Secondo un’indagine internazionale (lo studio HBSC condotto in collaborazione con l’OMS), ragazzi italiani di 11, 13 e 15 anni sono ai primi posti, in Europa, per il consumo settimanale di alcol.
Il dato è allarmante: l’OMS raccomanda la totale astensione dal consumo di alcol al di sotto dei 16 anni perché i rischi connessi alla sua assunzione sono tanti e pesanti, sia di tipo fisico che di tipo comportamentale. Al consumo di alcol tra i giovani, si associano spesso ulteriori comportamenti dannosi: come le assenze scolastiche, un aumento di aggressività e violenza o, addirittura, l’ assunzione di sostanze stupefacenti.
Spesso i genitori sono in difficoltà, perché non sanno come comportarsi di fronte ad un figlio adolescente che ha amici che bevono troppo alcol alle feste, o che beve lui stesso.
C’ è una mini guida, scritta da Emanuele Scafato e Rosaria Russo, pubblicata qualche anno fa con il patrocinio del Ministero della Salute e sempre molto attuale, ricca di preziosi consigli, dedicata ai genitori: per insegnare ai figli a scegliere in modo consapevole, se e quando, assumere bevande alcoliche.
La parola d’ordine è prevenzione. Un’attività che comincia quando i figli sono ancora piccoli: perché parlare ad un adolescente dei rischi legati all’alcol nell’adolescenza “quando tutto è soggetto a critica e identificato dai giovani come frutto dell’ “esagerazione” dei genitori, può ottenere l’effetto opposto a quello desiderato”.
Spesso i ragazzi bevono per difficoltà di relazione, o per la difficoltà ad assumere un ruolo all’interno del loro gruppo. Così ricercano nell’alcol il coraggio che gli manca e le sensazioni di euforia e leggerezza che non riescono a provare.
I genitori dovrebbero essere il luogo in cui vengono “accolte” le difficoltà dei figli e in cui vengono trasmessi una serie di messaggi importanti: che, nel tempo, per provare le stesse sensazioni di euforia e disinvoltura, il nostro organismo richiede quantità sempre maggiori di alcol e così “i bicchieri aumentano, si perde il controllo e si diventa inevitabilmente dipendenti dall’alcol”.
Che il confine tra il consumo e l’abuso di alcol è sottile: “anche una banale serata in pizzeria può trasformarsi in una situazione a rischio quando si deve tornare a casa in motorino”.
Che le ragazze e le donne in genere “sono in grado di eliminare solo la metà di una dose d’alcol che riesce a metabolizzare un uomo”…