Arrampicare è uno sport bellissimo. Fa bene ai bambini perché imparando ad arrampicare si imparano anche tante altre cose ma è pure molto divertente.
Massimo Sala istruttore di arrampicata sportiva e alpinista appassionato, ci ha racconto quel che vede sui “suoi bambini”: i piccolissimi a cui insegna ad arrampicare indoor.
“Da quel che vedo” – ci ha raccontato Massimo – “i bambini sono naturalmente attratti dall’arrampicata: cercano sempre di arrampicarsi ovunque, dalla sedia alla sponda del lettino quando sono piccolissimi. Questo mondo verticale gli è naturale, è un istinto, proprio come salire sugli alberi”.
L’arrampicata indoor (ovvero al chiuso) si può cominciare a praticare intorno ai sei anni, prima è presto perché i bambini non hanno sviluppato ancora una sufficiente capacità di concentrazione e di attenzione. Per i bambini è molto più semplice che per un adulto perché loro non hanno le tipiche paure dei grandi di farsi male, “istintivamente si arrampicano verso l’alto e spesso, in discesa saltano sul materasso a terra da un metro e mezzo, due di altezza”.
Arrampicare, oltre ad essere un gioco molto divertente, è anche istruttivo. L’arrampicata indoor diventa uno sport di destrezza, di abilità, di coordinazione, “è un modo di formare una sana costituzione mentale, divertendosi e giocando”.
Dai dieci anni in su poi i bambini possono cominciare a praticare anche in montagna, tutto ciò che hanno appreso indoor.
La sicurezza come è garantita? Massimo Sala ci ha spiegato che “la principale sicurezza indoor è costituita da un’assistenza continua. C’è sempre una persona accanto ai bambini ed ai ragazzi che corregge la (eventuale) caduta sostenendo con le mani. Tecnicamente si chiama la parata”. Per pareti superiori ai quattro metri poi si usa l’imbracatura.
Unica attrezzatura indoor richiesta sono le scarpette: sono scarpette di forma particolare molto stretta che consentono di fare anche i passaggi più complicati.