Quattro milioni. Tanti sono in Italia gli immigrati regolari secondo l’Istat. A loro si aggiungono decine di migliaia di stranieri con un lavoro o senza, in attesa del permesso di soggiorno o che hanno presentato richiesta d’asilo per varie ragioni (politiche, religiose, per il ricongiungimento familiare).
«Chiedere la cittadinanza, rinnovare il permesso, trovare un impiego è difficile per chi non parla l’italiano e non conosce la burocrazia» dice Alessandra Russo dell’ente formatore per l’immigrazione dei sindacati nazionali, Area assistenza (www.gruppoeuropa.net). Ecco perché un’agenzia di servizi agli stranieri è un’idea fruttuosa.
Il primo passo? Diventare mediatore culturale.
Non è obbligatorio, ma utile sì. Le agenzie di formazione professionale regionali offrono corsi gratuiti di 600 ore (ci si informa in Provincia). Poi, occorre conoscere le leggi sull’immigrazione (www.giustizia.it).
Gli spazi: bastano 30 metri quadri, in una zona frequentata dagli immigrati, con un telefono e un pc. L’affitto parte da 500 euro al mese. L’allestimento costa 8.000 euro. Per trovare clienti, si lasciano volantini in questure, prefetture e uffici per l’immigrazione.
Oltre all’iscrizione alla Camera di commercio, a seconda dei servizi offerti bisogna chiedere diverse autorizzazioni. Se l’agenzia offre il disbrigo delle pratiche amministrative, in alcuni Comuni basta la comunicazione di inizio attività, in altri serve la richiesta di licenza con fideiussione. Se, invece, si vogliono stipulare polizze sanitarie, necessarie per i visti di studio o ricongiungimento familiare, occorre diventare assicuratori, seguendo un corso (www.assicuraeconomia.it, www.intermediariassicurativi.it) e, poi, iscrivendosi all’Isvap, l’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni. Per l’assistenza legale o i prestiti finanziari conviene, all’inizio, appoggiarsi a partner esterni.
I clienti pagano ogni servizio da 20 euro in su (le richieste sono tante e per le pratiche più complesse si arriva a 500 euro). Un’agenzia avviata, dopo un biennio, fattura 70.000 euro l’anno. A quel punto si può pensare di assumere una persona e ingrandirsi un po’.