Allattare al seno, nei luoghi pubblici o semplicemente in compagnia, è ancora un argomento un po’ tabù.
Vedere una mamma che allatta, seduta al tavolo di un ristorante, mentre cena in compagnia di un gruppo di amici, o mentre beve un aperitivo con le amiche, suscita ogni tanto commenti poco graditi o sguardi imbarazzati.
Qualcuno è d’accordo – e magari si avvicina e contempla il pupo (e il seno) – qualcuno, invece, ancora si scandalizza perché allattare è una cosa di donne, da fare solo tra mamme.
Eppure, allattare in pubblico, per la mamma ed il bambino spesso è proprio una necessità.
L’allattamento al seno, infatti, non ha degli orari fissi e non ha un numero predefinito di poppate nell’arco della giornata: la durata e la quantità delle poppate dipendono dall’appetito e dalle caratteristiche di ciascun bambino. Questo significa che i momenti liberi tra un poppata e l’altra possono essere di tempo variabile e le poppate possono essere una volta ogni tre ore, una volta ogni due ore, un volta ogni quattro ore: dipende dal bambino e dal momento.
Le mamme così non sono in grado di programmare l’allattamento al minuto e sapere esattamente dove saranno quando il bambino avrà fame.
Insomma, le mamme che allattano non hanno molta scelta: o restano in casa per tutta la durata dell’allattamento per evitare di allattare in pubblico oppure vanno in giro – libere e felici – e allattano il loro bambino dove capita: al ristorante, nei bar, al supermercato, nei negozi, dal medico, negli uffici pubblici…con tutta la discrezione del caso, inutile dirlo.
Tu cosa ne pensi? Dì la tua e partecipa al nostro sondaggio