Esistono consuetudini nella cura dell’igiene dei neonati che si tramandano di generazione in generazione, che stanno alla base della tradizione. Questi gesti, ormai divenuti parte di un ingranaggio di abitudini consolidate, sono da sempre i primi consigli che una coppia di neo-genitori riceve da parte di parenti e amici nei primi giorni di vita del proprio bebè.
Ma siamo sicuri che il “si è sempre fatto così” rappresenti l’argomentazione migliore?
Esistono infatti pratiche che a noi appaiono ormai come scontate per una corretta cura dell’igiene dei più piccini, ma che col tempo si sono rivelate assolutamente inutili e in alcuni casi addirittura controproducenti.
Ecco dunque alcune abitudini dure a morire di cui potremmo (e in alcuni casi dovremmo) fare a meno.
Medicazione del cordone con disinfettanti
Utilizzare disinfettanti per medicare il cordone ombelicale nei primi giorni di vita del neonato è una pratica tanto diffusa quanto inutile.
La scienza su questo punto è stata molto chiara infatti: in paesi con elevati standard igienici, come l’Italia, utilizzare antibatterici o disinfettanti per pulire il moncone potrebbe rivelarsi addirittura controproducente.
Una delle conseguenze principali dell’uso improprio di queste soluzioni pare essere infatti quella di veder ritardato il distacco del moncone stesso.
Come comportarsi dunque? Il moncone dovrà essere semplicemente tenuto asciutto e pulito. Sarà sufficiente quindi proteggerlo con una garza, che dovrà essere cambiata tre/quattro volte al giorno secondo le indicazioni di pediatra e ostetriche.
Tagliare da subito le unghie
In molti si preoccupano fin dai primi giorni della manicure del nuovo arrivato, specialmente per paura che quelle unghiette tanto piccole quanto taglienti possano graffiare il delicato faccino.
Sono in molti però i neonatologi che oggi raccomandano di attendere dalle tre alle quattro settimane prima di tagliare le unghie del bebè per evitare il rischio di infezioni.
Qualora le unghie dovessero apparire davvero troppo lunghe e il piccolo dovesse graffiarsi molto si potrà intervenire delicatamente con le apposite limette di carta.
Passate le primissime settimane si potrà procedere con una “manicure completa”, ma sempre molto delicata, utilizzando le apposite forbicine dalla punta arrotondata e avendo cura di non tagliare mai le unghie troppo corte.
Le unghie dei neonati sono infatti davvero molto delicate, meglio quindi tagliarle e pulirle più frequentemente (una o due volte a settimana) piuttosto che praticare tagli troppo netti di cui poi pentirsi!
Il bagnetto quotidiano
Non esiste alcuna ragione per fare ogni giorno il bagnetto a un neonato. Perché mai infatti un bebè di poche settimane dovrebbe essere costantemente sporco o maleodorante?
Un ritmo di lavaggio particolarmente elevato è dunque assolutamente ingiustificato e, alla lunga, potrebbe rivelarsi addirittura dannoso per la delicata epidermide del piccolo di casa, che potrebbe seccarsi eccessivamente e incorrere in fastidiose irritazioni.
La responsabilità principale è da attribuire ai saponi attualmente in commercio, particolarmente ricchi di schiumogeni ed emulsionanti.
Quando fa molto caldo quindi è certamente possibile rinfrescare costantemente il proprio bebè con la sola acqua, ma il bagnetto completo (in qualunque stagione) dovrebbe essere fatto circa tre volte a settimana.
Applicazione della crema per il sederino a ogni cambio
È consuetudine piuttosto diffusa quella di cospargere di crema all’ossido di zinco il sederino del bebè ad ogni cambio di pannolino.
In caso di irritazione questa è senza dubbio un’attenzione fondamentale perché permette alla delicata pelle del neonato di guarire più velocemente.
Ma attenzione: per quanto piuttosto frequenti, fortunatamente le irritazioni non sono una regola!
È bene valutare dunque di volta in volta le condizioni del sederino del proprio piccolo e intervenire con l’apposita crema solamente in caso di effettiva necessità.
Utilizzo costante di creme e oli
Come con la crema a base di ossido di zinco per il sederino, anche l’utilizzo di creme idratanti e oli per il corpo dovrebbe essere circoscritto ai soli casi di effettiva necessità.
Se si nota infatti un’eccessiva secchezza della pelle del piccolo è possibile certamente rivolgersi alla pediatra e farsi consigliare una crema adeguata, ma in caso di epidermide nella norma sarà sufficiente mantenere un ritmo di lavaggio basso con l’utilizzo di prodotti poco aggressivi.
Lo stesso vale anche per gli oli: ben venga l’utilizzo di un olio delicato alle mandorle se si vuole praticare il massaggio neonatale, altrimenti meglio evitare il rischio inutile di reazioni indesiderate e lasciare la pelle così com’è, naturalmente asciutta e pulita.
Disinfettare le ferite con l’alcol
Questo vale sia per i bebè che per i più “grandicelli”: in caso di ferita è bene lavare abbondantemente con acqua o con soluzione fisiologica. Se proprio si desidera utilizzare un disinfettante è buona regola chiedere un consiglio al medico, ma in generale sarebbe meglio evitare tutte le soluzioni colorate.
In particolare è pratica tramandata dalle vecchie generazioni quella di utilizzare l’alcol per pulire le ferite: decisamente un’abitudine da perdere!
L’alcol infatti, se posto a contatto con la pelle, tende a danneggiare le proteine presenti nel tessuto epidermico, irritandolo e bruciando in modo decisamente fastidioso.
Pulire le orecchie con i bastoncini cotonati
La pulizia delle orecchie del neonato, come del bambino in genere, deve avvenire in modo molto delicato.
È bene puntualizzare che il cerume (ovvero la sostanza giallastra che si accumula all’interno del padiglione auricolare) rappresenta semplicemente un inestetismo e che non è quindi in alcun modo dannoso per il piccolo.
Per una corretta igiene del neonato dunque è bene detergere l’orecchio solo nella sua parte più esterna, ovvero dove si riesce ad arrivare facilmente con il dito, utilizzando una garzina morbida appena inumidita con acqua tiepida.
Assolutamente da evitare per la pulizia delle orecchie dei più piccini invece i bastoncini cotonati: non solo non è assolutamente vero che aiutino ad asportare più facilmente il cerume, ma rischiano di spingerlo più a fondo nella cavità auricolare favorendone un accumulo ulteriore.