«Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa. Il segreto della felicità è tutto qui: qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre la mente e non permettere al futuro di disturbarti»
Questo pensiero è stato trasmesso al giornalista Enzo Biagi da Osho Rajneesh nel corso di un’intervista nel gennaio del 1986. Primogenito di undici figli in una famiglia dell’India Centrale, maestro spirituale e mistico, Osho nel corso della sua vita si occupa anche dei più piccoli e non tutti sanno che a Londra fonderà una scuola, chiusa dopo la sua morte, improntata sui principi di libertà, dove insegnare a vivere secondo il cuore e affrontare l’esistenza senza paura, viaggiatori indomiti con un’anima selvaggia.
Educare all’indipendenza per aiutare a crescere con più sicurezza in sé, spirito critico e risorse creative, ecco una sfida che ci impegna a vivere un presente più ricco e aggiungere valore alla qualità della nostra esistenza. È un nuovo gennaio e in queste prime settimane del 2017 a Ostia nasce un progetto che sta già facendo rete fra istituzioni, scuola e genitorialità.
Grazie a un protocollo d’intesa con l’Istituto Comprensivo Amendola Guttuso, l’Associazione Manes ha avviato un progetto di scuola all’aria aperta che oggi comprende una piccola squadra di bambini di età diverse, accomunati dalla possibilità di vivere a stretto contatto con la natura.
«La prima settimana di Asilo del mare è stata entusiasmante. I bambini che ospitiamo ora sono dieci, progettiamo di arrivare a un massimo di sedici. La risposta dei genitori è stata molto positiva e abbiamo già raccolto sufficienti adesioni per il prossimo autunno» racconta Danilo Casertano, che ha creato il progetto. Iniziare nel mese di gennaio una scuola già di per sé è un’avventura, perché per i piccoli rappresenta un cambiamento a metà anno, eppure la splendida bellezza del contesto ha trasformato questo passaggio in un momento emozionante.
Com’è organizzata la giornata tipo? «All’inizio c’è un momento di ambientazione: accogliamo i bambini in arrivo, salutiamo i genitori quando se ne vanno. A questo segue una fase di esplorazione. Questi sono i primissimi giorni, non abbiamo un programma predefinito. Seguiamo la curiosità dei bambini e ciò che in loro desta stupore: il porto, la distesa di sabbia, gli animali. La verità è che in un paesaggio del genere è l’ambiente stesso a catalizzare l’attenzione e dare il ritmo alla giornata».
I piccoli ospiti dell’Asilo del Mare mangeranno insieme ai bambini delle scuole elementari presso la mensa scolastica dell’Istituto Comprensivo Amendola Guttuso di Ostia, che si trova a pochi metri dal mare. Essere riusciti a ottenere il pranzo alle ore 12.30, spiega Danilo, significa avere più tempo da dedicare all’esplorazione. Qui, alla foce del Tevere, si estendono i 21 ettari dell’Oasi Lipu, che ha messo a disposizione dei bambini un ambiente naturale protetto e le sue strutture per le attività nei giorni di brutto tempo.
La mattina trascorre così, andando alla scoperta dei luoghi, fra il porto e la spiaggia. «Passeggiamo, giochiamo con la sabbia e… puoi immaginare l’entusiasmo dei bambini quando si tratta di giocare con la sabbia. Al momento l’orario è dalle 8.30 alle 13.30, ma il prossimo anno estenderemo il servizio al pomeriggio». Camminare, inventare nuovi giochi, fare birdwatching sul grande lago dove nidificano oltre 200 specie di uccelli: in una parola il dono di poter sperimentare una vita libera e naturale.
«Che cosa sogno per il 2017? I desideri sono tanti. Mi piacerebbe riuscire a trovare un modo per poter mettere su una scala diversa il lavoro che si fa, portare più consenso e imparare a interagire sempre meglio con la comunità» conclude Danilo Casertano, che travolge con la sua vitalità e un calore intenso: «Dobbiamo ricostruire il senso di comunità che oggi manca in tanti contesti, la sento una necessità importante per crescere e creare occasioni di dialogo».