Per non rischiare di rovinarsi le vacanze, ecco una serie di accorgimenti necessari per prevenire i problemi causati dal cibo o dal sole
Irritazioni, punture di medusa, scottature.. .gli inconvenienti quando si parla di bambini (a casa o in vacanza) sono sempre dietro l’angolo. Ti diamo qualche consiglio utile
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«Resiste meglio alle aggressioni esterne, perché lo strato corneo dell’epidermide, pur avendo lo stesso spessore, è più compatto. Gli africani sono naturalmente meno sensibili al sole dei cosiddetti bianchi: per l’esattezza 4 volte più resistenti nei confronti degli Uvb (responsabili di eritemi e scottature) e tre volte in più in fatto di Uva, responsabili di danni a lungo termine (come fotoinvecchiamento o melanomi). Ma non pensare di lasciare un bambino nero al sole privo di protezione senza provocare danni! Nel migliore dei casi la sua pelle si macchierà (ben più di quella chiara)».
Per questi piccoli scegli un solare con spf medio-alto: anche chi ha la pelle scura può andare incontro a scottature, specie alle prime esposizioni. Applicaglielo ogni due ore e, comunque, sempre dopo il bagno. «Attenta alle labbra , un punto particolarmente sensibile nei bambini di colore» raccomanda la specialista. «Per il resto segui le regole di base, quelle valide per tutti i piccoli: evita le ore centrali della giornata e copri sempre la testa».
«Per chi ha la pelle chiarissima (come i russi, gli anglosassoni, gli scandinavi) il fattore di protezione dovrà essere molto alto (una protezione “totale” vera non esiste!). E sarebbe meglio salvaguardare gli occhi con occhiali da sole schermanti».
«Visto che il sole tende a seccare la pelle è buona norma utilizzare un prodotto idratante, oltre che emolliente e lenitivo , di buona qualità. Attenzione però a non sceglierlo troppo ricco e grasso, potrebbe provocare infiammazioni e occludere i follicoli piliferi. Meglio un latte o un’emulsione piuttosto che creme e unguenti. Spesso per contrastare l’eccessiva secchezza tipica della pelle scura, si usano creme grasse. Che però finiscono per provocare la comparsa di bollicine simili a quelle dell’acne».
«La pelle e persino il cuoio capelluto dei bambini neri perdono più acqua, ecco perché si disidratano più facilmente e tendono alla desquamazione. Se ci fai caso anche i loro capelli sono più crespi e secchi. Per mantenerli morbidi, conviene usare uno shampoo di tipo oleoso con proprietà idratanti associato a un balsamo o a una maschera che li nutra e li renda lucenti. Oltre che districarli per pettinarli con maggiore facilità».
«La pelle di un bambino, di qualsiasi colore sia, è come una spugna che assorbe tutto, comprese le aggressioni ricevute nel tempo. Ne conserva la memoria e, a distanza di anni, può presentare il conto: allergie, macchie, perdita di elasticità. Comincia subito a prediligere prodotti senza profumi, conservanti e coloranti: magari sono meno piacevoli e attraenti, ma così abbassi il rischio di reazioni da contatto. Se i piccoli stanno all’aperto, parti subito con una protezione solare: ricorda che i filtri fisici sono più sicuri dei chimici, perché abbassano il rischio di fotoallergie. Per la pulizia scegli detergenti delicati, senza tensioattivi, in modo da non alterare il film idrolipidico e il pH cutaneo. In generale, è meglio utilizzare prodotti con una formulazione oleosa ed emolliente che idratano e nutrono la pelle mentre lavano. Anche se non fanno una bella schiuma».
A differenza di quanto si potrebbe pensare, il numero di melanociti (le cellule che producono la melanina) è identico in tutti i tipi di pelle. La differenza biologica tra quella bianca e quella nera è solo che la seconda è più efficace nel produrre e distribuire la melanina. Che non è l’unico pigmento responsabile del colore. Per esempio, le pelli olivastre tendono al giallo-arancio perché sono più ricche di carotenoidi. Ma persino la concentrazione di emoglobina e la circolazione cutanea contribuiscono a variare la tinta!