Il distacco tra mamma e bambino per iniziare l’avventura del nido rappresenta sempre un momento delicato e di grossi pensieri da parte dei genitori che si chiedono come starà il proprio piccolo e se hanno fatto la scelta giusta. Purtroppo, per chi non ha l’aiuto dei nonni, è una scelta obbligata quando bisogna tornare a lavoro dopo la maternità.

Asilo nido: quando è meglio fare inserimento

Il consiglio è quello di temporeggiare e protrarre il più a lungo possibile la scelta di inserire un bambino al nido perché può essere vissuto come un trauma. Si pensa che l’età migliore sia quella dopo l’anno di vita. Infatti i mesi precedenti l’atteggiamento dei bambini è di diffidenza verso le persone che non si conoscono, giocano da soli e sentono ancora la paura dell’abbandono. I bambini nascono con questa paura che si dissolve gradualmente a partire dal decimo mese di vita.

Ecco perché lasciare prima un bambino può essere destabilizzante. È necessario inserire i bambini in modo molto graduale, perché devono vivere l’ambiente del nido insieme alla mamma o al papà (evita di far fare l’inserimento a nonni o baby sitter!). Il tutto deve essere il più naturale possibile quindi parla al tuo cucciolo rassicurandolo, ascolta il suo pianto e non forzarlo a giocare con le maestre o gli altri bambini. Quando vai via non farlo assolutamente di nascosto ma spiegagli tutto, anche se pensi che sia troppo piccolo per capire. Se non lo saluti al momento del distacco potrebbe vivere questo gesto come un abbandono. Ecco cosa devi ricordarti.

Ogni bambino ha i suoi tempi

Il tuo bambino è unico: reazioni, tempi e aspettative cambiano da bambino a bambino. Domanda e rispondi: qualsiasi domanda il bambino ti faccia sul nido, rispondi sempre in modo semplice.
Programma una visita: fai un giro all’asilo insieme al tuo bambino ancor prima dell’inserimento. Mentre passeggiate per il nido raccontagli e spiegagli cosa farà nella sala da pranzo, nel bagno, nella stanza della nanna. Una volta tornati a casa inventa delle storie dove i protagonisti vivono le loro avventure in un nido.

Si rivela necessaria la massima sincerità: dobbiamo cercare di spiegare ai nostri figli, nel modo più semplice possibile, tutto quello che sta succedendo. Adottare atteggiamenti che possono risultare “ingannevoli” rischierebbe di minare la fiducia. Mostriamogli quindi con estrema serenità e naturalezza quali saranno i cambiamenti che andremo ad affrontare insieme nella quotidianità. Poniamo l’accento su tutte le cose positive con cui questo ambiente può arricchire le sue giornate.

L’atteggiamento

L’inserimento in asilo nido richiede al vicinanza di mamma o del papà. È poi bene che non si apportino contemporaneamente troppi cambiamenti nella vita del nostro pargolo. Il periodo di inserimento all’asilo nido non è sicuramente il migliore per provare a togliergli il ciuccio o di fargli abbandonare il pannolino. Infine, non dimentichiamo che i nostri figli hanno sempre e comunque bisogno di noi e non solo da un punto di vista materiale, ma anche e soprattutto da un punto di vista emotivo.

Cerchiamo quindi di capirlo se si mostra un pochino più nervoso e capriccioso del solito. Dedichiamogli del tempo per giocare. Anche un quarto d’ora al giorno, se ben gestito, può costituire per nostro figlio un momento di gioia così profondo da infondergli serenità.

Asilo nido: come sceglierlo

Igiene e pulizia: chiedi se la persona che fa le pulizie è del nido o una persona esterna e quante ore al giorno lavori.
Preparazione dei pasti: informati se la cucina è interna e se il menù può essere adattato alle tue esigenze.
Progetto didattico: fatti consegnare il progetto didattico e il dettaglio di come si svolgerà la giornata al nido.

L’autrice è la dottoressa Sara Notarantonio, un’Ostetrica Condotta, una professionista che accompagna le madri, i genitori, gli adolescenti e le donne durante il percorso della vita con disponibilità, amicizia e competenza.