La comunicazione durante l’adolescenza diventa un fattore particolarmente rilevante. Il motivo? A differenza dell’infanzia non ci si accontenta più di ascoltare e seguire le regole : affinché possa affrontare con successo le scelte in grado di renderlo felice, è necessario aiutare un figlio a esercitare il pensiero critico . La prima ispirazione per costruire un rapporto più adulto ? Accetta che tu e tuo figlio siete due persone diverse… ognuno con le proprie idee, sogni, aspirazioni. Clicca sulle frecce e sfoglia la gallery qui sopra e scopri 5 suggerimenti utili per impostare un dialogo felice .
«Assolutamente no»
Non c’è niente capace di far arrabbiare un adolescente come un “assolutamente”. Quando un bambino è molto piccolo, il controllo è osservazione attenta, per esempio nel tentativo di prevenire cadute e avere cura della sua sicurezza. La maggiore preoccupazione di un neo genitore è che il piccolo non si faccia male. Una paura che spesso, soprattutto all’interno della società occidentale, mostra di essere cresciuta in maniera esponenziale a causa della percezione di una società poco sicura. Come non manca di sottolineare lo psicologo Peter Gray nel suo libro Lasciateli giocare fra i timori più diffusi la paura delle aggressioni e del traffico . Questo non significa, chiaramente, dire sì a ogni richiesta di un figlio, tuttavia durante l’adolescenza diventa importante discutere e incoraggiare il bisogno di libertà dei ragazzi. Per diventare adulti abbiamo bisogno di fare scelte e… anche sbagliando! Il mantra da ripetere e interiorizzare: «Accetto il tuo bisogno di autonomia ».
«Adesso non ho tempo»
Forse sei reduce da una giornata terribile, eppure “adesso no”, parole che diciamo spesso (ai figli e non solo), hanno l’effetto di un veleno. Trova il tempo. Non nascondere le tue emozioni : non solo per te sarà liberante, ma per un figlio è importante rendersi conto che un genitore è una persona in carne e ossa, con limiti e difficoltà, sogni e scelte di vita che ci hanno segnato. Chiaramente non si tratta di caricare sulle spalle dei figli i propri problemi, ma semplicemente ammettere i tuoi momenti di stanchezza, l’umore di una giornata storta. I figli non imparano solo dai nostri successi, ma anche dall’esempio che diamo nell’affrontare un fallimento. È il momento giusto per aprirti : ora non è più un bambino e ha bisogno che tu lo sappia. Racconta dei nonni, di ciò che amavi quando eri tu un adolescente: condividere e ripercorrere la storia familiare insieme aumenta la confidenza e la capacità di comprendersi a vicenda.
«Ormai sei grande»
Spesso cadiamo vittime di un’inguaribile incoerenza : appena dopo aver detto a un figlio che non è abbastanza grande per fare una certa scelta, non manchiamo di ricordargli che ormai è quasi un adulto e come tale dovrebbe comportarsi. Anche noi siamo stati trattati nello stesso modo: o bambini o adulti, poche volte persone con una propria testa . Accompagna i tuoi figli e sostienili con la tua presenza: durante l’adolescenza più delle regole c’è bisogno di capire, misurarsi con le proprie forze, sentire che non siamo soli di fronte alla complessità della vita. Andare oltre i ruoli spesso accade quando i bimbi di un tempo diventano a loro volta genitori e i genitori nonni: allora avviene uno scatto e un cambiamento di ruoli grado di trasformare l’identità familiare. Tuttavia, questo processo inizia ben prima e può essere facilitato grazie alla consapevolezza di un genitore disposto al dialogo autentico. La frase giusta da tenere a mente e dire sempre? «Io sono al tuo fianco, sempre, nonostante tutto».
«Queste sono le regole, tu devi fare come ti dico io»
Ogni adolescente per diventare adulto ha bisogno di ribellarsi , sperimentare sulla propria pelle. Un’interessante riflessione sul tema viene dal semiologo Ivan Darrault, che da anni lavora con gli adolescenti: la ricerca del pericolo in questa fase fa pienamente parte del percorso di crescita. Per un adolescente confrontarsi con i limiti diventa esplorazione delle proprie potenzialità, capacità di ri-nascita da sé, scoperta di nuove regole, che durante l’infanzia vengono accettate a priori. Un tempo, come spiega l’autore, esistevano i riti di passaggio, la cui funzione garantiva l’ingresso nell’età adulta attraverso un rischio controllato , per esempio attraversare un fiume, tuffarsi da una roccia, superare una notte da soli in un bosco. Oggi le società tradizionali sono ormai scomparse eppure rimane un identico bisogno. Correre in macchina il sabato sera diventa così un nuovo rito con cui sfidare il pericolo, infinitamente piu rischioso e ormai spogliato dei significati simbolici che, invece, costituiscono il senso del viaggio alla conquista di sé . Ecco perché diventa fondamentale accompagnare i propri figli alla ricerca di stimoli che siano autenticamente positivi, avere il coraggio di impostante un dialogo nuovo , prendersi tempo per fare cose insieme , conoscere i suoi amici. La frase che cambia la giornata? «Sono qui e ti ascolto».