Che essere genitori sia il mestiere più difficile è ormai assodato. Si vuole sempre fare il massimo per i propri figli, ma incappare in qualche errore è inevitabile. Come sempre, è l’esperienza la migliore insegnante. Servono tempo e pazienza, ma per le mamme non sempre è semplice. Un bambino non è solo gioia: non mancano pensieri e preoccupazioni, dubbi e paure. Quando nasce un bambino, anche la donna si scopre mamma per la prima volta e per lei è tutto nuovo: esigenze, routine, attenzioni. Tutto cambia e tutto viene sperimentato per la prima volta. A volte capita di commettere errori con i propri figli e non dobbiamo farcene una colpa: attenta però a 5 piccoli gesti che possono danneggiare i tuoi bambini.
Rispondere alle domande
Ciò che si è sempre creduto giusto in materia di eduzione può invece rivelarsi controproducente. Piccoli gesti all’apparenza scontati possono al contrario non essere di aiuto per i tuoi figli. Per esempio, è proprio vero che devi sempre soddisfare le curiosità del tuo bambino? Spesso i più piccoli si scatenano con innumerevoli domande. Con loro è un susseguirsi di “come, cosa e perché”. E tu stai sempre allerta, pronta a scegliere con cura le parole più semplici e appropriate per dare un senso ai loro dubbi. Ma è proprio quello che devi fare?
Non impazzire nella speranza di trovare la risposta migliore: resisti alla tentazione e restituisci la domanda al mittente, stimolando la sua capacità di problem solving. Se necessario, complimentati per l’osservazione fatta e soprattutto chiedigli qual è il suo pensiero su quel determinato argomento. Cosa ne pensa? Qual è la sua ipotesi e perché è arrivato a una certa conclusione? È l’occasione giusta per stimolare la mente del tuo bambino, aiutandolo a ragionare. È in questo modo che aiuterai i più piccoli a pensare. Insegna loro come cercare le prove e in che modo verificare le proprie idee, comprendendo al contempo che fallire non è un errore. Se il tuo bambino ha bisogno di un supporto, guidalo attraverso il processo.
Assumere un tutor potrebbe danneggiare i figli
Quante mamme credono di dover affiancare un tutor ai propri figli? Se non è davvero necessario, puoi farne a meno. Il rischio è che il tuo bambino perda la fiducia verso sé stesso. Insegnagli, al contrario, a diventare indipendente. Il fallimento è parte della vita e non è qualcosa di cui vergognarsi. Non prendere sempre voti alti a scuola, per esempio, non è disonorevole. Il tuo bambino potrebbe perdere sicurezza e recepire implicitamente un messaggio assai preoccupante: “Io non credo in te”. È evidente che le mamme agiscano con le migliori intenzioni pur di aiutare i propri figli, ma a volte serve moderazione. Davvero credi che tuo figlio non possa farcela da solo?
Succede che la presenza assillante di un tutor possa danneggiare i figli, impedendogli di apprendere preziose abilità di vita, dall’organizzazione della propria routine alla gestione del tempo, fino all’autonomia e alla responsabilità. I più piccoli potrebbero non credere in sé stessi e nelle proprie capacità, ma anche provare poca soddisfazione davanti a un lavoro ben fatto. “Dopotutto non l’ho fatto da solo“. E allora, se vuoi davvero fare del bene nei confronti del tuo bambino, mostrati disponibile a supportarlo qualora ti chiedesse un aiuto in più. In tal caso la presenza di un tutor potrebbe essere importante. Ma dagli tempo: “Prima ti lascerò lavorare da solo, perché so che puoi farcela“.
Il momento dei compiti
Se affiancare un insegnante privato a tuo figlio rischia di fargli perdere fiducia e sicurezza in sé stesso, anche una mamma (o un papà) deve evitare di stargli accanto quando fa i compiti. La costante presenza dei genitori, infatti, può rivelarsi poco utile. Se il bambino ha bisogno di un confronto, è giusto essere presenti e aiutarlo. Ma prima lascialo fare da sé. Non solo: sostieni le sue passioni e stimolalo con domande e attività. Ci sono tanti modi interattivi per farlo. Puoi chiedere a tuo figlio cosa sta imparando a scuola, qual è la sua materia preferita e come si trova con gli insegnanti. Cerca giochi, libri, sport o visite al museo per assecondare le sue passioni e favorire l’apprendimento.
Danneggiare i tuoi figli? Attenta all’eccessiva premura
Sei sempre attenta che tuo figlio non vada incontro a qualche pericolo? Non lo perdi mai di vista e hai un occhio sempre vigile su di lui? Hai paura che possa farsi male da un momento all’altro? È ora di cambiare. Al parco gli raccomandi di non prendere un ramo da terra, quando gioca lo inviti a non correre e in ogni occasione ti raccomandi di prestare attenzione. Se non c’è davvero un pericolo nelle vicinanze, per esempio una strada che il tuo bambino potrebbe attraversare all’improvviso, non è necessario assillarlo. Avere a cuore i propri figli è essenziale, ma non esagerare con il tuo animo premuroso. Le ferite infantili sono utili per la crescita e la salute mentale dei più piccoli. Se vuoi evitare che i tuoi figli soffrano di problemi d’ansia o vivano male la separazione dai genitori, lascia che sperimentino liberamente. L’esplorazione, anche individuale, è importante.
Certe ferite fatte da bambini aiutano ad acquisire fiducia verso sé stessi, a conoscere i propri limiti e ad avere consapevolezza del corpo, evitando di farsi nuovamente male in futuro. Non solo: se lasci a tuo figlio i giusti spazi, eviterai di creare un rapporto simbiotico e di dipendenza. Lo aiuterai a essere autonomo e a rialzarsi quando è solo. Ricordati che il tuo bambino crescerà e non potrà sempre dipendere da te.
Lo stress da scuola: cosa fare
Se tuo figlio è malato, lo lasci a casa da scuola. È fondamentale affinché guarisca quanto prima ed eviti di infettare anche i compagni. A volte però la malattia non è l’unico motivo per cui l’assenza dall’aula potrebbe essere giustificata. Se ti si presenta un’opportunità di apprendimento extrascolastica, perché rinunciarci? Un viaggio alla scoperta di una città, con la sua storia, l’arte, i musei, le tradizioni, può rivelarsi un’esperienza unica e irripetibile, capace di lasciare ai più piccoli un insegnamento che non potranno mai ritrovare su libri o manuali. E allora cimentatevi in una nuova avventura, anche se significa saltare qualche giorno di scuola. I viaggi, per esempio, possono essere la giusta occasione per far apprendere ai figli la dedizione, l’impegno, l’amore, la perseveranza, il superamento degli ostacoli, l’orgoglio civico, il patriottismo, la storia, le tradizioni culinarie, i costumi e l’educazione fisica.