Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. È il motto di ogni bravo atleta di hockey su ghiaccio. «Sì, è una disciplina “dura” ma non violenta. E va benissimo per i bambini» dice Marina Gerin Birsa, psicologa dello sport. «Il ripetuto contatto, infatti, insegna ai piccoli a non temere l’avversario. E, se si seguono le regole, farsi male è difficile».
Questo sport è perfetto per i ragazzini vivaci, che hanno tanta energia da spendere, e la vocazione da leader che, nell’hockey, può portare a mettere a punto la strategia di tutta la squadra. «Un bravo allenatore, però, sa coinvolgere anche i più timidi, insegnando loro a relazionarsi con i coetanei e a rispondere a tono alle sfide» prosegue l’esperta.
Ma l’hockey su ghiaccio non aiuta solo a formare il carattere, irrobustisce il fisico. «Allena le spalle e le braccia, rinforza la schiena, potenzia le gambe» conclude Gerin Birsa. «In più, sviluppa l’equilibrio e la capacità di muoversi in uno spazio limitato, costringendo i bambini a essere precisi. Una dote insolita da piccoli, ma capace di regalargli tante soddisfazioni da grandi».