Un “no” detto nel momento giusto, con razionalità e coerenza aiuta il bambino a rafforzare la propria personalità
Liberiamoci dall’ansia tipica delle mamme iper-protettive!
Praticare uno sport in linea con la propria personalità favorisce, nel bambino, la costanza e la voglia di impegnarsi maggiormente
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E ti accompagno a scuola in auto.
«Perché mamma e papà si mettono in spalla la cartella o la sacca sportiva? Perché non si spostano a piedi, in bici o con i mezzi? Per fare più in fretta e per non affaticare il figlio» esordisce l’esperta.
«Ma così il bambino cresce come in una bolla, scollegato dagli aspetti pratici dell’esistenza. La scuola è il suo impegno e, quindi, è lui che deve abituarsi a preparare lo zaino la sera e a portarlo l’indomani».
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Di più, te li spiego e poi te li correggo.
«In genere questo aiuto viene giustificato come indispensabile perché, da solo, il piccolo non ce la fa, fatica a organizzarsi e, se lasciato a se stesso, trascina i compiti fino a sera» commenta l’esperta. «In verità, dietro, c’è un po’ di ansia per i risultati scolastici, vissuti come un giudizio su di sé. E un certo bisogno di controllo.
Peccato che, così, il bambino si “sdrai”, non diventi autonomo. I genitori dovrebbero limitarsi a creare le condizioni per permettergli di concentrarsi. E, poi, riuscire a fare un passo indietro».
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Due mesi di nuoto, tre di danza e poi basta perché «Non gli piace».
«Se un bambino vuole mollare alla prima difficoltà o dopo un rimprovero del coach, non va subito assecondato» spiega l’esperta. Il rischio è che cresca fragile, con uno spirito rinunciatario.
«Dietro l’incostanza dei più piccoli, spesso ci sono genitori un po’ troppo accondiscendenti. «Sono quelli che tendono a soddisfare capricci e richieste. E che usano spesso la formula della domanda, dando ai figli il potere di decidere su tutto: «Cosa vuoi mangiare oggi?»; «Non è ora di andare a nanna?».
Invece un bambino non vuole comandare su adulti deboli. Per crescere sereno, autonomo e creativo ha bisogno di amore, buone regole e occasioni di sbagliare».