto che un’altra persona presente.
5/11 – Correggere gli errori
Naturalmente non possiamo pretendere che il bambino impari immediatamente a pronunciare le parole nel modo corretto, quando però ci accorgiamo di qualche errore dobbiamo imparare a correggerlo, senza ovviamente sgridarlo o prenderlo in giro, affinché il piccolo possa interiorizzare e ricordare la giusta pronuncia. Fare finta di niente sarebbe sbagliato.
6/11 – Parlare in modo corretto
Questo quinto consiglio si lega direttamente al precedente. Per aiutare i nostri bambini ad apprendere la giusta pronuncia delle parole dobbiamo essere noi stessi i primi a parlare in modo corretto. Molti adulti amano storpiare le parole per renderle più simpatiche o carine (spesso infatti si ricorre all’uso di vezzeggiativi inventati), ma questo non è il metodo migliore per aiutare i piccoli. Usiamo parole semplici ma diciamole in modo corretto.
7/11 – Non ripetere di continuo le parole
Molti adulti ripetono costantemente la stessa parola con la speranza che questa possa essere interiorizzata e quindi ripetuta dal bambino. Nemmeno questa è la strategia giusta. Insistere troppo potrebbe infatti infastidire il piccolo che potrebbe reagire male causando l’effetto opposto: il rifiuto di quella determinata parola.
8/11 – Non insistere con le domande
Un’altra pratica molto diffusa è quella di “costringere” i bambini a raccontare qualcosa ponendo loro domande continue. Questo avviene soprattutto quando vogliamo rendere partecipi amici e parenti dei progressi fatti dai nostri figli. I bambini però dovrebbero potersi esprimersi liberamente, le domande dirette servono per informasi, non per incitare i piccoli a dire per forza qualcosa.
9/11 – Creare un ambiente adatto alla comunicazione
Quando comunichiamo con i nostri bambini dobbiamo assicurarci che anche l’ambiente esterno sia favorevole. Evitiamo quindi i rumori troppo forti o la televisione accesa, che potrebbero distogliere l’interesse dei nostri piccoli. Quando parliamo con loro guardiamoli negli occhi ed assicuriamoci che la loro attenzione sia concentrata esclusivamente verso di noi.
10/11 – Rispettare i turni di parola
Così come noi adulti non amiamo essere interrotti dai nostri interlocutori, allo stesso modo i nostri piccoli hanno il diritto di portare a termine quanto stanno dicendo. Non interrompiamoli di continuo perché magari non capiamo perfettamente ciò che vogliono dirci o perché commettono errori nella pronuncia. Rispettiamo sempre i loro tempi e permettiamo loro di concludere i loro discorsi, anche se non sono del tutto sensati, quando avranno finito potremmo porre delle domande o correggerli.
11/11 – Usare il linguaggio non verbale
Infine vogliamo ricordare che il linguaggio non verbale è altrettanto importante di quello verbale nell’apprendimento dei bambini. Quando spieghiamo qualcosa ai più piccoli possiamo aiutarci con i gesti, indicando per esempio gli oggetti o le persone di cui stiamo parlando o mimando le azioni che vogliamo descrivere. Questo metodo li aiuterà senz’altro ad esprimersi con più facilità ed ad interiorizzare più velocemente il significato delle parole.